venerdì, Novembre 22, 2024
Comprensivo Milazzo 3

Isnello: tra cielo e terra!

Circa una settimana fa, precisamente venerdì 5 maggio, con partenza alle ore 6.00, insieme ai ragazzi delle classi seconde e terze della scuola Zirilli, mi sono diretto verso una delle innumerevoli meraviglie della nostra Regione: le Madonie.

La nostra scuola però, non si è limitata al compimento di una normale passeggiata nell’ incantevole ambiente delle Madonie o nella visita del suo famoso parco, ma ci ha portato a vivere un’esperienza ancor più particolare e intrigante di una semplice escursione: una visita guidata al GAL Hassin (Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche). Questo stravagante nome, lo dobbiamo in parte alle antiche popolazioni Arabe in Sicilia (in particolare nelle zone del palermitano), infatti, mentre GAL non è altro che l’abbreviazione di Galassia, Hassin è l’antico nome della città di Isnello nota per la dedizione allo studio e all’osservazione del cielo e per aver dato il nome a tante immagini figurate del cosmo. Difatti, il centro astronomico, è situato nei pressi della cittadina di Isnello, in provincia di Palermo.

Appena arrivati, i nostri sguardi sono stati illuminati da una magnifica vista: a sinistra, un giardino di dimensioni enormi, tappezzato da numerosi attrezzi e da un’enorme mappamondo con supporto ad asse di rotazione; a destra, un’enorme cupola di ben 10 metri di diametro, con  al suo interno, a parer mio, una delle attrazioni più spettacolari dell’intero parco; infine, al centro,  una terrazza osservativa, con copertura mobile, dotata di ben 12 strumenti di osservazione (purtroppo, questa è l’unica parte del parco, che non ci è stato permesso di visitare).

Il nostro tour è iniziato proprio dalla prima “zona” che ho citato: il giardino. In questa prima parte ci siamo soffermati, principalmente, sulla misurazione dell’ora solare, molto diversa dall’ora legale, basti pensare che a Milazzo, il mezzogiorno legale (ore 12.00) corrisponde alle ore 12.08 dell’orologio solare, e a Isnello la differenza arriva addirittura a 14 minuti. Questa differenza, dunque, cambia in base al luogo in cui ci troviamo, perciò, se ogni città si basasse sull’ora solare, non basterebbero solo 24 fusi orari bensì migliaia. Il motivo della nascita dell’ora legale, ci è stata spiegata attentamente dalla guida con questo esempio:

– il sole “apparentemente” si muove attorno alla terra seguendo un percorso detto eclittica e, se noi partissimo da Milazzo quando sulla nostra meridiana il sole segna il mezzogiorno solare (quando il sole si trova nella posizione più alta possibile), arriveremmo a Isnello sempre a mezzogiorno, perché ci siamo mossi alla stessa velocità del sole. Questo ci fa capire che senza l’utilizzo dell’ora legale, non potremmo darci appuntamenti, impostare dei programmi e neanche orientarci temporalmente dopo un lungo viaggio.

Di strumenti per poter misurare l’ora solare, ne abbiamo potuti ammirare a bizzeffe: dalla più comune meridiana fino al Cerchio d’Ipparco, una sorta di calendario naturale utile per individuare la data esatta del verificarsi dell’Equinozio, quindi per fissare l’inizio della Primavera e dell’Autunno. Il giardino era, inoltre, munito di un laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, poteva essere proiettato su uno schermo il disco solare in tempo reale, per la sua analisi e da un tabellone circolare, su cui erano rappresentati numerosi tipi di stelle (ipergigante blu, supergigante rossa, nana gialla, subnana bianca ecc.) con le dimensioni direttamente proporzionali alla realtà e, dall’altro lato, la rappresentazione in scala del nostro sistema solare con un’aderenza alla realtà, per quanto riguarda le dimensioni, straordinaria.

La seconda parte del tour, si è svolta all’interno dell’immensa cupola di più di 10 metri di diametro che al suo interno celava un magnifico planetario digitale. Questa è, sicuramente, stata la parte più eccitante dell’intero tour. In questa fase infatti, abbiamo potuto ammirare uno dei maggiori frutti dell’ingegneria moderna in cui, attraverso l’utilizzo di sei proiettori, siamo riusciti ad immergerci direttamente ed in prima persona nello spazio. Siamo stati avvolti dalle costellazioni ed in particolare quelle del Grande Carro (UMa) e del Piccolo Carro (UMi), senza escludere le costellazioni cosiddette dello zodiaco (Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci), dalle fasi della Luna e dai suoi movimenti durante i vari periodi dell’anno, in particolare tutti quelli utili all’osservazione dei 5 pianeti (del Sistema Solare) visibili ad occhio nudo dalla Terra: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Abbiamo inoltre potuto ammirare l’altezza del sole nelle varie ore del giorno e durante il passaggio dal giorno alla notte.

Come chicca finale, abbiamo “letteralmente” preso un volo per la Luna riuscendo a vedere dallo Spazio il nostro meraviglioso pianeta e, successivamente, la visione in lontananza del globo lunare. Qui, siamo atterrati in uno dei posti più famosi del territorio lunare: il Mare della Tranquillità, dove nel lontano 20 luglio 1969 il comandante Neil Armstrong divenne il primo uomo ad aver camminato sul suolo lunare. Infine, ci siamo ridiretti al parco astronomico, terminando la nostra visita, con un video divulgativo sulle missioni spaziali.

È stata sicuramente un’esperienza bellissima e da ripetere. Vorrei anche complimentarmi con la fondazione (GAL Hassin), molto giovane, che ha un progetto importante e di grande impatto per l’intero territorio delle Madonie, nel cuore della Sicilia: un investimento da 13 milioni di euro per far nascere il più grande polo astronomico italiano, su cui ha già messo gli occhi la comunità scientifica internazionale. Se il progetto andrà in porto, GAL Hassin diventerà uno dei più importanti osservatori europei.

Mattia Mandrich, classe 3^B

Scuola Zirilli

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