Papa Francesco, non armi ma vaccini!
Francesco, davanti all’icona del Risorto, benedicente ma assorto come immedesimato nel tempo di crisi che attraversa il mondo, ci augura una santa e serena Pasqua e ringrazia chi lavora perché si vada avanti nonostante tutto e mai sia intaccata la libertà di culto.
Nel messaggio Urbi et Orbi papa Francesco chiede che si cambi passo: “La pandemia è ancora in pieno corso e malgrado questo, ed è scandaloso, non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari”.
Non armi ma vaccini, chiede il Papa. Serve un’alleanza planetaria per la distribuzione delle dosi, è imprescindibile lo spirito di internazionalismo dei vaccini, l’intera comunità internazionale deve recuperare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione è la riflessione di Francesco.
Citati tutti i Paesi segnati da tensioni o conflitti, un riferimento al Myanmar dove i giovani manifestano per la democrazia dopo il golpe militare, il dramma dei migranti in fuga si associa a quello di tanti ragazzi e giovani costretti in casa e senza scuole per il coronavirus e i tanti che hanno perso il lavoro o si trovano nella precarietà. Servono tutele sociali e vengano offerti gli aiuti necessari a un adeguato sostentamento.
Per la terza volta consecutiva, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, il Papa non si è affacciato come tradizione dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi, ma nel suo messaggio pasquale è sempre vibrante il messaggio di vittoria della vita sulla morte come segno concreto di solidarietà e di fraternità umana.