Istruzione analogica e istruzione digitale…
Il mondo della scuola di qualità per un middle management, portatore d’interesse degli studenti.
C’ era una volta la scuola “analogica”…
Al mattino la campanella suonava e marcava l’ ingresso degli studenti a scuola…tutti, docenti e studenti, si dirigevano nelle classi di appartenenza e lì ciascuno si impegnava nel proprio ruolo e propri compiti…i banchi e la cattedra, i mezzi per il lavoro in classe… i libri e i quaderni, gli strumenti per l apprendimento. Tutto era funzionale per l’ alfabetizzazione strumentale e culturale. La routine quotidiana stabilizzava le attività d’insegnamento/apprendimento e dava organicità alle acquisizioni delle conoscenze.
Nel frattempo si evolve il Nuovo Mondo, in cui si impone la crescita della conoscenza, della tecnologia e della comunicazione in sinergia con il continuo divenire della società sempre in fieri nell’essenza della sua sostanza politico/culturale, sociale ed economica, lavorativa e professionale, glocale e diversificata, potenziata e depotenziata dalle sue stesse problematiche, il cui superamento rappresenta i traguardi di sviluppo per il miglioramento del Ben-Essere comunitario e ambientale. Cambia la scuola…
La scuola, quale agenzia educativa intenzionale e sistematica, ha il dovere di allinearsi con i nuovi bisogni, le nuove realtà, il nuovo modus vivendi, diretto all’inseguimento dei cambiamenti repentini, approssimativi, precari e instabili.
Non basta più maturare conoscenze…E’ necessario che gli studenti siano guidati e accompagnati all’acquisizione delle competenze per comprendere, comunicare, riflettere, includere ed includersi nel nuovo mondo della conoscenza, della tecnologia e della comunicazione. È opportuno che gli studenti siano competenti nel fare e pensare sostenibile e resiliente per il cambiamento qualitativo.
Le competenze maturate negli ambienti di apprendimento rappresentano il capitale umano e professionale per vivere democraticamente, sinergicamente e da protagonisti la società sempre più vulnerabile e anacronista da un giorno all’ altro.
Ma si verifica un/il gap tra le capacità dell’uomo e il progresso tecnologico. Si creano legami deboli e appariscenti tra l’uomo e il mondo virtuale.
Si rafforza l’ apparenza, ciascuno di noi diventa ologramma al posto dell’essere persona intellettivamente ed emotivamente presente a sé e agli altri.
Il mondo virtuale altamente commerciale…i social come spazi d’incontro/confronto e conoscenze…gli emotion si sostituiscono alla voce, al linguaggio corporeo/espressivo…le distanze si avvicinano virtualmente e la persona si concentra su se stessa e il proprio fare, senza rendersi conto dell’esistenza dell’altro… L’altro diventa un amico like.
Ormai connettersi è facile e poco dispendioso…il mercato dei gestori di connessioni tecnologiche consente a tutti l’accessibilità….il cellulare è diventato un bisogno primario delle persone… il cellulare gestisce la vita delle persone…le persone sempre più “connettividipendenti” vivono ansia e panico in assenza della connessione. La pandemia ha estremizzato l’uso della connettività come strumento di riempitempo, di e-commerce, di piazza sociale, di formazione e didattica.
A corredo tutte le app, utili ed inutili, professionalizzanti e de-professionalizzanti, educative e diseducative, che assorbono il tempi e gli spazi mentali di bambini, ragazzi ed adulti. Diversi i sondaggi da cui emerge l’uso del tempo di connessione che spesso supera quello dedicato al dialogo diretto, alle lettura di un buon libro, addirittura supera quello del sonno. È dovere degli adulti aver cura educativa e formativa dei bambini che crescono…degli studenti che si formano…
I nostri studenti sono la nostra forza e il credo nel vivere il mondo con creatività e innovazione.
Gli studenti chiedono agli adulti di essere seguiti, accompagnati…desiderano il dialogo e l’ascolto costruttivo…bramano la comunicazione reale e funzionale…sono molto concreti e pragmatici… Ci insegnano un nuovo modo di ascoltare e vivere emozioni… Noi adulti abbiamo il diritto/dovere di cogliere le loro emozioni e tradurle sinergicamente e in maniera condivisa e partecipe con loro….
Non più due mondi generazionali staccati, ma unitari, unici e originali… Ognuno nel proprio ruolo e maturità formativa.
La famiglia e la scuola devono assolutamente recuperare il loro ruolo di guida e cura della crescita formativa dei piccolini in erba.
La scuola, organizzazione professionale composta da figure altamente professionali, deve riscattare il proprio ruolo educativo a garanzia della qualità di crescita sostenibile e intellettivamente produttiva per il futuro socio/culturale proiettato al Ben-Essere glocale.
La scuola per l’ apprendimento…
La scuola digitale e per il digitale…
I docenti e corresponsabilmente le famiglie devono assumere le vesti di partners educativi degli studenti…la scuola deve volgere il suo operato verso una “nuova pedagogia”…la pedagogia dell’apprendimento autentico, comprensivo delle abilità, capacità e conoscenze, anche e soprattutto quelle tecnologiche ormai pregnanti, appartenenti e imprenscindibili del capitale umano di ciascuno studente.
Si rafforza il concetto di “Centralità dell’alunno” nei processi d’insegnamento/apprendimento; l’ alunno originale e unico nel suo essere è portatore della cultura familiare ed ora anche della cultura digitale dei social. È necessario che la scuola crei ambienti educativi d’apprendimento in cui l’innovazione tecnologica diventi trama del tessuto scolastico e mezzo di formazione, affinchè la stessa scuola guidi, educhi e accompagni gli studenti e le loro famiglie all’utilizzo efficace e formativo del mondo digitale. Il digitale ha forti connotazioni positive e costruttive per la formazione e la crescita intelligente.
Non più studenti della scuola analogica, ma studenti di scuola digitale, che con metodologia peer to peer tra docenti e studenti vedono attenzionare i loro nuovi bisogni e capacità digitali e virtuali. Gli adulti e le famiglie devono co-gestire il nuovo mondo digitale degli studenti, imparando a mettere in atto processi di emprovement reciproco.
L’ Atto d’indirizzo 2021 del MIUR calca l’ importanza dei nuovi ambienti d’apprendimento in cui le potenzialità della tecnologia necessitano d’essere tradotte in paradigmi didattici innovativi. Nuove ed innovative metodologie didattiche per far parlare in sinergia il mondo virtuale con il mondo reale; metodologie innovative che incentivino la partecipazione diretta degli studenti nella costruzione del sapere e facilitino l’integrazione tra gli apprendimenti formali, informali e non formali, a vantaggio dell’orientamento e dell’apprendimento permanente.
Migliorare gli ambienti scolastici, la loro sicurezza, la loro strutturazione edilizia per renderli sempre più accoglienti e rispondenti ai canoni di “bellezza archittettonica” sono dei fattori non trascurabili per poter garantire e migliorare una alta qualità dell’ offerta formatica, che abbisogna anche dell’immagine”bella” per contastare l’appetibilità del “bello virtuale”.
Per un efficiente ed efficace servizio educativo è indispensabile il middle management.
Riconoscere la validità di sistema nell’organizzazione e nell’offerta formative di tutti e di ciascuno nel proprio ruolo e compiti è elemento fondamentale per caratterizzare la scuola di qualità, che riprende la sua autorevolezza nella crescita formativa della società “tutta”. Le figure dei collaboratori del Dirigente scolastico, dei componenti lo staff, dei responsabili di plesso e preposti alla sicurezza, degli animatori digitali e team per il Codice Amministrazione Digitale, dei coordinatori di classe, dei responsabili di dipartimento, dei responsabili della progettualità, dei docenti incaricati di svolgere funzioni strumentali, dei docenti tutor per l’alternanza scuola – lavoro e dei docenti neo-immessi, dei docenti referenti per l’inclusione, per il cyberbullismo, dei docenti – mentori per il Progetto Formativo Individuale sono pilastri portanti del nuovo management per la nuova scuola di qualità, in cui creare e co-gestire l’apprendimento autentico, critico e divergente a dispetto del subdolo e selvaggio, pericoloso e vuoto, ma attraente mondo digitale.
E non dimentichiamo gli student, parte integrante del funzionamento e gestione del sistema scuola…anche loro presenti negli organi collegiali per essere ascoltati nei loro bisogni ed esigenze, nelle loro potenzialità ed iniziative di crescita e formazione, nel rispetto della loro persona e della società in cui vivono e si formano.
Fanno parte degli organi collegiali della scuola, i rappresentanti di classe, i rappresentanti d’istituto, i comitati degli student, le consulte giovanili…sono anche questi organi propositivi e consultivi per il middle management di qualità sostenibile, contestualizzata al territorio.
Antonella Costantino