Scegliere responsabilmente
Essere “ragazzi onesti” vuol dire decidere di fare la cosa giusta, che non necessariamente coincide con ciò che “piacerebbe a te” o “porterebbe vantaggi a te”, ma che certamente coincide con il rispetto della legge.
I giovani vanno educati al senso del sacrificio, a quello della responsabilità e anche alla sconfitta. Se il ragazzo non viene abituato a fare e ad accettare qualche sacrificio, non diverrà mai adulto; non imparerà a saper rinunciare a qualcosa e non saprà mai dominare sé stesso. Imparare a fare dei sacrifici implica anche fare delle scelte. Inoltre permette di capire che non si può avere tutto dalla vita e che l’avere è una conquista, non un atto dovuto. Di conseguenza, aiuta a comprendere anche il senso e il valore delle persone e delle cose.
Molte volte noi giovani siamo poco spinti ad una sana competizione con noi stessi e con gli altri che ci induca così a lavorare su obiettivi individuali, del tipo “chi voglio essere e cosa voglio diventare”, e sulle relative strategie da utilizzare magari a discapito degli altri, soprattutto nelle istituzioni scolastiche, presentandoci nuove sfide; capire il punto di vista dell’altro, collaborare con i compagni, frenare gli impulsi aggressivi, imparare a difenderci quando occorre. Sfide talora difficilmente superabili, ma normali durante la fase della nostra crescita. Abbiamo il diritto di vivere il conflitto o il litigio perché ciò rappresenta per noi una forma di apprendimento di regole sociali; è nel conflitto che impariamo a controllare la nostra irruenza e a riconoscere l’errore che si commette nei confronti dei nostri coetanei. Il sacrificio ha senso se orientato al giusto e ai comportamenti come l’onestà e la giustizia.
Essere responsabili significa rispondere a sè stessi o a qualcuno delle proprie azioni e degli esiti ottenuti, anche se spesso non coincide con quello che ci piace o che vada a nostro vantaggio.
Elena Ilacqua 2°D CH