venerdì, Novembre 22, 2024
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LA CULTURA È AMORE SENZA CONFINI

“Itaca per sempre” è un libro scritto da Luigi Malerba nel 1997. Il libro riprende le vicende dell’ultima parte dell’Odissea, soffermandosi molto sui punti di vista sia di Ulisse sia della sua sposa Penelope. Il romanzo presenta alcune differenze rispetto all’opera originale: la regina Penelope riconosce subito il marito ma finge il contrario. La sovrana di Itaca, infatti, si sente ferita dal fatto che Ulisse continui a celarle la sua vera identità e perciò decide di tenergli il gioco. Dopo che Ulisse, insieme al figlio Telemaco e ai due mandriani Eumeo e Filezio, fa strage dei Proci, corre dalla moglie per farsi riconoscere. Quella però, a differenza che nell’opera originale, non lo accetta come sposo, controbattendo alle sue argomentazioni con logica ferrea, quasi superiore a quella dello sposo. Ulisse viene trattato da semplice ospite e, presto, inizia a demoralizzarsi. Quando perfino il figlio Telemaco inizia a dubitare della sua vera identità, il re di Itaca decide di andarsene e di vivere nuove avventure. Alla fine, però, Penelope cede e corre a riabbracciare Ulisse. Questi, allora, decide di rimanere con la sua famiglia ad Itaca.

Luigi Malerba riesce a trattare con estrema padronanza alcuni temi appartenenti alla civiltà greca (come, ad esempio, la ξενία vale a dire l’ospitalità) permettendo, anche ai lettori meno esperti di questi argomenti, di conoscere alcune tradizioni antiche. Questo libro è un modo alternativo per far avvicinare le persone alla letteratura e alla cultura classica. Al giorno d’oggi sempre di meno sono gli adolescenti che decidono di intraprendere gli studi classici. La maggior parte dei ragazzi, infatti, considera il greco e latino come lingue morte criticando i pochi che capiscono, invece, il loro vero valore. Il liceo classico viene ritenuto da molti una scuola ormai inutile e sorpassata e se ne chiede l’abolizione. Queste convinzioni costituiscono dei veri e propri pregiudizi. Il liceo classico è una scuola che, attraverso lo studio dei testi di antichi autori, sviluppa la razionalità e la duttilità di pensiero degli adolescenti, dando loro solide basi per qualunque università. Infatti, è possibile ricavare da alcune statistiche che gli studenti diplomatisi al liceo classico riescono con più facilità a laurearsi ed anche con voti molto alti. La società odierna, purtroppo, col passare del tempo, sta perdendo sempre di più alcuni importanti ideali, concentrandosi maggiormente su innovazioni tecnologiche e lasciando la letteratura in un angolino buio. Il liceo classico invece rieduca l’adolescente, spingendolo a pensare ed a mettersi in gioco. Peraltro è ormai risaputo che anche al classico si studiano materie scientifiche così come le lingue straniere. In alcuni plessi è inoltre possibile prendere certificazioni linguistiche e tecnologiche valide per il proprio futuro e riconosciute in tutta Europa. È perciò necessario spingere, non solo i ragazzi ma anche gli adulti, verso la cultura classica in ogni modo possibile. Lo studio è conoscenza, la conoscenza è cultura. E cos’è la cultura se non un tipo di amore?

 

Viviana Cacciola Liceo Classico “Caminiti Trimarchi” Santa Teresa di Riva

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