lunedì, Dicembre 16, 2024
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La preoccupante persistenza della violenza sulle donne: un problema ancora irrisolto.

“Eccolo, sono io il mio uomo”, Rita Levi Montalcini

Nonostante i notevoli progressi ottenuti dalle donne nella lotta per i propri diritti nel corso degli ultimi decenni, la violenza contro di loro continua ad essere un fenomeno allarmante ed in continua crescita.  Le diverse forme di violenza che le donne subiscono, dalle molestie sessuali alla violenza domestica, mettono in evidenza la necessità di un impegno congiunto per contrastare questo fenomeno.

La violenza sulle donne è un problema complesso e diffuso che continua a rappresentare una minaccia per le donne in tutto il mondo. Nonostante gli sforzi compiuti per sensibilizzare l’opinione pubblica e proteggere le vittime, la violenza di genere persiste ancora oggi e richiede una riflessione approfondita sulle cause e sulle possibili soluzioni.

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Può assumere diverse forme, con gradi di gravità variabili. Tra le forme di violenza più comuni troviamo le molestie sessuali sul posto di lavoro o nella vita quotidiana, la violenza domestica da parte del partner o dei familiari, lo sfruttamento sessuale e il traffico di esseri umani. Queste forme di violenza possono avere conseguenze devastanti sia a livello fisico sia a livello psicologico per le vittime.

La violenza sulle donne non può essere attribuita a una singola causa, ma è il risultato di una combinazione di fattori sociali, culturali ed economici. La persistenza di stereotipi di genere, l’ineguaglianza di potere tra uomini e donne e la mancanza di educazione sulla parità di genere sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono alla permanenza di tale realtà e affrontarla richiede una risposta complessa e multidisciplinare soprattutto a livello scolastico. È necessario implementare politiche pubbliche che promuovano l’uguaglianza di genere e l’educazione al rispetto reciproco, nonché fornire servizi di sostegno e protezione per le vittime. Ed è importante che ciò sia diffuso negli istituti scolastici per educare coloro che diventeranno “il futuro del mondo”.

Inoltre, è indispensabile combattere l’impunità garantendo che i responsabili di tali atti siano perseguiti e puniti anche severamente. È necessario continuare inoltre a lottare per garantire il rispetto dei diritti delle donne in ogni contesto sociale, lavorando per creare una società in cui tutte le persone possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.

Alle volte la violenza sfocia nella sua forma più estrema, il “femminicidio” uno dei fenomeni più crudeli dei nostri giorni. Spesso i carnefici sono proprio mariti, fidanzati ed ex partner. Ancora oggi si parla di amore come “possesso”, ma amare significa condividere giorni e vita con qualcuno, non significa “logorarsi” l’anima perché non si sa o non si vuole denunciare certi eventi e si pensa invece di riuscire ad aiutare certi uomini chiaramente “malati”.

Oggi in alcuni Paesi l’uguaglianza dei diritti è lontana. Nei Paesi più sviluppati, le donne, per raggiungere una posizione sociale, hanno dovuto lottare e lottano a lungo e ci sono state molte battaglie per la loro emancipazione. Nell’antica Grecia, e in particolare ad Atene, le donne non avevano il diritto di voto e non potevano praticare nemmeno attività sportive. Anche nell’antica Roma le donne non partecipavano alla vita politica e avevano bisogno di un uomo della famiglia che facesse loro da tutore per esercitare i propri diritti civili. In Africa le donne vengono sottoposte e obbligate ad effettuare un intervento definito l’ INFIBULAZIONE, una procedura che consiste nella rimozione parziale o totale degli organi genitali femminili esterni, per ragioni non di natura medica, che ha lo scopo di preservare ed indicare al futuro marito che la ragazza sia vergine, in quanto in alcune popolazioni la verginità è un prerequisito per il matrimonio. E tutto ciò è davvero agghiacciante.

E’ stata istituita una giornata in memoria delle numerose donne alle quali è stata strappata la vita senza motivo: essa è il 25 novembre e non è casuale. Si è scelto questo giorno per la lotta alla violenza sulle donne per ricordare tre sorelle, le sorelle Mirabal “Patria, Minerva e Maria Teresa”, assassinate il 25 novembre del 1960 da inviati del dittatore che sottomise la Repubblica Dominicana. Le sorelle Mirabal avevano tentato di contrastare il regime e per questo furono assassinate.

Non bisogna sentirsi sottomesse a nessuno, soprattutto non bisogna sottostare ad un uomo, come disse Rita Levi Montalcini in uno dei suoi convegni scientifici nella sua amata Inghilterra dove avrebbe dovuto presiedere insieme al presunto marito “Eccolo, sono io il mio uomo”; ciò sta a rappresentare quanto la donna possa essere completamente indipendente e possa soddisfare le proprie esigenze di vita senza l’aiuto di un uomo.

Alle volte, di fronte a molteplici fatti di cronache, bisogna immedesimarsi nei genitori che provano un dolore così grande, perdendo le proprie figlie, i loro pezzi di cuore, rimanendo con la speranza che sia fatta presto giustizia. Uno degli ultimi casi è quello della dolcissima Giulia, che aveva il sogno di laurearsi ma che non discuterà mai la sua tesi a causa dell’aggressione mortale del suo ex fidanzato.

Bisogna dedicare momenti di riflessioni e discussioni anche nelle ore scolastiche a questa terribile realtà, poiché è un fenomeno fin troppo diffuso e non tutte le donne riescono a parlarne perché chi è vittima di violenza tende a nascondere qualsiasi prova, ma anche qualsiasi gesto per paura di essere nuovamente minacciata e successivamente tende a chiudersi in sé stessa provocandosi così gravi danni psicologici.

Celebre è il discorso della famosissima attrice Marilyn Monroe “C’è un momento in cui devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé… Io credo di aver già scelto… Mi sono salvata da sola.” Nel ventunesimo secolo ogni donna gode completamente o quasi completamente dei propri diritti dopo anni di immense battaglie ed ha il dovere di potersi difendere e salvarsi!

SARA DI MAURO 3B BS

Un pensiero su “La preoccupante persistenza della violenza sulle donne: un problema ancora irrisolto.

  • Giancarlo

    Complimenti figlia mia, come ti dico ogni giorno corri veloce verso i tuoi obbiettivi non voltarti mai indietro il futuro è davanti a te, non tralasciare mai te stessa, la tua persona viene prima di ogni cosa. Complimenti di cuore sono orgoglioso di te.

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