Nobel per la Chimica, nuovo traguardo storico per le donne e la scienza!
Da secoli le donne lottano per difendere i propri diritti e affermare i loro valori. In passato, ma anche negli ultimi anni, molte sono state le critiche riguardo al lavoro svolto dalle rappresentanti del genere femminile.
“L’universo femminile è biologicamente svantaggiato nel campo scientifico” disse il rettore di Harvard nel 2005. Ma a rispondere alle tante critiche in cui venivano sminuite le donne e il loro impegno professionale è stata proprio la vittoria del premio Nobel per la Chimica dell’anno 2020 da parte di due scienziate: la biochimica francese Emmanuelle Charpentier, dirigente dell’Istituto Max Planck Unit a Berlino, e la chimica americana Jennifer Doudna, docente alla Berkeley University della California.
Le scienziate con la loro vittoria hanno dato prova ancora una volta che anche le donne possono avere un impatto positivo attraverso le proprie ricerche, dimostrando che il loro lavoro vale tanto quanto quello degli uomini. Hanno così lanciato un nuovo messaggio di incoraggiamento a tutte quelle donne che vogliono seguire il sentiero della scienza e della ricerca.
A livello scientifico lo studio delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica ha permesso da anni di dare avvio a molte nuove terapie, trattamenti medici, cure per diverse malattie, tra cui anche i tumori. Sono state sviluppate diverse tecniche che hanno permesso anche la produzione di farmaci e ormoni.
Le due scienziate hanno messo a punto una tecnica di editing genomico che taglia-incolla il DNA tramite uno strumento di altissima precisione: la Crispr/Cas9 (acronimo di Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats). Essa permette di modificare l’informazione genetica di microrganismi, piante e animali. Questa scoperta è avvenuta nel 2011 da parte della scienziata francese in seguito a delle ricerche sul batterio Streptococcus pyogenes, che causa molte infiammazioni nell’organismo umano. Più specificatamente Charpentier è riuscita ad individuare un frammento di DNA utilizzato dal batterio per combattere i virus (CRISPR) e l’enzima che va a recidere i filamenti del DNA del fago (CAS-9). Grazie all’aiuto di Doudna hanno ricostruito in una provetta questo frammento del genoma batterico (CRISPR), semplificandolo per utilizzarlo più facilmente ed aggiungendo la CAS-9. In questo modo sono riuscite ad ottenere delle forbici molecolari capaci di tagliare il DNA in punti specifici con la massima precisione e che quindi permettono di riscrivere il codice della vita.
Questa tecnica, versatile e a basso costo di produzione, è utilizzata dal 2012 in tutto il mondo e riveste una particolare importanza nella ricerca di nuovi antibiotici.
Laura Siragusa e Claudia Previti V C BS