UN CARNEVALE ALL’INSEGNA DELLE TRADIZIONI SICILIANE
Quest’anno per Carnevale la Dirigente e gli insegnanti del nostro Istituto hanno pensato di organizzare in tutti i plessi uno spettacolo un po’ diverso dalle solite feste, invitando un Cantastorie. Ecco le nostre impressioni su questa straordinaria giornata.
Gli alunni della Classe V
del Plesso di San Filippo Superiore.
L’8 febbraio con i miei compagni e le maestre siamo andati alla scuola dell’infanzia per assistere allo spettacolo; quando ho visto ed ascoltato il musicista che si esibiva, ho capito il significato della parola “Cantastorie”.
Il Cantastorie, come dice la parola stessa, è colui che recita storie cantate e suonate molto bene ed alcune volte racconta anche le origini del posto in cui viviamo.
Mentre il musicista suonava e raccontava la storia in dialetto messinese, immaginavo tutto ciò che raccontava come se fossi io a viverlo in prima persona. Narrava la storia di un contadino che viveva da solo in una fattoria senza animali. Per arricchirla decise di andare al mercato per comprare un canarino, tornato a casa il contadino si accorse che il canarino era triste e si sentiva solo, così tornò al mercato per comprare una gallina che potesse fargli da madre. Ma entrambi erano tristi perché gli mancava il gallo per completare la famiglia e il contadino decise di andare a comprarlo al mercato. La sera dopo, mentre il contadino dormiva, il suo sonno venne disturbato dallo squittio di un topo. Così la mattina seguente decise di comprare un gatto per scacciare il topo. Successivamente, il contadino sfortunato, si accorse che i gioielli che teneva in un cassetto erano spariti e arrivò alla conclusione che ci fossero i ladri in casa sua. Così andò al mercato per comprare un cane da guardia che vegliasse sulla sua casa. Con l’andar del tempo si rese conto di aver bisogno di una mucca per produrre il latte e di un maiale per sfamarsi, così decise di andare al mercato a comprare una mucca e un maiale. Ormai la fattoria era piena di animali, ma la parte interna della casa era scarna, così decise di andare al mercato a comprare un pesciolino rosso per ornamento. Quando gli sembrò di aver raggiunto un buon risultato, avendo una fattoria piena di animali ed una casa accogliente, ad uno ad uno gli animali iniziarono a morire per varie circostanze, così il contadino si ritrovò nuovamente solo ad abitare nell’enorme fattoria che possedeva.
Dopo questa ballata il cantastorie ha cantato altre canzoni della tradizione siciliana accompagnandosi con la chitarra e il tamburello. Questa esperienza mi è piaciuta molto e spero di rifarla in qualche altra occasione.
Pozzolese Giuseppe
L’8 febbraio alla scuola dell’infanzia è venuto un Cantastorie e tutti noi abbiamo assistito allo spettacolo. Per prima cosa ci ha cantato una canzone in dialetto siciliano, poi ci ha raccontato la storia di “U patri, u figghiu e u sceccu”. Questa storia parla di un padre e un figlio che vanno in giro con l’asino a vendere stoffa, loro due si alternavano per salire sull’asino. L’altra storia che ci ha raccontato si chiama “A lù mercatu”, questa storia parla di un contadino che comprava gli animali al mercato per portarli nella sua fattoria, ma ogni volta tornava a comprare altri animali perché al pulcino mancava la mamma, alla mamma mancava papà e alla fine ha comprato un cane per fare la guardia alla fattoria. Tutto lo spettacolo è stato veramente coinvolgente e appassionante, devo dire che mi è piaciuto molto.
Cucinotta Antonino
Giovedì 8 febbraio noi bambini della scuola primaria abbiamo assistito ad uno spettacolo divertente che si è tenuto alla scuola dell’infanzia. Nello spettacolo c’era un solo protagonista che raccontava delle antiche storie siciliane. Lui raccontava e cantava ed era molto bravo. A me questo spettacolo è piaciuto molto e mi sono divertito tanto, ed ho visto anche tutti i miei compagni che ridevano divertiti. Grazie a questo spettacolo molti di noi hanno potuti conoscere le storie antiche raccontate dal protagonista.
Bombara Giuseppe