BULLISMO E CYBERBULLISMO
Ormai la parola bullismo è tra le più utilizzate, soprattutto in riferimento ai giovani. Infatti in moltissimi contesti sentiamo parlare di questo orribile fenomeno, diventato troppo comune. Precisiamo alcuni punti: il bullismo è sempre intenzionale, quindi chi agisce lo fa per ferire o colpire l’altro; con bullismo si intendono diversi episodi e ripetuti; tra bullo e vittima c’è asimmetria: la vittima è considerata inferiore al bullo, per ragioni che possono essere aspetto fisico, sessualità, razza… Il bullismo può essere di quattro tipi:
- fisico con atti di violenza,
- verbale con minacce e derise,
- sociale ad esclusione del gruppo,
e per ultimo ma non meno importante il cyberbullismo che non è altro che il bullismo sui social, il quale si presenta con scherzi telefonici, insulti sul web, video e foto privati pubblicati in rete. Quest’ultimo è pervasivo poiché è visibile ad un alto numero di persone e senza confini spazio-temporali, ma anche persistente, infatti i contenuti sono spesso difficili da rimuovere e rimangono nel tempo.
Inoltre, qui manca il contatto fisico tra bullo e vittima il web consente anche l’anonimato, in sostanza il bullo può anche non rimetterci la faccia. In tutti i casi di bullismo vi sono sempre tre tipi di ruoli:
il bullo, o colui che agisce, è molto spesso vittima anche lui di abusi ad esempio a casa;
la vittima, la quale subisce insulti o atti di prepotenza dal bullo;
gli spettatori, i quali assistono gli episodi e possono intervenire o meno.
A parere mio, quello oggi più frequente è il bullismo che avviene sui social, infatti anche io nei miei 13 anni vedo ogni giorno bulli che insultano persone più deboli. Spesso questo viene scambiato per ironia, cosa che è del tutto sbagliata. Bullismo è anche offendere una persona ripetutamente nonostante essa ne soffra. È ovvio che questo fenomeno sia orribile, si deve fare di tutto per evitarlo, ma a volte studiarlo anche a scuola non basta. Prima di agire noi tutti dovremmo fare un esame di coscienza e arrivare alla conclusione che la vittima non ha assolutamente nulla in meno del bullo. Ovviamente credo che nessuno possa davvero parlare del ruolo della vittima senza mai esserlo stata. Essere derisi, insultati pubblicamente e ripetutamente fino ad arrivare ad odiarsi, a non uscire più di casa, non mangiare, voler morire… sarà mica bello? Non credo, moltissime persone che subiscono questo ogni giorno arrivano a suicidarsi, non sopportando più tutto ciò. E questa, ragazzi, non è debolezza anzi, si arriva a perdere la sanità mentale, non si crede in sé stessi, non si ha fiducia in nessuno.
Il bullismo rovina la vita di tantissime persone. Io nel mio piccolo, non ho mai avuto gravi esperienze di questo tipo, ma in giro, sui giornali, in Internet se ne sentono moltissime. Ad esempio quella di una quattordicenne, Carolina Picchio, la quale arriva a suicidarsi in seguito a molestie sessuali riprese e postate sul web. Ed è da precisare che in tribunale questi bulli sono risultati pentiti. Che dire di più, nonostante tutti i progetti e le testimonianze di bullismo, esso esiste ancora e probabilmente esisterà sempre. Ci sarà sempre una persona che vuole scaricare la rabbia o prendersela con qualcun altro.
A parer mio l’unica cosa da fare contro il bullismo è fregarsene. Finché è sopportabile, finché non uccide dentro. Quando diventa troppo però, non bisogna avere vergogna o esitazione a parlarne con qualcuno di fidato, che sia un genitore o un amico, ma che possa aiutare in questa situazione.
Non bisogna svalutarsi mai, siamo tutti uguali e nessuno varrà mai più di un altro, ma soprattutto mai cambiare per qualcuno, se non per sé stessi.
GIUNTA GIULIA CLASSE III E “ISTITUTO COMPRENSIVO D’ALCONTRES”