Beatbox: il quinto elemento della cultura hip-hop
Il beatbox è un genere musicale anomalo ed originale. Consiste nella capacità di saper riprodurre tutti i suoni di strumenti a percussione come i piatti o batteria attraverso l’utilizzo della voce e dei movimenti della bocca.
Definita anche come “scatola delle battute”, i beatboxer creano delle sessioni ritmiche. Nacquero negli anni ‘80, come accompagnamento musicale per chi cantava a cappella e con il passare del tempo si crearono diverse basi di freestyle in modo autonomo, in modo tale che i praticanti di questa arte potessero comporre dei moduli musicali tutti loro. È la principale tecnica del genere musicale Hip Hop.
Questa pratica è diffusa in gran parte del mondo, tanto che dal 2005 sono stati organizzati i campionati nazionali in moltissimi stati dei 5 continenti. In Italia nel 2008 a Parma si è svolto il primo raduno ad opera di Dhap, beat boxer italiano, fondatore di Itabeatboxers, il primo collettivo italiano che ha radunato tutti gli appassionati nazionali.
Dal 2013 ad oggi il campionato italiano si svolge a Varese ed è frequentato dai migliori nomi quali: Mex Zee, Bee Cee, Jack, Sisma, Emos, Rima, Azel e Noise.
Gli artisti inizialmente non potevano immaginare che, attraverso le loro sperimentazioni, potessero essere gli artefici di un nuovo big bang dell’universo musicale. Suoni e ritmi incredibilmente e pienamente umani.
Al giorno d’oggi il beatbox viene considerato come il quinto elemento della cultura hip hop. L’evoluzione di quest’arte sviluppa la scoperta di nuovi suoni, prodotti attraverso i denti, le guance, le labbra e addirittura la gola, capaci di rinnovare costantemente gli standard della disciplina.
Ogni beatboxer non ha uno stile preciso da seguire, ognuno segue il proprio, cercando di creare nuovi suoni, ciò vuol, dire che la disciplina è in continua evoluzione.
Da poco tempo, nella nostra nazione, è stata creata anche una zona digitale che vede come esponenti maggiori Lady Wake e Yra Nib.
ALESSIA CAMBRIA III B EN