Palermo, capitale della cultura 2018
A Palermo si sono sedimentate tutte le culture che l’hanno attraversata. Palermo sa stare al mondo perché non rinnega le proprie radici, la propria identità”
Ecco Palermo: l’orgoglio di una città in cui si mescolano popoli e tradizioni!
Il capoluogo siciliano, che vanta una storia plurimillenaria, è da sempre considerato centro di tradizioni e cultura grazie alla presenza delle numerose testimonianze in stile arabo, normanno e barocco, tra cui ricordiamo la Cattedrale, che dal 2015 fa parte del Patrimonio dell’UNESCO, e i numerosi palazzi e musei che riescono a soddisfare le più svariate esigenze e gusti del turista e dello studioso.
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2018, annunciato dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini presso il Teatro Massimo di Palermo, non ha sorpreso i siciliani, ben consapevoli delle svariate ricchezze e opportunità e del progetto di convivenza, di dialogo e di apertura cui la città ha puntato in questi anni per ricostruire una vera crescita e rinascita.
Ed ecco finalmente in questi giorni il via all’evento che farà di Palermo una fucina di iniziative, circa 800 quelle già in calendario, organizzate dal Comune o da enti culturali, teatri e altri partener istituzionali.
L’amplia l’offerta culturale garantirà uno sviluppo economico non indifferente sia sul campo umano sia sul campo fisico, dando un’ulteriore conferma di rinascita del capoluogo che diventando la capitale del dialogo, del confronto e dell’arricchimento tra le culture, ha gettato le fondamenta per una cultura che guarda al futuro.
Al capoluogo siciliano deriverà maggiore notorietà e, di conseguenza, maggiore ricchezza in quanto il riconoscimento attirerà inevitabilmente tantissime persone e determinerà maggiori opportunità di lavoro e di crescita produttiva.
Le zone interessate saranno Monreale, Palermo e Cefalù per il riferimento all’itinerario arabo e Castelbuono, invece, per le sue bellezze naturalistiche e culturali, nonché per il suo Museo Civico che si è distinto per aver saputo coniugare perfettamente tradizioni e arte contemporanea. Infine ma non per importanza, nel progetto è inserita anche la città di Bagheria con il museo Guttuso, le ville nobiliari pubbliche e private, le produzioni artigianali, le tradizioni popolari ecc…
Singolare e lodevole anche il logo dell’evento, ideato da una studentessa palermitana dell’accademia delle belle Arti. Un logo semplice che declina in quattro lingue le culture che hanno gettato le fondamenta nella città di Palermo. La P di Palermo in arabo, ebraico, fenicio e greco, a sottolineare la centralità della città non solo come capitale italiana della cultura, ma anche del Mediterraneo.
Quattro p come le quattro sante e le quattro lingue sulla stele della Zisa.
Nei prossimi mesi sentiremo parlare molto di Palermo e di tutti gli eventi organizzati perché il 2018 sarà un anno importantissimo, il capoluogo siciliano farà da promotore affinchè la cultura torni ad essere l’elemento portante del Paese.
SICILIA ALFINO DOMENICO III C BS