L’Orologio astronomico del Duomo di Messina
Messina, città molto animata e moderna ma soprattutto ricchissima di storia. Ci sarebbero così tante cose da visitare a Messina che un giorno intero non basterebbe. I reperti storici sono molteplici e sono di così consistente quantità anche perché, come praticamente in tutta la Sicilia, sono stati prodotti da tantissime popolazioni diverse che si sono succedute. Si possono pertanto ammirare cose sempre nuove e affascinanti che hanno arricchito moltissimo la Città dello Stretto e hanno fatto in modo che si diversificasse in tutto il mondo.
La cosa che però non deve assolutamente sfuggire all’occhio di un turista è di sicuro l’unico e inimitabile orologio del Duomo di Messina, il più grande e complesso orologio astronomico del mondo intero! Esso fa parte della cattedrale e dedicata alla Madonna della Lettera e fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933, commissionato dal vescovo della città Angelo Paino anche perché era capitata l’occasione perfetta per costruirlo: si doveva rifare il vecchio campanile distrutto dal grande terremoto del 1908. Tutto questo sotto il consiglio di papa Pio XI, che aveva regalato al vescovo un modello, funzionante al 100%, di quello Strasburgo, tanto che alcuni meccanismi furono ripresi da quest’ultimo.
Esso è molto articolato e si sviluppa in parecchie parti che sono distribuite sui diversi piani della torre campanaria. Alcune di queste parti sono costruite sul lato frontale della piazza mentre altre si trovano verso la facciata della chiesa. Al livello più basso sono rappresentati i giorni della settimana, indicati da figure allegoriche che quotidianamente cambiano tra di loro. Sono anche rappresentate le quattro fasi principali della vita da uno scheletro che ad ogni quarto d’ora cambia sincronizzato con la campana delle ore. Sopra c’è una finestra apparentemente vuota dove, solo a Mezzogiorno, spunta dal basso verso l’alto la chiesa della Madonna di Montalto che rimane in questa posizione fino alla mezzanotte e su di essa vola leggiadra una colomba dorata. Salendo sempre di più, al secondo piano vengono rappresentate alcune scene bibliche che si succedono quattro volte l’anno a seconda del calendario liturgico: si tratta della Natività, dei re Magi, della Pasqua ed infine della Pentecoste, giorno in cui Maria e gli apostoli ricevono lo Spirito Santo. Ancora più su si vede l’animazione della Madonna della Lettera, patrona di Messina, alla quale un angelo porta una lettera; poi continuando sfilano sei ambasciatori il cui primo riprende la lettera e assiste all’inchino della Madonna.
Una tra le cose più incredibili è che il calendario di questo straordinario orologio non solo indica i trecentosessantacinque giorni dell’anno, ma riporta anche il 29 febbraio negli anni bisestili e anche la parte finale della frase in latino tra il trentuno dicembre e il primo giorno di gennaio, che ha comunque il suo perché. Salendo ancora di più, un modello del sistema solare riproduce le orbite dei pianeti intorno al Sole. Più si va su, più aumenta, data la lunghezza dei piani, la grandezza delle sculture “viventi”. A sinistra e a destra in alto ci sono due ragazze, Dina e Clarenza, che battono i quarti d’ora con le campane della torre mentre in mezzo c’è un gallo che apre le ali e canta a mezzogiorno in punto. Ed infine un grandissimo leone che alla fine del movimento dell’orologio, che dura in tutto 15 minuti, ruggisce ben tre volte, agita la coda e muove la testa sopra tutta la torre immensa. Sulla parte rivolta alla facciata della chiesa c’è, per concludere, un modello della Luna sopra il sistema solare. Tutti questi movimenti formano davvero uno spettacolo magnifico che non si dimenticherà facilmente. Vederlo, a mio avviso, è come andare a La Mecca per i musulmani: si deve fare almeno una volta nella vita!
Marco Alosi
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.