Fiabe e stereotipi femminili
Biancaneve compie 80 anni ma non li dimostra con le sue belle guance sempre rosse e il sorriso sempre presente sul suo bel viso. Biancaneve e i sette nani è stato il primo cartone animato della Disney approdato sul grande schermo nel lontano 1937. Lei è di fatto la prima principessa Disney seguita da tante altre, Cenerentola, Aurora, Belle, Ariel, Jasmine, Mulan, Pocahontas, Rapunzel, Tiana, Merida, Elsa e An tutte protagoniste dei sogni della nostra infanzia.
La storia di Biancaneve è, come ben sappiamo, una delle fiabe più famose e amate da adulti e bambini. Con lo sguardo di oggi si coglie nel personaggio di Biancaneve uno stereotipo di donna lontano nel tempo, forse perso per sempre. Con grande difficoltà oggi si potrebbe stabilire se lo stereotipo si è perso purtroppo o per fortuna. Se da un lato in questi anni la donna si è molto emancipata, dall’altro si può affermare che ha perso alcuni valori sostituendoli con altri, quando invece sarebbe stato meglio aggiungerli piuttosto che sostituirli.
Biancaneve è la classica brava ragazza in attesa dell’amore che nel frattempo svolge con dedizione e cura le faccende che riguardano la propria casa e i propri affetti. La vita di Biancaneve è stata caratterizzata soprattutto dalla ingombrante presenza dei sette nani anch’essi stereotipo del tutto particolare di un uomo adulto ma infantile, in cerca sempre di aiuto e affetto.
Ed ecco che la figura di Biancaneve, pur non essendolo materialmente, è stata da sempre e per sempre lo sarà mamma premurosa e affettuosa.
Si dipinge, dunque, un profilo femminile diversissimo dall’attuale, abbiamo detto in attesa e non in cerca dell’amore, poco incline alla vita mondana ma rinchiusa in questo mondo fiabesco che rappresenta un po’ il mondo nel quale le nostre nonne vivevano sul serio. Se da un lato, pertanto, la donna d’oggi si è molto emancipata attraverso mille lotte e mille conquiste, dall’altra ha un po’ perso quest’indole romantica che caratterizza proprio le principesse delle nostre fiabe. Ed è per questo motivo che la figura della bella principessa viene vista con un po’ di nostalgia per ciò che si era e ciò che si è diventati. La donna forte ed emancipata di oggi avrebbe molto da imparare da Biancaneve e viceversa. Una via di mezzo tra la fiaba romantica e la vita reale sarebbe a mio avviso una donna migliore.
Ma visto che di romanticismo parliamo, gli ottant’anni di Biancaneve non posso non immaginarli al calduccio di una camera del castello attorniata non più dai nani ma dai suoi nipotini che oggi si prendono cura di lei, mentre pensa al suo principe, unico e grande amore della sua vita che, con un bacio la svegliò da quel sonno profondo provocato da un incantesimo. Sonno che magari aspetta anche per poterlo rivedere e riabbracciare e poter continuare a vivere a lungo insieme, felice e contenti.
Mi piace pensare che la Biancaneve che anni fa attendeva il bacio che le regalò l’amore sia oggi la stessa donna che attende il bacio dei suoi nipotini per poter finalmente riposare in pace.
Giulia Previti III C BS