venerdì, Novembre 22, 2024
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I.C. Zirilli: Laboratorio di scrittura creativa dedicato alla giornata della legalità

(pensieri, lettere, poesie, disegni)

Il coraggio di parlare anche quando la paura supera il coraggio

Non è facile essere un eroe, non avere paura del male e parlare quando ormai tutti hanno perso la voce.
Sapere che da un giorno all’altro potresti uscire di casa e non rientrare più.
Un giorno come tanti diventò un giorno ricordato da tutti.
Il 23 Maggio 1992 viene commemorato dagli italiani come il giorno in cui Giovanni Falcone, sua moglie e i tre uomini della scorta ci lasciarono per colpa di una bomba piazzata in autostrada dalla mafia.
Il giudice Falcone, però, ci ha insegnato a parlare e a farci sentire anche quando la paura supera il coraggio.
Emanuele Antonio Crisafulli, classe 1^C, Zirilli

23 maggio 1992
Un pomeriggio di primavera,
su un’autostrada siciliana,
di colpo un fragore…
Macerie, vite spezzate.
Vite, di chi voleva,
con tutto il cuore,
sconfiggere il male
della nostra Terra: la mafia!
Ma non è stato tutto inutile,
da quel giorno qualcosa è cambiato,
da quel giorno si ricordano ogni anno
quelle vite, con riconoscenza,
con la speranza per un futuro migliore.

Federico De Gaetano, classe 1^C, Zirilli

Una lettera speciale

Cari giudici,
sto scrivendo questa lettera per dirvi grazie.
Ci avete insegnato a non stare zitti, ma a parlare per gridare GIUSTIZIA e SPERANZA.
Ci avete insegnato che le scelte giuste sono quelle per cui vale sempre la pena lottare.
Solo perchè avete parlato e avete gridato GIUSTIZIA la mafia vi ha ucciso.
Voi ci avete insegnato così tante cose che vi ricordiamo tutti i giorni!

Jasmina Isufaj, classe 1^C, Zirilli

Pensiero…

La mafia è come un vampiro,
si nasconde nell’ombra,
ma non è immortale
perchè insieme possiamo sconfiggerla.

Renato De Luca, classe 1^A, Zirilli

A Giovanni Falcone

Conosciamo tutti il tuo impegno contro la mafia, non ti sei mai fermato, hai continuato la lotta contro la mafia pur sapendo che un giorno saresti uscito di casa e non saresti più rientrato. Mi è rimasta impressa nella mente e nel cuore una tua frase: “Gli uomini passano, le idee restano…” ma continueranno a camminare sulle gambe di bambini e ragazzi che seguiranno il tuo esempio.

Antonio Famà, classe 1^C, Zirilli

Un eroe senza paura

Non è facile essere un eroe senza paura. La paura scaturisce da persone cattive che minacciano e incutono timore. Molte persone non avevano colpa, tuttavia gli è toccato un destino terribile. Un triste destino, così crudele e disumano, segnato da una bomba messa sottoterra per uccidere una persona speciale che ci ha insegnato da che parte stare e a fare le scelte giuste: questa persona è Giovanni Falcone! Un uomo che ha impresso nel nostro cuore una parola preziosa: LEGALITA’!

Jasmina Isufaj, classe 1^C, Zirilli

Falcone e Borsellino

Ci avete sempre aiutato
e adesso che ne dite di un bel regalo?
Non ho fiori, nè fanti
e neanche torri di diamanti.
Ma con questa poesia
voglio farvi tornare l’allegria.
Vorrei donarvi un castello,
ma ho solo un cestello
e dentro ci metto:
AMORE, PACE e SERENITA’.
Sono cose fondamentali,
anche se a volte non considerate.
Ed è per questo che siete amati
perchè avete urlato: MAFIA NO!

Rebecca Maisano, classe 1^A, Zirilli

Lettera a Giovanni Falcone

Caro Giovanni Falcone,
anche se quell’anno in cui accadde la terribile strage di Capaci non ero ancora nato, quel giorno mi è rimasto impresso nella mente perchè ogni anno viene trasmesso da tutte le reti televisive. Il 23 maggio 1992 è una giornata molto importante da ricordare. Mi dispiace per te che volevi sconfiggere la mafia, ma purtroppo è successo che una bomba è stata piazzata sotto l’autostrada siciliana, vicino all’uscita autostradale di Capaci e siete morti tu, tua moglie, i tre agenti della scorta e molti altri. Tutti voi tentavate di raggiungere il vostro obiettivo, quello di annientare per sempre la mafia.
Ma, tranquillo, la lotta alla mafia non è ancora finita. Ancora oggi si stanno cercando tutte le soluzioni possibili per far tornare la giustizia e la legalità in Sicilia e nel resto del mondo. Vedrai che presto ce la faremo.
Tu e Paolo Borsellino avete già fatto la vostra parte e mi congratulo con voi, ma ora tocca a noi giovani agire per il bene comune e state pur certi che da qui a qualche anno la mafia non esisterà più.
Federico De Gaetano, Classe 1C, Zirilli

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