venerdì, Novembre 22, 2024
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Movimento #MeToo

La rivista “Time” ha scelto di premiare come “persona dell’anno 2017” un intero movimento  quello vincolato dall’hashtag  #MeToo e ne fanno parte le donne che hanno rotto il silenzio e denunciato le molestie subite negli anni sul posto di lavoro:  Le “Silence Breakers”.

Quest’anno, l’attrice Ashley Judd, che subì le avances dal produttore cinematografico Harvey Weinstein, ha raccontato che è riuscita a sfuggirgli per via di un accordo fatto con lui: solo dopo aver vinto un Oscar si sarebbe concessa. Nell’intervista fatta ad ottobre l’interprete ha descritto cosa provava nel ripensare a quella vicenda, affermando di sentirsi in conflitto e di oscillare tra la vergogna e allo stesso tempo una certa ammirazione verso sé stessa per essergli sfuggita.

Il movimento nato sulla scia dello scandalo provocato dalle rivelazioni, definito come il cambiamento sociale più veloce negli ultimi decenni, è divenuto una valvola di sfogo per tutti quelli che, almeno una volta nella vita, sono stati vittime di violenze sessuali e hanno deciso di denunciarle pubblicamente dopo averle tenute nascoste per anni.

Da qui l’uso dell’ormai celebre hashtag #MeToo, lanciato dalla prima volta dall’attivista Tarana Burke e condiviso poi dall’attrice americana Alyssa Milano, incoraggiando le donne a scriverlo sui social con il fine di far capire la portata del problema.

Le ragazze presenti nella rivista “Time” sono vestite tutte di nero per dimostrare solidarietà alle persone che hanno avuto il coraggio di denunciare gli abusi e manifestare i temi della parità di trattamento fra uomini e donne.

Isabella Beqaj.

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