COVID E INQUINAMENTO, ESISTE UN RAPPORTO?
Secondo lo studio dell’italiana Francesca Dominici, professoressa di biostatistica ad Harvard, esiste una forte correlazione tra l’inquinamento atmosferico e la letalità del virus Sars-CoV-2. Non a caso le aree più colpite dal Covid-19, in Italia e non, sono quelle che presentano una maggiore presenza di polveri sottili nell’aria. La nuova ricerca mette luce su come un minimo aumento delle concentrazioni di tali sostanze possano innalzare il rischio di mortalità per Covid-19 fino all’11%.
Questa più che probabile supposizione deriva dal fatto che lo smog e un’elevata quantità di polveri sottili siano associati a un maggiore rischio di infiammazione prolungata che, anche individui sani e giovani provoca l’iperattivazione del sistema immunitario con un conseguente impatto più evidente con la malattia. Dunque, può l’esposizione all’inquinamento atmosferico accrescere la probabilità di contagio, la comparsa dei sintomi e il decorso del Coronavirus?
Nonostante questo tema sia stato affrontato da moltissimi scienziati, epidemiologi e statisti sono necessari degli studi e dei dati ancor più certi e attendibili per poter confermare a pieno questa tesi. Prendere atto della relazione tra inquinamento e malattia, afferma Dominici, è di assoluta importanza in quanto può far sì che venga aumentata l’assistenza sanitaria e la fornitura di dispositivi protettivi in quelle aree nelle quali l’inquinamento è maggiore.
Alessandro Bambaci 5°CBS