venerdì, Novembre 22, 2024
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Legalità digitale “La rete non è una trappola”

I ragazzi e i social

Il 7 febbraio si è celebrata la giornata mondiale di sensibilizzazione contro qualsiasi forma di bullismo e di cyberbullismo, fenomeni che purtroppo esistono e assumono aspetti sempre più preoccupanti.

E’ importante parlarne a scuola e riflettere con i compagni e gli insegnanti perché ammettere l’esistenza di un problema è il primo passo per superarlo.
Ma che cos’è il cyberbullismo? E come possiamo affrontarlo noi ragazzi?  Qual è l’utilizzo che i giovani fanno di Internet e dei social? Queste e tante altre domande ci siamo posti durante l’attività in classe guidati dalla prof. di Italiano che ci ha chiesto di svolgere un breve questionario anonimo per considerare quale fosse in generale  la nostra consapevolezza sull’uso della rete e dei social .
Dalla successiva analisi dei dati è emerso che noi ragazzi sappiamo bene che la rete può nascondere dei pericoli e che dobbiamo difenderci dal cyberbullismo, cioè dalla forma di bullismo che corre su internet, fenomeno che parte da atteggiamenti violenti di  chi, nascosto dietro ad uno schermo, insulta e offende un’altra persona o addirittura minaccia senza considerare le conseguenze anche molto gravi che può causare alla vittima di turno.

Al giorno d’oggi, purtroppo, sembra quasi che non si possa più fare a meno di “collegarsi”, circondati come siamo da social di qualsiasi tipo.

Iniziamo già di buon mattino bersagliati da una miriade di “buongiorno” e per tutta la giornata le nostre chat si riempiono di messaggi che, alla fine, forse, neppure leggiamo.
Internet, cellulare e social network sono le tre parole fondamentali che descrivono i ragazzi di oggi, che spesso basano tutta la loro vita su di essi, diventando in qualche caso chiusi in se stessi e insicuri.
Le nuove tecnologie sono nate per migliorare il mondo, rendendo le informazioni accessibili a tutti, purtroppo però da noi giovani vengono usate in modo esagerato. Per noi ragazzi stare un giorno senza internet , e quindi senza avere la possibilità di inviare messaggi  e dialogare con gli amici, è il peggiore degli incubi e ci fa sentire soli.
I social network sono siti che mettono in contatto le persone, dando vita a relazioni, e permettono di condividere con altri la propria vita, a volte in maniera ESAGERATA.
Quasi tutti i ragazzi sono registrati almeno su uno di loro, perché preferiscono essere “ ONLINE” , sempre connessi piuttosto che collegati con la vita ,fatta di confronti veri e non virtuali e soprattutto di contatti umani.
Si preferisce racchiudere un momento della propria vita in una foto postata, in una frase, anziché nel proprio cuore .

E poi esiste, proprio come il lupo nelle fiabe, quel nemico subdolo chiamato cyberbullo…ma chi è colui che si nasconde dietro quello schermo? Chi è quell’individuo che, sotto falso nome, ci adesca nella “rete”, intrappolandoci e prendendoci di mira con insulti e offese di ogni genere? Purtroppo, a essere colpiti sono spesso le persone più fragili e indifese, che non sempre riescono a fronteggiare il loro nemico virtuale, restando intrappolate nella sua tela e precipitando in un tunnel senza uscita.

Per evitare spiacevoli conseguenze bisognerebbe seguire i consigli dati dalla Polizia postale, che mette in guardia i giovani sui possibili nemici del web. Sarebbe però necessario confidarsi con i genitori o comunque con un adulto fidato in modo da poter smascherare in tempi rapidi il cyberbullo.

Certo, grazie alla tecnologia si sono fatti passi da gigante: con un clic è possibile collegarsi con l’altro capo del mondo…ma, a volte, mi chiedo se non era più semplice e bello chiedere l’amicizia di qualcuno scrivendo una lettera o mandando dei bigliettini piuttosto che inviare dei brevi messaggi spesso accompagnati o sostituiti dalle faccine simpatiche, dette “emoticon”, su WhatsApp.

Conoscere la rete e i suoi pericoli è assolutamente fondamentale: dobbiamo sapere proprio in quanto giovani utenti del web in quali pericoli rischiamo di incorrere, il più delle volte senza rendercene conto. Dobbiamo perciò sapere che uno dei problemi che i social nascondono sono i falsi profili, dietro i quali si nascondono pericoli che purtroppo non vengono percepiti per l’assenza visiva di un contatto.
Va considerato anche il pericolo legato all’uso smisurato da parte dei minori di  social popolarissimi come tik tok , che spesso mostra video con balletti divertenti, ma che propone anche challenge e sfide tanto accattivanti quanto pericolose che noi ragazzi accettiamo e  imitiamo senza pensare a cosa può accadere .
L’uso corretto e responsabile dei social può sicuramente far divertire i ragazzi , ma usare questi mezzi di comunicazione per dimostrare di essere unici e invincibili spesso è estremamente rischioso tanto che si possono generare delle situazioni drammatiche di cui la cronaca recente è purtroppo piena, come ci insegna il caso della bambina di Palermo che ha perso la vita a causa di una sfida estrema accettata senza pensare alle conseguenze.
Alla luce di questi fatti che ci lasciano senza parole dobbiamo  riflettere molto e capire che bisogna saper usare in modo corretto le nuove tecnologie telematiche e che è importate parlare con un amico o conoscerlo di persona piuttosto che via web e che nessuna sfida virtuale è più importante della nostra vita, che deve essere ricca di amicizie e impreziosita da tanti interessi e nuove ed esaltanti passioni .
Soprattutto noi ragazzi dovremmo passare le giornate non davanti a uno schermo, ma fuori dalla dimensione virtuale, là dove c’è un mondo che ci aspetta.
Ci rendiamo conto però che questa riflessione,  fatta proprio nel periodo particolare  che stiamo vivendo, possa essere  inadeguata e che l’invito a non utilizzare internet e i  social  sia impossibile da attuare, in quanto l’emergenza sanitaria legata alla pandemia  ha relegato  noi ragazzi davanti a questi dispositivi per gran parte delle nostre giornate, vuoi per lo studio, vuoi per mantenere i contatti umani, vuoi per informarci su cosa sarà il nostro futuro. Speriamo presto di poter vivere, correre e soprattutto di abbracciarci realmente e disintossicarci da questi mezzi che, se non usati in modo consapevole, possono essere solo dannosi.
Chiediamo tuttavia la massima attenzione su questi argomenti così importanti da parte dei nostri genitori, degli insegnanti e delle nostre istituzioni perché si possa tutelare sempre il minore dai pericoli che si nascondono nella rete.

Certamente i genitori hanno un ruolo fondamentale in quanto devono controllare sempre il proprio figlio e fare in modo che sappia qualunque cosa lui faccia sul computer e sul cellulare, navigando nel web o usando i social.

La rete e i social non sono pericolosi, considerate le grandi opportunità che offrono, però possono  diventarlo  se non si utilizzano in modo corretto e consapevole;  il problema non si risolve certo con il  vietare drasticamente ai ragazzi di usare il cellulare e di navigare nella rete solo perché sono accaduti fatti gravi che hanno coinvolto dei minori o per limitare la diffusione del cyberbullismo, piuttosto è necessario spiegare ai minori di usare i social con grande attenzione conoscendone bene i rischi  perché potrebbero cadere in delle trappole tese loro da persone senza scrupoli, trappole da cui non riuscirebbero ad uscire facilmente da  soli.

COPPOLINO MARTINA, SINDONI ELEONORA ,MARTINO DANIELE

Classe 1^ D Scuola Secondaria di 1° grado “ZIRILLI” 

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