martedì, Novembre 5, 2024
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Aspetto esteriore o qualità morali?

La società contemporanea si occupa purtroppo oggi principalmente dell’aspetto esteriore e ritengo che questa abitudine nasca dai continui messaggi mediatici che intaccano giornalmente il nostro modo di pensare e di vedere le cose. Questi messaggi vengono massicciamente trasmessi in rete, dai mass-media e su determinati giornali ormai diffusissimi in tutto il mondo. Tutto questo crea però un distacco dal pensiero di bellezza interiore e causa un oscuramento dell’importanza di accettare una persona per quello che è realmente. Le qualità caratteriali vengono quindi completamente escluse nel momento in cui ci si vuole conoscere e relazionare. Secondo me è invece assolutamente sbagliato farsi illudere da questi messaggi, il cui scopo finale è in realtà quello di accrescere il consumismo globale. Molte volte, ad esempio, mentre guardiamo un film veniamo rapiti dalle pubblicità che precedono o seguono il film stesso.

Come nasce questo fenomeno? Le pubblicità, soprattutto quelle televisive, riescono infatti a catturare la mente dello spettatore costringendolo a pensare che il prodotto sponsorizzato sia il migliore sul mercato. Ecco perché, come abbiamo già spiegato, si parla di accrescimento del consumismo. Questo punta poi soprattutto sui ragazzi, più facilmente influenzabili perchè meno maturi nelle scelte critiche e che spesso cadono in una sorta di competizione tra chi possiede il miglior telefono o a chi possiede oggetti migliori degli altri. Invece quali sono le qualità morali che tendono a passare in secondo piano nel mondo odierno, che cosa sono? Sono i nostri saperi, le nostre emozioni, i nostri difetti e pregi che però vengono mascherati dalla convinzione che queste qualità siano una vergogna da nascondere e da non rivelare perché segno di debolezza. Per concludere vorrei dire che non bisogna invece nascondere le proprie debolezze, perché ognuna di esse può essere una porta verso la forza morale che ognuno di noi possiede, anche se molte volte non la capiamo e non riusciamo a trovarla in un momento della vita in cui invece ne avremmo più bisogno.

 

Joao Pedro Flaccomio

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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