Quando il teatro insegna a gestire le emozioni
Sicuramente formativa, oltre che divertente, è stata l’esperienza vissuta venerdì 9 febbraio 2024 dagli alunni delle classi seconde della scuola secondaria “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto che hanno effettuato un’uscita didattica presso il Teatro Mandanici per assistere alla trasposizione teatrale di una storia e di un film da tutti molto amati: “Mary Poppins 2000”, musical tratto dal film “Mary Poppins” del 1964 diretto dal regista Robert Stevenson, vincitore di ben 5 premi Oscar, basato sull’omonima serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers. La compagnia teatrale che ha messo in scena lo spettacolo è il “Centro Studi Artistici”, con regia di Carmelo Cannavò, scenografia di Rosella Madaudo e gli attori Valentina Ferrante, Nunzio Bonadonna, Vincenzo Crancagnolo, Renata Torre, Diego Cannavò, Carmelo R. Cannavó, Salvatore Leotta e Nicoletta Seminara. Entusiasti, oltre che emozionati, le ragazze e i ragazzi, con i loro insegnanti, hanno preso posto nel grande teatro cittadino e si sono immersi in un mondo di musica, canzoni ma anche tanti spunti di riflessione calati nel quotidiano. Se nella storia originale Mary Poppins era una magica tata inglese che, volando giù dal cielo, soffiata dai venti dell’est, con il suo ombrellino arrivava nella casa della famiglia Banks al numero 17 del Viale dei Ciliegi a Londra, nel musical Mary Poppins viene infatti rappresentata in chiave moderna, un personaggio degli anni 2000, come si capisce anche dal titolo. Assunta come babysitter per accudire i figli del sig. Banks, Giovanni e Michela, lo spettacolo inizia con la scena in cui il padre, Fosco, è impegnato a scrivere un contratto che deve consegnare al suo capo. Ma questo, involontariamente, viene distrutto dai suoi bambini, durante un litigio, e lui viene licenziato. In aiuto interviene una donna, in abito rosso, Mary Poppins, che magicamente farà apparire un nuovo e pulito contratto, che comunque non verrà accettato dal capo, e nel mentre si occuperà dei due bambini facendo loro vivere momenti indimenticabili e divertenti utilizzando la sua magia. Fosco, rimasto senza lavoro, infuriato con i figli, inizierà a sgridarli pesantemente, portandoli a scappare di casa; e a questo punto Mary interviene cercando di calmarlo, lo aiuta a ragionare sul suo atteggiamento e insieme vanno a cercarli. Nella ricerca si imbatteranno in dei senza tetto e – tra battute divertenti, canti e balletti – finalmente ritroveranno Giovanni e Michela, ormai convinti che il loro padre non voglia più loro bene. Mary, con dolcezza e pazienza, ma anche autorevolezza, riesce a far loro capire che i genitori non sono perfetti, che spesso si fanno prendere dai problemi quotidiani ma che il loro amore per i figli è sempre fortissimo. Dopo tutte le disavventure, quindi, Fosco riceve la chiamata dal capo che intende riassumerlo, accettando però l’incarico solo a condizione di avere qualche giorno libero da trascorrere con i propri bambini. E Mary, dopo aver portato a termine la sua missione, a malincuore è costretta ad andare via, salutando e augurando una buona vita a tutti.
Ma la storia è quella del celebre film, verrebbe da dire. È vero. Tuttavia questa era ed è una storia senza tempo, che parla di emozioni, rapporti familiari, sentimenti, emarginazione, fantasia,… Cambia l’ambientazione, cambiano i tempi, ma in questa rappresentazione ancora una volta una “magica” Mary Poppins fa capire che “con un poco di zucchero la pillola va giù”, che bisogna accettare anche le cose che non sempre piacciono, che la crescita è fatta anche di delusioni e difficoltà. E con tanta pazienza, allegria, rispetto, fantasia ma anche regole, aiuterà a favorire un grande cambiamento nella famiglia Banks, sia nei genitori distratti dal lavoro e dalla vita frenetica di tutti i giorni, sia nei bambini, che devono imparare a collaborare senza capricci per il benessere e l’armonia di tutti, recuperando così il senso profondo degli affetti familiari. È una lezione di vita che ovviamente vale anche per gli spettatori, e grazie ad essa gli alunni presenti, al di là dei momenti più divertenti, hanno potuto comprendere come il teatro e la letteratura siano capaci di trasmettere messaggi e valori universali che aiutano a crescere o a riflettere.
Alice Smeralda Mazzeo Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)