Vaccine-day, l’INIZIO della FINE
”Oggi è soltanto un giorno che serve a dare l’idea di una bella Europa che ha comprato i vaccini per tutti e che ha organizzato la distribuzione. Dalla prossima settimana comincerà la vaccinazione di massa”, ha detto Arcuri, aggiungendo: ”Facciamo il tifo perché anche gli altri quattro vaccini che l’Unione Europea ha sottoscritto possano essere autorizzati”. “Non è la fine, è ancora lunga ma è l’inizio della fine. Passo dopo passo, grazie agli operatori sanitari, è l’inizio della fine”, ha commentato Zingaretti, continuando: “Oggi è una giornata di speranza, una giornata simbolica. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, ci aspettano mesi di dura battaglia in una fase nuova”.
Il 27 dicembre per l’Italia è stato un giorno che potremmo definire “storico”, dopo mesi e mesi stamane è partita ufficialmente il “Vaccine-day” europeo, la campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Durante le prime ore della giornata sono state effettuate tre somministrazioni allo Spallanzani di Roma, alla professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli. La prof.ssa, nonché direttrice del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, che circa 10 mesi fa insieme al suo team aveva isolato il ceppo del virus, oggi afferma: “Mi sento benissimo, sono emozionata, ma ancora più che emozionata sono inorgoglita”. Durante la vaccinazione erano presenti il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio d’Amato e il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia.
In questa giornata, non solo allo Spallanzani, ma in tutte le regioni, negli ospedali scelti dal programma di vaccinazione varato dal governo, “L’Italia rinasce con un fiore-vaccinazione anti-Covid… una primula in segno di rinascita”. Le dosi consegnate per il “V-day” sono circa 9.750, la distribuzione vera e propria inizierà da lunedì, afferma Speranza “all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana”. Per la Sicilia, il carico di vaccini è stato consegnato all’ospedale Civico del capoluogo siciliano. Nel corso della mattinata è stata somministrata la prima dose di vaccino al primario del Pronto soccorso Massimo Geraci e poi ad altri operatori. Erano presenti il Governatore Nello Musumeci e l’assessore alla Salute Ruggero Razza.
Una speranza, uno spiraglio di luce che in concomitanza con il Santo Natale e l’avvento del nuovo anno speriamo porti realmente una luce che da molti mesi è stata smarrita, inoltre altro punto cruciale è quello di far capire a tutti quanto importante sia il traguardo della vaccinazione e della ricerca scientifica e di conseguenza aver fiducia in essa, perché ricordiamo che la vaccinazione rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina e che ha contribuito in modo fondamentale ad aumentare la speranza di vita delle popolazioni umane. I progressi fatti negli anni precedenti nei settori della batteriologia, della virologia, dell’immunologia hanno aperto orizzonti un tempo impensabili nel campo della ricerca. Oggi, oltre alla disponibilità sempre più ampia di nuovi vaccini contro malattie infettive, stanno venendo fuori ricerche su vaccini contro patologie tumorali, ipertensione, malattie degenerative del sistema nervoso e contro le dipendenze, grazie anche alle nuove tecniche delle biotecnologie e dei vaccini ricombinanti, insomma l’importanza della scoperta della vaccinazione è stata paragonata per impatto sulla salute, alla possibilità di fornire acqua potabile alla popolazione. Il principio d’azione dei vaccini è rappresentato dall’immunizzazione attiva contro le infezioni, ottenuta mediante l’esposizione ad una piccola quantità di agenti infettivi inattivati (virus o batteri uccisi o attenuati) che senza provocare malattia attivano tutti i meccanismi di riconoscimento e difesa da parte del sistema immunitario, che sarà in grado di eliminare l’agente patogeno nel momento in cui il soggetto immune dovesse essere esposto all’antigene. È testato anche che i progressi derivanti dalle vaccinazioni hanno conseguenze anche economiche, infatti sono in grado di promuovere la crescita economica dei Paesi, quindi la riduzione della povertà. Purtroppo, la crisi economica che colpisce anche i paesi industrializzati porta ad una conseguente riduzione della spesa anche in ambito sanitario, e quindi un dimezzamento dell’acquisto e della ricerca di nuovi vaccini. A questo si aggiunge anche il valore sociale della vaccinazione, da sempre in forte dibattito tra chi sostiene fortemente questa pratica e quindi crede nella ricerca e chi con motivazioni spesso ideologiche o per motivi di “non fiducia” si oppone. Ma come ben sappiamo per raggiungere un obiettivo duraturo per la vaccinazione è necessaria raggiungere “l’immunità di gregge” e ciò rappresenta anche la ragione delle politiche di obbligo vaccinale che hanno accompagnato le vaccinazioni. Il valore sociale delle vaccinazioni si riflette sia sul singolo individuo sia sulla collettività, infatti le malattie infettive non riconoscono confini geografici ne politici, tutte richiedono un approccio globale e non locale, a tal proposito infatti vorrei ricordare che questa è una delle battaglie dell’OMS, anche uno degli obiettivi dell’agenda 2030, l’ eradicazione di quante più malattie possibili.
Questo è possibile abbattendo tutte le barriere mentali, politiche, economiche e culturali. È questo ciò che dovrebbe accadere nei mesi a seguire a livello globale, per abbattere il Covid-19.
Marica Genovese VC BS