sabato, Novembre 23, 2024
Comprensivo "Capuana" BarcellonaIstituti della Provincia

Noi diciamo No al bullismo

Il bullismo, un fenomeno da conoscere e combattere

Ogni giorno, se facciamo una ricerca su internet, ci troviamo davanti ad articoli di vario genere, che parlano di bullismo.

Si tratta  di un fenomeno dilagante nelle scuole, dove ormai troppo spesso alcuni ragazzi fanno violenza sui loro coetanei. Purtroppo non tutti hanno le idee chiare su certi comportamenti che provocano il bullismo.

Si parla di bullismo quando un ragazzo è oggetto in modo ripetuto di atti offensivi da parte di una o più persone. Altra forma di bullismo si ha quando un ragazzo viene minacciato, deriso o è vittima di “scherzi” continui, come furto e maltrattamento di oggetti personali. Pertanto possiamo riconoscere diverse forme di bullismo:

-bullismo fisico, con spintoni, calci, pugni e atti diretti.

-bullismo verbale, che si manifesta con offese, insulti, minacce.

-bullismo psicologico, con il quale un ragazzo viene escluso dai propri compagni, dalle attività di gruppo e viene inoltre deriso alle sue spalle.

-Cyberbullismo o bullismo online, che si diffonde in rete (sui social media) oppure via chat.

Queste forme di bullismo online, creano un clima poco sereno nell’ambiente scolastico e i ragazzi presi di mira vivono in un vero e proprio stato di tensione quotidiano. Chi è perseguitato da questi comportamenti ha paura di stare in classe, si colpevolizza per ciò che accade, non crede più in se stesso e si sente solo.

 Il bullismo viene considerato da molti uno scherzo e invece è un segno che le vittime si portano dentro nel silenzio, poiché spesso non hanno il coraggio di reagire.

Secondo me il bullismo è un fenomeno più esteso e grave di quello che si pensa. Se ancora oggi, ci sono ragazzi che decidono di mettere fine alla propria vita a causa dei bulli, significa che non si sta facendo abbastanza per contrastare questo fenomeno.

Il primo passo è quello di parlare e sensibilizzare adulti e ragazzi nei confronti di questo problema, capirne la gravità ed evidenziare che non è un “gioco”.

La scuola e i genitori hanno un ruolo fondamentale, cioè cogliere i segnali e aiutare chi subisce violenza. La parola bullismo si può cancellare solo sostituendola con la parola AMICIZIA e UGUAGLIANZA.

 Come in una partita, il bullismo si può vincere solo facendo squadra. Ricordiamoci che nel bullismo non c’è né un vincitore né un perdente: se lasciamo vincere il bullismo è una sconfitta per tutti, in quanto la violenza non danneggia solo chi la subisce ma tutti noi, cioè la società intera e quindi il nostro futuro.

Greta Rossello

Il Bullismo si inizia a combattere a scuola

Con il termine  “bullismo” si definiscono quelle azioni ripetute e intenzionali, caratterizzate da forme di violenza,  tanto di natura fisica che psicologica attuate nei confronti di persone percepite come più deboli,  che vengono messe in atto da persone chiamate bulli.

In genere si tratta di ragazzi o ragazze che si mostrano molto sicuri di sè.

Prendere in giro i compagni, far loro brutti scherzi, escluderli dal gioco, offenderli, picchiarli, rubare o rovinare oggetti altrui, obbligare un coetaneo a farsi dare merenda o soldi, queste sono solo alcune delle azioni diffamatorie e umilianti che esercita il bullo a scapito della vittima.

Ma a provocare il desiderio di far soffrire gli altri è un disagio o una sofferenza che il bullo ha subito in prima persona.

 La vittima invece spesso ha un carattere debole ed insicuro.

Le conseguenze del bullismo sono molteplici: la vittima  tende ad isolarsi dal resto dei coetanei e nei casi estremi arriva a compiere azioni di autolesionismo o di violenza verso di sè.

Per combattere questo fenomeno pericoloso, è molto importante che se ne parli a scuola, perchè la scuola rappresenta il luogo nel quale queste violenze quasi sempre avvengono.

 In occasione della settimana contro il bullismo nella mia scuola, l’Istituto Comprensivo “L. Capuana” di Barcellona P.G. si è svolto un webinar dal titolo “I bulli della Mitologia” tenuto dalla Prof.ssa Rita Chillemi Serraino e organizzato dal  club Soroptimist di Milazzo presieduto dalla Dott.ssa Raffaella Catania.

  Finalità di questo incontro è stata quella di informare e di sensibilizzare noi ragazzi sui temi del bullismo e del cyberbullismo. E’ stata un’ importante occasione per riflettere sulle figure dei bulli e delle vittime e capire meglio, attraverso anche le testimoneanze di molti ragazzi, quali sono i disagi che vivono le vittime del bullismo ma anche quelli vissuti dai bulli.

Grazie a questo incontro ho capito che, in fin dei conti, gli attori del bullismo che sembrano essere così distanti  sono invece uniti dalla solitudine e dall’incapacità di esprimere le proprie emozioni. Proprio per questo la scuola ha un ruolo importantissimo nel contrastare questo fenomeno perchè educa a comportamenti positivi, facendo emergere la forza dell’inclusione e della solidarietà.

Giulia Mazzeo 

Tutti uniti contro il bullismo

Con il termine bullismo si intendono tutte quelle azioni di prevaricazione da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo”, o da parte di un gruppo nei confronti di un bambino/adolescente percepito come più debole.

Non si tratta di un singolo atto, ma di una serie di comportamenti ripetuti da parte di qualcuno che fa o dice cose per sentirsi forte rispetto ad un’altra persona. Il bullo è un bambino che ha grande popolarità, viene temuto e rispettato, non rispetta le regole crede di essere forte e grande, mettendo paura.

Possiamo distinguere diverse forme di bullismo: attacchi verbali, insulti offese, minacce molestie fisiche, pizzicotti, graffi e schiaffi. La vittima non è in grado di difendersi perché ha paura di denunciare gli episodi di bullismo e viene isolato. 

Quando invece le azioni di bullismo avvengono attraverso internet o il telefono o il cellulare parliamo di Cyberbullismo che si differenzia dal bullismo perché chi lo mette in atto rimane nell’ anonimato ed è difficile risalire alla sua identità.

Per difendersi da questi atti di bullismo e cyberbullismo chi lo subisce deve chiedere aiuto ai genitori, all’insegnante o ad una persona di cui si fida.

 In questi giorni a scuola abbiamo parlato molto di questo fenomeno: abbiamo partecipato a webinar sull’argomento e abbiamo discusso con i nostri insegnanti.

 Il professore Piero Argurio, docente di Tecnologia, ci ha fatto vedere dei video inerenti l’argomento per sensibilizzare noi studenti  nei confronti di questa tematica e per farci capire che dobbiamo stare attenti quando conosciamo delle persone sulla rete.

Abbiamo anche realizzato degli slogan sul cyberbullismo che ho trovato molto interessanti e che vi ripropongo qui di seguito.

Paolo Tacchini

classe ICScuola Secondaria di I grado “G.Verga”- I.C. “L. Capuana” Barcellona P.G.

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