La cucina arabo siciliana: una contaminazione vincente
Nel corso degli anni, la Sicilia è stata meta di moltissimi popoli. Situata nel centro del Mar Mediterraneo, ha una posizione geografica privilegiata, il clima è mite e favorisce lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca. Ogni popolo ha portato la propria cultura nell’isola influenzando la popolazione siciliana dal punto di vista sociale, artistico e culinario.
Gli arabi attaccarono la Sicilia nell’ 827, per poi conquistarla nel 965 dopo aver espugnato l’ultima città che aveva resistito al loro attacco: Rometta. Gli arabi costruirono edifici, monumenti ed infatti alcune città siciliane hanno il nome di origine araba come Alcamo e Marsala. A Mazara del Vallo, prima città in cui sbarcarono, esiste un vero e proprio quartiere arabo, costituito da piccole viuzze che si incrociano tra di loro con immagini arabe caratteristiche. È un esempio di perfetta integrazione fra due popoli che convivono e che si valorizzano reciprocamente.
Grande influenza araba si ha dal punto di vista culinario grazie alla felice fusione di due popoli diversi. Gli arabi hanno portato in Sicilia molte spezie, cibi e piatti che prima non erano conosciuti. Il più famoso è il cous cous, molto conosciuto nella zona di Trapani. Il cous cous è un tipo di semola che viene incocciata in una speciale pentola (cuscussiera).
Il procedimento è molto lungo e laborioso, può essere servito con brodo di pesce, carne, verdure a cui si aggiungono spezie tipo curry, paprika, curcuma. Ne esistono anche versioni fredde chiamate tabulè che possono essere preparate con largo anticipo a base di pesce, carne, verdure, formaggi. A San Vito lo Capo ogni anno si celebra il Cous Cous Fest come evento della pace e dell’integrazione. Durante questa festa di sapori, gli chef di 10 nazioni sono in gara e si sfidano nel campionato del mondo.
Secondo alcune fonti sembra che perfino i cannoli e la cassata fossero di origine araba. Gli ingredienti base della pasticceria siciliana come le mandorle e i pistacchi si sono diffuse in Sicilia dopo l’arrivo degli Arabi. La famosa caponata è molto simile ad un’insalata araba di peperoni e melanzane chiamata katayef.
Gli Arabi hanno introdotto lo zucchero, le banane e lo zibibbo nell’agricoltura siciliana. La Sicilia è da tempo famosa per lo zibibbo da cui si ricava un vino esportato nel resto del mondo. Gli arabi hanno contribuito all’aumento dell’utilizzo del sesamo sia nei dolci che nel pane, il sesamo in dialetto siciliano è detto giggiulena ed ha proprio origine arabe.
I siciliani hanno potuto così sviluppare una cucina tra le più ricche e ricercate al mondo.
Matilde Lombardo IVA TL