2 aprile Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo
Il 2 aprile 2008 è stata la prima Giornata per la Consapevolezza dell’Autismo e, proprio il 2 aprile appena trascorso, è stato trasmesso a più riprese sulle reti televisive e sul web uno spot riguardante questo evento dal titolo “In uno spot il mondo che vorremmo!”
L’autismo è una malattia che inibisce la comunicazione verbale e non verbale del soggetto, non permettendogli di parlare normalmente. Il primo sintomo che si manifesta è infatti l’incapacità di capire e di far capire cosa viene detto e si dice. Con adeguate tecniche (dette di comunicazione efficace), come ad esempio l’utilizzo di frasi brevi e di parole semplici, la comunicazione diventa possibile. Il fatto di non essere in grado di relazionarsi con il prossimo non è necessariamente sintomo di scarsa intelligenza, solo nel 50% dei casi il soggetto autistico soffre anche di disabilità intellettuale.
L’autismo è purtroppo una malattia che nasce col bambino ed è davvero difficile identificarne i sintomi prima dei 12 mesi di età. Generalmente l’autismo viene diagnosticato all’età di 3 anni. Attualmente colpisce 1 bambino su 160, anche se uno studio più recente alza la percentuale all’1,1% (1 bambino su 88). Come possiamo immaginare, l’autismo è una malattia che è sempre esistita, poiché i suoi sintomi in passato potevano essere visti come un problema caratteriale. Solitamente, i bambini che tendevano a stare da soli e che non riuscivano a relazionarsi venivano inviati in istituti che, in realtà, non aiutavano a risolvere il problema. Solamente nel 1943 l’autismo venne diagnosticato come malattia, dopo che il dottor Kanner, uno psichiatra infantile, visitò un bambino di nome Donald Triplett, individuando in lui quelli che ora sappiamo essere i sintomi dell’autismo. Oggi si riesce a catalogare l’autismo su 3 livelli di gravità, in base al DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
Il problema della pandemia ha inevitabilmente peggiorato la situazione dei bambini autistici, perché il rimanere sempre nello stesso luogo ha reso ancora più forte la loro incapacità di uscire dalla routine, oltre al fatto che gli unici con cui possono comunicare sono i genitori o i fratelli. Questi bambini hanno bisogno di professionisti che li aiutino e serve anche continuare la ricerca riguardo questa malattia che, per molti aspetti è ancora misteriosa. La recente legge di bilancio ha incrementato di 50 milioni il fondo dedicato alla diagnosi e introdotto un bonus di 250€ alle famiglie di bambini autistici.
È inutile dire quanto ancora generalmente esistano pregiudizi spesso anche infondati riguardo questa malattia e, come per ogni altro tipo di ignoranza, bisogna informare ed informarsi.
C’è chi definisce questi bambini “diversi”: liberi di farlo, ma ciò non vuol dire che debbano essere discriminati, ma che anzi devono essere aiutati.
Ilaria Liberti IV A BS