venerdì, Novembre 22, 2024
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LO SBALLO È UN RIMEDIO ALLA SOLITUDINE?

Non è difficile, purtroppo, vedere ragazzi che già in età adolescenziale fanno uso di droghe e di alcolici, soprattutto in luoghi come le discoteche, dove lo “sballo” è quasi sempre assicurato. La giornalista Rossella Boriosi nell’articolo, pubblicato sul “Corriere della Sera”, “Due figlie adolescenti, le canne, l’alcol: ci hanno salvato le parole e la fortuna”, afferma che: “La scienza ci ha spiegato che ci sono basi neurologiche che portano gli adolescenti a funzionare in un certo modo. Possiamo essere censori e autoritari, ma la loro corteccia prefrontale non è ancora completamente sviluppata e questo li porta a compiere azioni che nel migliore dei casi sono inadeguate, nel peggiore, pericolose”.

Siamo davvero sicuri che questo sia l’unico vero motivo per il quale i giovani sono sempre alla ricerca di sostanze nuove, che permettano loro di “sballarsi” e di fuggire dalla realtà?

È vero che tutti i giovani qualche volta avvertono il bisogno di fermarsi e divertirsi, ma questo non può di certo giustificare il loro abuso insensato di alcol e droghe.

Al contrario dell’Italia, l’Islanda è riuscita con importanti riforme a liberare i suoi adolescenti da alcol e droghe, come afferma la giornalista Giovanna Favro nell’articolo: “La ricetta islandese che salva i giovani da alcol e droga”, pubblicato su “La Stampa”: “Una specie di miracolo se si considera che, numeri alla mano, i teenager dell’isola dei gayser che alzano il gomito sono passati dal 45% nel 1998 al 5% nel 2016… La ricetta adottata è stata un mix di divieti, un coinvolgimento totale nelle attività sportive e ricreative, uno stretto rapporto tra genitori e scuola e perfino un coprifuoco”.

L’Islanda non ha fallito perché ha colto il vero problema, quello che stava alla base di queste dipendenze: “la solitudine”. Avendo organizzato attività che impegnavano i giovani  in qualcosa di utile e divertente,  che univano maggiormente scuola e famiglia, i giovani sono stati messi nelle condizioni di fare gruppo e di ottenere degli effetti positivi sulla loro salute  psicofisica; come afferma sempre Giovanna Favro nell’articolo citato: “L’idea di fondo era questa : “perché non ottenere lo stesso effetto di “sballo” attraverso attività che incidano chiaramente sul cervello senza gli effetti deleteri delle droghe?”.

Non abbiamo preso coscienza del fatto che il futuro del Paese è nelle mani dei giovani, è solo aiutandoli a crescere e a superare i loro problemi che possiamo sperare in un futuro migliore.

Dobbiamo far capire agli adolescenti che non sono soli e che non sempre la via più semplice, in questo caso lo “sballo” indotto da alcolici e droghe, è quella giusta, mostrando un modo diverso di divertirsi, stando insieme, coltivando i loro sogni.

 

Saverio Mandarano  V Liceo Scientifico  Scienze applicate

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