venerdì, Novembre 22, 2024
Comprensivo Milazzo 3

Telefonino sì, ma…

Il cellulare, secondo i dati diffusi dalla IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) relativi al 2011, è utilizzato da oltre 5 miliardi di persone nel mondo, di cui più della metà sono bambini, adolescenti e giovani. L’Italia risulta essere il paese europeo con la maggiore diffusione di telefoni mobili.

Il telefono cellulare è divenuto ormai uno strumento indispensabile per la nostra vita sociale, per lo studio, per il lavoro tanto che non possiamo più farne a meno, ma proprio per questo dobbiamo sapere che deve essere utilizzato con cautela visto che le radiazioni da esso prodotte possono causare anche danni più o meno gravi alla nostra salute. Sempre nel 2011 l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, ha classificato come “possibili cancerogeni” i campi elettromagnetici a radiofrequenza sulla base dell’aumento di rischio di glioma associato all’uso di telefonini mobili. Per questo motivo il Dipartimento di prevenzione dell’ASP Messina ha avviato un’importante campagna di sensibilizzazione all’uso corretto e responsabile della telefonia cellulare da parte soprattutto dei giovani.

A parlarci dei rischi legati all’uso degli smartphone, divenuti negli ultimi anni dei veri e propri PC, sono intervenuti a scuola martedì 17 maggio due medici dell’ASL che a noi alunni di classe terza hanno spiegato quali danni alla salute possono derivare da un “uso problematico” del telefonino e quali comportamenti scorretti assunti soprattutto dai giovani utenti bisogna modificare.

Sappiamo già che stare troppo tempo davanti a un tablet o a un telefonino può causare problemi alla vista, ma possono manifestarsi anche altre situazioni critiche, così diventa necessario seguire alcune importanti regole.

Ad esempio, è necessario l’utilizzo dell’auricolare o del vivavoce perché più si è lontani più il cellulare emette meno intensità del campo magnetico, e occorre anche limitare il più possibile il tempo delle telefonate, come pure durante le conversazioni bisognerebbe cambiare orecchio o evitare di appoggiare l’apparecchio sulla spalla.

Un’altra regola importante da seguire è telefonare solo quando c’è pieno campo per non aumentare la potenza delle emissioni sull’orecchio ed evitare di tenere il cellulare acceso sul comodino o sotto il cuscino in modo che le onde elettromagnetiche non disturbino il sonno. Inoltre, è severamente vietato il suo utilizzo negli ospedali o sugli aerei in quanto possono interferire con la strumentazione elettronica di bordo. Il buon senso suggerisce poi di non tenerlo acceso nemmeno durante uno spettacolo teatrale o al cinema.

Nella nostra società consumistica il possesso del cellulare è diventato indispensabile per indicare “lo status symbol” ovvero il simbolo di una determinata condizione sociale o, comunque, come segno tangibile di stare “al passo con i tempi” e di appartenere alla comunità interconnessa.  Per molte persone, addirittura, rappresenta una vera e propria ossessione: vogliono possedere quello più accessoriato e all’ultima moda perché devono dimostrare di essere migliori degli altri e, se non ce l’hai di ultima generazione, con strane e geniali applicazioni, sei ritenuto uno sfigato.

Il rischio, come ci hanno spiegato i dottori, è che si può creare una vera e propria “dipendenza da cellulare”.

Dal vivace confronto di opinioni con i medici  ci siamo resi conto che noi giovani utenti non dobbiamo dimenticare che i telefonini sono dispositivi che funzionano grazie alle radiofrequenze , cioè grazie a particolari onde che permettono di comunicare anche a grandi distanze, ma che influiscono sul nostro cervello trapassando la scatola cranica e, considerato che questa  tra i sette e gli otto anni è in via di sviluppo e che, essendo più sottile, consente alle onde magnetiche di trapassarla in maggiore quantità, è consigliabile che i bambini sotto i dieci anni  non ne facciano uso. Anche dopo i dieci anni però non è certo corretto usare molto il telefonino, per questo, nel momento in cui si acquista, bisogna informarsi sul livello delle emissioni SAR e limitare la chiamate ad alcuni minuti.

Il cellulare perciò è sì un ottimo mezzo di comunicazione ma deve essere usato con moderazione e maggiore consapevolezza, soprattutto dalle fasce di età più sensibili.

Salvatore De Luca – Manuel Donato – Giulia Gitto – Carmen Saraò – Samuele Scauso,

classe 3D Zirilli

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