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Dante Alighieri e le celebrazioni per i 700 anni dalla morte

I grandi della musica hanno aperto l’anno di celebrazione della morte del poeta.

Dodici mesi di eventi nelle città dantesche e nella penisola partono dall’Orchestra Giovanile Cherubini e dal coro dell’Accademia Santa Cecilia diretto dal maestro Muti nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale.

Il figlio migliore del suo tempo, lo definisce il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che prosegue parlando di Dante come “colui che ha immaginato l’idea di quella comunità condivisa che chiamiamo patria molto prima che si realizzasse.  Dante è il realtà il grande profeta dell’Italia, un patriota visionario destinato quasi biblicamente a scorgere ma non a calcare la terra vagheggiata e promessa.”

“Celebrare una cattedrale del pensiero come Dante è impossibile –  dice il maestro Riccardo Muti – possiamo solo fare il nostro umile servizio”.

Il 2021 sarà l’anno del sommo Poeta e grazie ad un provvedimento legislativo con cui sono stati istituiti i tre grandi centenari di Leonardo nel 2019, Raffaello nel 2020 e Dante nel 2021, le celebrazioni sono state preparate per tempo, coinvolgendo molti soggetti e preparando iniziative di grande qualità in molte città d’Italia con a capo Firenze e Ravenna ed estendendosi in tutto il mondo.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Ravenna visita il monumento a Dante Alighieri,in occasione dell’apertura dell’anno celebrativo per il settimo centenario della morte. (Foto Francesco Ammendola – Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“L’Italia come nazione è un paese giovane – ha affermato il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, intervenuto alla conferenza stampa, che si è svolta a Firenze nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio – e ha bisogno continuamente di ritrovare la sua unità, di riconoscersi intorno ad alcuni valori comuni, soprattutto in momenti difficili come questo. E Dante è uno dei simboli dell’unità nazionale”.

Il  Comitato per le celebrazioni di Dante, presieduto dal filologo Carlo Ossola, ha selezionato cento progetti tra gli oltre 400 pervenuti. Si tratta di iniziative territoriali molto importanti per lasciare una traccia permanente, a cominciare dal Dantedì, la giornata del 25 marzo approvata dal Consiglio dei Ministri come “ricordo vitale” e “ravvivare ogni anno la memoria del poeta, il cui ricordo è vitale per la sopravvivenza della nostra mente.”

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