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La famiglia Florio: L’ultima erede tra i “Giusti tra le nazioni”

La famiglia Florio: L’ultima erede tra i “Giusti tra le nazioni”

Come ogni anno, la scuola secondaria di primo grado “FOSCOLO” di Barcellona Pozzo di Gotto, in occasione della “Giornata della memoria” del 27 gennaio, sceglie un “Giusto” da commemorare. Quest’anno è stata scelta Giulia Florio.

Giulia Florio

Nata a Palermo nel 1909 e figlia di Ignazio Florio e donna Franca, donna bellissima e raffinata, famosa anche per i suoi gioielli, Giulia detta Giugiù crebbe negli anni più difficili della sua famiglia. Infatti il grande impero dei Florio si stava sgretolando, anche per i debiti del padre. Quindi Giulia veniva accudita dalla sorella maggiore Igea, che decise di trasferirsi a Roma; e così fece anche lei. Qui trovò lavoro al Ministero degli Esteri, dove conobbe il marito Achille Afan de Rivera Costaguti, un gerarca fascista. La nuova famiglia si stabilì quindi a Roma, nello storico palazzo Costaguti. Esso si trovava a ridosso del “Ghetto Ebraico” della città, dove al tempo vivevano oltre 8000 ebrei. Nonostante l’adesione al fascismo di Achille, la famiglia Florio fu però sempre contraria alla persecuzione degli ebrei e il 16 ottobre 1943 lo dimostrò. Quel giorno, infatti, la Gestapo circondò il ghetto e bloccò tutti gli ingressi; poi iniziò a radunare tutte le famiglie che vi vivevano per deportarle nel campo di concentramento di Auschwitz. Quella notte era l’ultima occasione di sfuggire alla cattura, e così Giulia, in accordo con il marito Achille, decise di accogliere le poche famiglie che riuscirono a scappare attraverso una porticina posteriore ma non avevano dove altro andare, salvando ben 16 famiglie, 40 persone. Quando i tedeschi si accorsero che mancavano parecchie famiglie, cercarono per tutta Roma. Controllarono anche a Palazzo Costaguti. Ma quando bussarono alla porta, il marito di Giulia si mise l’uniforme da gerarca fascista e si mostrò oltraggiato del fatto che si fosse potuto anche solo sospettare che ci fossero ebrei a casa sua. Fu creduto, e così quelle famiglie riuscirono a salvarsi da morte sicura.

Oggi, per questa azione generosa, ma pericolosa, Achille Alfan de Rivera e Giulia Florio sono onorati come “Giusti tra le Nazioni” presso lo Yad Vashem di Gerusalemme.

Maria Zingales Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

Un orgoglio per la Sicilia

La scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto ogni anno, in occasione del “Giorno della Memoria” del 27 gennaio, oltre ad attività didattiche relative a questo argomento, pianta un alberello in ricordo di un Giusto italiano o siciliano nel proprio Giardino, pensato appositamente per la piantumazione di questi alberi.

La persona scelta quest’anno è Giulia Florio, che durante l’occupazione tedesca di Roma salvò molti ebrei dalla deportazione e morte certa.

La famiglia Florio, tra l’Ottocento ed il Novecento, diventò una delle famiglie più ricche d’Italia di tradizione industriale. Il nucleo familiare arrivò a possedere un impero aziendale che spaziava dalla chimica al vino, dal turismo all’industria del tonno. Il fondatore della famiglia fu Paolo Florio, che sposò Giuseppina Saffiotti. Quando Paolo morì gli succedette il figlio Vincenzo, che in seguito sposò Maria Rachele Giulia Portalupi. Con il passare degli anni i due misero al mondo tre figli, di cui due femmine e un maschio, Angelina, Giuseppina e Ignazio. Angelina si sposò con Luigi De Pace, mentre Giuseppina sposa Maurizio Francesco Merle.

Infine Ignazio Florio sposa Giovanna Ondes Trigona e mettono al mondo ben quattro figli: Vincenzo II; Ignazio Jr, che successivamente sposa Franca Jacona Notarbartolo di San Giuliano; Giulia, che sposa il principe Pietro Lanza Branciforte di Trabia e di Butera, e infine Vincenzo III, che sposa Annina Alliata di Monreale e Lucie Henry.

Ignazio Jr, insieme a Franca Florio, ebbe cinque figli: Giovanna, Ignazio (Baby Boy), Igea, che in seguito sposa il Duca Averardo Salviati, Giacobina ed infine Giulia, che sposa il Marchese Achille Belloso Afan de Riviera Costaguti. Di tutti, però, solo Igea e Giulia diventeranno adulte, e questa mancanza di un erede maschio contribuì sicuramente a togliere a Ignazio, già poco interessato agli affari, l’interesse e la passione che forse potevano evitare il disastroso fallimento economico.

florio,
Ignazio e Franca Florio

I Florio diventarono comunque, nei loro anni gloriosi, potentissimi e molto conosciuti in tutti i campi, anche non industriali e commerciali. Ad esempio perché pensarono a un metodo di conservazione del tonno tutt’oggi utilizzato di cottura e sott’olio. Infatti tra 1800 ed il 1900 non erano ancora stati creati i frigoriferi, quindi il tonno veniva essiccato. E questa fu solo una delle tante scoperte dei Florio, che rivoluzionarono la produzione anche del vino Marsala, dello zolfo e dell’olio. Famosissima poi, ancora oggi, la corsa automobilistica “Targa Florio”, che si svolgeva tra i monti della Sicilia. 

Con molto dispiacere, tuttavia, dopo tanti successi e conquiste nel mondo, la famiglia Florio si estinse nel 19 settembre del 1957 con la morte di Ignazio Jr e definitivamente nel 2020 con la morte di Costanza, figlia di Giulia Florio e Achille Alfan de Rivera Costaguti. Grazie alle loro gesta, però, “I Leoni di Sicilia”, come sono stati chiamati, hanno lasciato un segno indelebile nella storia d’Italia, perciò ancora oggi, a distanza di tanto tempo, li ricordiamo imparando tanto dalle loro imprese, dal loro coraggio e dall’amore per la loro isola, che resero grande finchè poterono.

Tamara Ragusa

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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