INCONTRIAMO LA DOTT.SSA ROSANNA IAROSSI: fare formazione per creare occupazione
Durante una conferenza in aula magna presso il nostro istituto, ho il piacere di ascoltare la Dott.ssa ROSANNA IAROSSI che spiega i meccanismi dell’alternanza scuola-lavoro e ci introduce nel complicato mondo della formazione professionale.
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E’ una giovane donna, grintosa e molto determinata. Carismatica nel coinvolgere gli studenti e nel traghettarli in un mondo del lavoro sempre più complesso e diversificato da cui Emergono richieste precise e titoli importanti da conseguire per affermarsi con prestigio in un mercato saturo ma che richiede unità spesso introvabili.
Dopo la sua performance le chiedo di rilasciarmi una intervista per conoscere meglio la sua persona.
CHE COS’E’ L’ ELIS, IL CENTRO PER IL QUALE LEI OPERA?
E’ un grandissimo centro di formazione per adulti e per giovani con l’obiettivo di trasferirgli tutte quelle competenze che servono per essere inseriti in maniera qualificata nel mondo del lavoro.
CHE TIPO DI FORMAZIONE CULTURALE HA CONSEGUITO PER SVOLGERE IL SUO LAVORO ALL’INTERNO DELL’ELIS?
Io mi occupo di marketing. In ELIS sono referente per l’orientamento nella la scuola.
Nel caso specifico di stamattina sono venuta per presenziare l’evento di A2A.
Rappresento qui “l’Alleanza per l’Alternanza “.
In ELIS molti dei nostri progetti sono rivolti agli studenti degli istituti tecnici industriali.
Essere donna all’interno di una struttura che ricerca operatori è un valore aggiunto?
Credo che sia un valore aggiunto perché noi donne, talvolta, siamo più perspicaci e questo ci aiuta nel nostro modo di operare. Noi dobbiamo essere molto brave a far capire negli ambienti di lavoro le nostre potenzialità perché spesso veniamo sminuite. Le donne rispetto agli uomini sono “multitasking” perché riescono a fare più cose contemporaneamente. Al contrario degli uomini che fanno una cosa per volta, in più con il supporto di una donna.
COSA NE PENSA DELLA CONDIZIONE ATTUALE DELLA DONNA?
Io credo che sia migliorata rispetto al passato. Spesso la cronaca sottolinea eventi terribili che le donne devono subire ma è anche vero che moltissimi uomini le trattano bene e compensano i fatti drammatici che accadono.
CHE COSA PENSA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO?
Io credo che sia l’unica soluzione per migliorare la condizione economica e culturale di quei luoghi. L’unico modo per insegnare agli abitanti il modo per uscire dalla crisi. Spero che l’Italia possa essere di grande aiuto per la risoluzione di questi problemi.
CHE COSA NE PENSA DELLA LEGGE 107 CHE HA INTRODOTTO L’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO PER GLI STUDENTI CHE FREQUENTANO IL TERZO ANNO DELLE SCUOLE SUPERIORI?
Credo che sia stata un’ottima iniziativa che ha permesso agli studenti italiani di allinearsi con gli altri colleghi europei. Nonostante la legge sia in vigore soltanto da 2 anni, quindi il rapporto tra scuola e azienda è fattivo da poco tempo, noi dell’ELIS già dal 2008 abbiamo creduto nella collaborazione tra le due istituzioni organizzando i corsi per i diplomati. Spesso capitava che il divario tra la formazione scolastica e quella aziendale fosse notevole. Avendo un consorzio con 80 aziende abbiamo messo insieme il “saper fare” delle aziende con il “sapere” della scuola. Abbiamo fatto trasferire dai maestri delle aziende le competenze ai ragazzi. Chi frequenta un istituto tecnico ha il diritto di acquisire queste competenze.
CHE COSA PENSA DEL DIVARIO TRA NORD E SUD, CREDE CHE SI POSSA MIGLIORARE?
Io credo che i ragazzi del Sud siano più motivati di quelli del Nord. Hanno più ambizioni e si affermano con più rapidità nel mondo del lavoro. I quadri aziendali spesso sono gestiti da giovani siciliani, calabresi, campani, pugliesi. Io provengo dalla provincia di Benevento e lavoro nella sede di Roma da molti anni ricoprendo un ruolo prestigioso. Il Nord, ovviamente, offre più occasioni per un giovane. E’ dotato di strutture migliori ed innovative per cui è più semplice inserirsi nel mondo del lavoro. L’ideale sarebbe quello di intraprendere la carriera al Nord per poi trasferirsi al Sud per permettere ai propri territori di appartenenza di migliorare qualitativamente.
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ERIKA LISA III B EN