I Maya, popolo affascinante e di grande civiltà
Gli antichi Maya furono una popolazione insediatasi in tempi molto antichi nel Centro America, dove svilupparono una civiltà nota per l’arte, per l’architettura, per i raffinati sistemi matematici e astronomici e per la scrittura, l’unico sistema noto di scrittura pienamente sviluppato nelle Americhe precolombiane.
Questa civiltà costituì le prime comunità stanziali e adottò la coltivazione degli alimenti che diventarono base della loro alimentazione, tra cui mais, fagioli, zucche e peperoncino. Le prime città maya si svilupparono tra il 750 a.C. e il 500 a.C. ed esse vantavano monumentali architetture, come i grandi templi impreziositi da elaborate facciate in stucco. La scrittura geroglifica, invece, fu utilizzata a partire dal III secolo a.C. I Maya erano politeisti, credevano in divinità naturali ed elaborarono, come tutte le civiltà antiche, miti cosmogonici e sull’origine di fenomeni e animali. Particolare, ad esempio, la leggenda maya del colibrì, che racconta di quando gli dei crearono ogni singolo animale con un compito specifico da svolgere sulla Terra. Una volta finita la distribuzione, si resero conto che mancava un lavoro molto importante: serviva un messaggero per trasportare i loro pensieri e desideri da un luogo ad un altro. Ma non c’era più materiale per creare un nuovo animale. Così gli dei, creatori del possibile e dell’impossibile, decisero di fare qualcosa di speciale.
Presero una pietra di giada e scolpirono una freccia, che simboleggia il viaggio e, trascorsi un paio di giorni, soffiarono così forte che la freccia volò attraverso i cieli fino a diventare un bellissimo uccello multicolore. Così nacque “x ts’unu’um” , vale a dire il colibrì, le cui piume erano così fragili e leggere che esso poteva avvicinarsi ai fiori più delicati senza muovere un solo petalo, brillando al sole come una goccia di pioggia. Il dio del Mais era rappresentato, invece, da un giovane albero o da una specie di croce ramificata e spesso in lotta con il dio della Morte, Ah Puch, signore degli inferi. Il dio Sole era Kinich Ahau e la dea Luna Ixchel, che secondo la leggenda brillava poco perché suo marito, il Sole, le aveva cavato un occhio per punirla per la sua infedeltà. Il dio della pioggia Chaac, anche dio del tuono, con il naso lunghissimo, in particolare era venerato nelle zone più aride ad indicare il forte legame tra il popolo dei Maya e il loro territorio molto vasto nel cuore dell’America Centrale. Insomma, come gli studiosi continuano costantemente a rivelarci, questo popolo aveva raggiunto, prima dell’arrivo dei Conquistadores e la conseguente loro scomparsa, vette di civiltà veramente strabilianti per quei secoli.
Francesco Munafò
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.