San Camillo di Roma: il primo concorso destinato ai non obiettori
Nel novembre 2015, l’ospedale San Camillo di Roma, ha indetto per la prima volta, un concorso per la copertura di posti destinati al settore Day Hospital e Day Surgery riservato esclusivamente a medici non obiettori di coscienza, al fine di arginare la mancata applicazione della legge 194, legge che garantisce il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.
Entrata in vigore nel 1978, la legge è nata per salvaguardare la salute delle madri, qualora dovesse essere minacciata dalla gravidanza, oppure per tutelare gli interessi di chi non si trova nelle condizioni economiche favorevoli a garantire il mantenimento di un figlio o se la gravidanza è frutto di una violenza.
Nonostante la legittimità giuridica dell’aborto, esistono anche i medici obiettori di coscienza, anche loro tutelati dalla legge: l’articolo 9 della 194 afferma che il personale sanitario non è tenuto a prendere parte alle procedure di interruzione della gravidanza, se ha preventivamente sollevato obiezione di coscienza.
La notizia recente dell’assunzione di medici non obiettori ha ovviamente suscitato una grande polemica che non si è ancora placata; ad intervenire sono stati il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e la Cei (Conferenza episcopale italiana). Il ministro della Salute ha affermato infatti che la legge non prevede alcun tipo di selezione, mentre i vescovi pensano che tale decisione “snatura l’intervento della legge 194 che non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto ma prevenirlo”.
In realtà il concorso è stato indetto poiché il San Camillo è il centro per l’interruzione volontaria di gravidanza più importante del Lazio in cui, paradossalmente, i ginecologi obiettori sono ben l’80%.
Ad intervenire nella questione è stato anche l’Ordine dei medici di Roma che ha affermato :<<Prevedere un concorso soltanto per non obiettori di coscienza ha il significato di discriminazione di chi esercita un diritto sancito dalla bioetica e dalla deontologia medica.>> E ancora :<<Non risulta che i servizi di interruzione volontaria di gravidanza, nel rispetto della legislazione, non siano mai stati assicurati nell’azienda Sanitaria pubblica.>>
Nonostante i contrasti avvenuti, i due ginecologi non obiettori hanno preso servizio presso l’ospedale San Camillo di Roma l’1 marzo 2017.
Viviana Basile III D BA