CASTELLO DI LAURIA A CASTIGLIONE… Da “ I Borghi Made in Sicily”
Andando in questo magnifico Borgo tappa obbligatoria è il Castello. Da esso è visibile tutta la parte superiore della valle dell’Alcantara fino a Randazzo e tutto il versante settentrionale dell’Etna.
Il castello domina dall’alto anche il sito di Francavilla e la strettoia che la valle dell’Alcantara forma proprio sotto il castello di Francavilla.
Alla base della rupe del castello ci sono il ponte medievale sul fiume Alcantara ed alcuni mulini accanto alla chiesa trecentesca di San Nicola.
A sud-est del castello e dell’abitato fortificato, ad una certa distanza, una serie di rilievi a quota più elevata, impedisce la vista verso il territorio di Linguaglossa. Un tempo era suddiviso in vari quartieri, in base alle varie funzioni. La parte più nobile era riservata al castellano; le scuderie, i fienili, le stalle, le abitazioni invece erano destinate ai i servi ed agli addetti alla manutenzione; vi erano le carceri, con i dammusi, scomode e strette celle, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, dove venivano rinchiusi avversari politici e delinquenti; ed ancora le cisterne per conservare l’acqua piovana o per nascondervi, durante gli assedi, vettovaglie e suppellettili preziosi. Questo bel Castello – detto grande – insieme al castello piccolo che si trova alla stessa quota, domina tutto il borgo murato di Castiglione ed è ubicato nel centro urbano; l’ingresso è ad ovest, al termine di una gradonata nella via E. Pantano che si può imboccare dalla centrale piazza Lauria.
Diversi corpi di fabbrica sono racchiusi da un ampio recinto irregolare sulla roccia, e al centro vi è un masso roccioso sul quale si erge una torre quadrangolare.
Il castello si sviluppa su due livelli di rocce arenarie. Vi sono due livelli, in quello più alto, si eleva una torre quadrangolare isolata (detta ‘Solecchia‘). La cui costruzione può farsi risalire alla fine del regno normanno . Nel livello più basso, un ampio recinto murario racchiude una serie di corpi di fabbrica che sono accostati al suddetto muro di cinta, e creano attorno al masso più elevato, una sorta di corte-strada che racchiude il masso centrale.
Lungo il lato ovest, è disposto palazzo feudale con due bifore ed una monofora che illuminano un unico ambiente. Proprio le due finestre bifore lasciano intuire che il nucleo principale sia stato edificato molto probabilmente nel periodo normanno-svevo.
Su questo lato si apre anche l’ingresso principale, difeso da due feritoie oblique nella stessa facciata e protetto da uno spuntone roccioso ancora esistente ai primi del Novecento.
Un altro ingresso minore è sul lato opposto, nella parte destinata a carcere, in direzione del castello piccolo.
Del XII secolo a.C. è l’ipotetica costruzione della cinta muraria urbana, una parte della quale circonda lungo il rilievo roccioso la rupe del castello nel livello più basso, dove poi sarà costruita la residenza feudale.
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E veniamo al Castelluccio …
E veniamo al castello piccolo che è situato nel cuore dell’abitato, posto sopra una piccola rupe, il Castelluccio, ( è chiamato anche così) si trova alla stessa quota del castello grande, del quale si può presumere costituisse un avamposto verso l’abitato ad integrazione delle difese del castello e delle fortificazioni urbane . Forse un tempo era collegato al Castello Grande da un passaggio volante, presumibilmente di legno o di corda. Risale al VII secolo a.C. Vi si può accedere da sud, dalla centrale piazza Lauria, da una scala accanto all’ex teatro comunale, oppure da nord – se il cancello è aperto – dalla Via Madonna della Catena.
Il fortilizio era elevato su un masso roccioso avente due differenti livelli: sul più alto di essi, l’unico resto murario esistente è costituito da due spezzoni di muro rettilinei che si incontrano ad angolo acuto, configurando la presenza di una torre puntone.
La tecnica muraria dell’unica parte sopravvissuta è costituita da un’ottima muratura in pietrame foderata all’esterno da blocchetti di arenaria squadrati e con giunti realizzati con l’interposizione di cocci e scaglie. La stessa usata per la torre di San Vincenzo o Cannizzo, ( U Cannizzo), uno dei simboli di Castiglione, di recente restauro per conservarlo dalle intemperie del tempo. Alta circa sei metri, e fatta appunto con arenaria locale squadrata, ha sfidato i secoli, ed è ancora lì a dominare l’alta valle dell’Alcantara. Castiglione, Borgo tra i più belli d’Italia vi attende e vi accoglierà nel suo bellissimo Castello, dove il profumo del passato vi inebrierà con le sue note seducenti.
Andrea Gitto I E
Salvatore Gitto I D
Istituto Comprensivo Primo Milazzo Scuola media Garibaldi