Il mondo che cambia. La pesca: un settore in difficoltà
Tra gli operatori della pesca intervistati dagli studenti vi sono il signor Salvatore Gaglione, tra i più anziani pescatori della città, e il giovane Francesco, operatore commerciale, i quali hanno riferito che il settore della pesca è già da molti anni in crisi e che le cause principali sono state, sicuramente, la meccanizzazione, le norme restrittive dettate dall’Unione Europea, e non ultima la concorrenza dei pescherecci stranieri che ha innescato un crollo delle quotazioni del pesce, mettendo fuori mercato i pescatori siciliani e i loro ricavi, mentre i costi della produzione sono aumentati del 200%.
Francesco spiega che il pesce italiano è alla mercé del mercato all’ingrosso: chi compra fa leva sulle quotazioni del pesce importato e offre cifre irrisorie ai nostri pescatori i quali devono sopportare costi ben più alti di quelli degli stranieri. Lo sfruttamento intensivo ha impoverito il nostro mare, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di alcune specie e rendendo sempre più introvabile il pesce fresco. L’unica soluzione, a suo avviso, per salvaguardare l’ecosistema è consumare più pesce allevato, ci guadagneremmo in soldi e ambiente, giacché è più conveniente allevare, soprattutto spigola e orata. Un allevamento tra i più vicini, e forse il più onesto, è quello di Patti, non si possono considerare tali quelli greci, da cui noi stessi importiamo molto pesce. Francesco ha inoltre consigliato un modo per verificare la qualità del pesce, cioè leggere le etichette nelle quali sono contenute le informazioni circa la tracciabilità.
Secondo il signor S. Gaglione oggi non si può più “mangiare pesce” perché le regole comunitarie vincolano i mercati e spesso favoriscono le importazioni a scapito del prodotto locale. Egli conclude dicendo che i pescatori, soprattutto quelli più anziani, guardano al passato con molta malinconia, perché i tempi sono cambiati e la pesca è vittima di regole non sempre condivisibili.
Gabriele Crivillaro – Emiliano Provvidenza – Gaetano Mondì – Fulvia Sirna