mercoledì, Novembre 6, 2024
I GIOVANI E IL COVIDParliamo di....

“Black out” mondiale: il mondo è in pausa… “Di doman non v’è certezza”

Nel titolo di questo mio elaborato ho voluto associare due parole che si distanziano di secoli, ma che in questo momento, visto il periodo che stiamo vivendo, sono molto associabili. “Blackout”, blocco una parola del 21°, tutto il mondo si trova in questa condizione adesso. “Di doman non v’è certezza” una frase della “Canzona di Bacco” composta da Lorenzo il Magnifico, in cui l’autore vuole invitare il lettore ad essere felice adesso, nel presente, perché non si può avere la certezza del domani, di cosa accadrà in futuro, e quindi di apprezzare le piccole cose, ed oggi più che mai, visto questo blocco possiamo rendercene conto.

Come ogni anno già dai primi giorni di dicembre ci preparavamo alle tanto attese “vacanze di natale”, alle festività, alle prelibatezze da gustare con i propri cari, alla notte di capodanno da trascorrere con gli amici, tutto normale, come di consuetudine insomma. Ai tg o sul web si sentiva parlare di “polmoniti anomale” … beh una solita influenza stagionale, nulla di più, pensavo, e poi parla della Cina, infatti non avevo nemmeno più fatto attenzione a queste notizie, presa anche dai molti impegni della quotidianità, dal divertimento durante i giorni liberi, occupata a pensare e progettare con i miei amici come avremmo potuto trascorrere l’ estate, i giorni di pasquetta, 25 aprile, 1maggio, le serate in discoteca, i prossimi viaggi, come avremmo dovuto festeggiare il nostro diciottesimo compleanno…insomma eravamo tutti con gli occhi pieni di gioia mentre ne parlavamo, è come se già ci trovassimo lì a vivere ogni giorno, ogni momento con le stesse emozioni. A gennaio torno a riprendere la vita “normale”, scuola, palestra, solite uscite con gli amici… ma ogni giorno sempre più sentivo parlare di questa situazione venutasi a creare Cina, a Wuhan, già da fine dicembre, addirittura ad inizio gennaio si affermava “che il patogeno responsabile di tutto ciò era un nuovo ceppo di coronavirus, simile a quello della MERS e della SARS ma anche dei comuni raffreddori, ma diverso da tutti questi”.

“Black out” mondiale: il mondo è in pausa… “Di doman non v’è certezza”

A scuola se ne parlava sempre più e poi essendo nel settore molti dei miei prof. avevano iniziato a fare qualche approfondimento al riguardo. Avevo studiato sui libri di microbiologia e igiene i virus, molte nozioni sulle malattie infettive, la prevenzione, i vaccini, gli studi epidemiologici, quindi in un certo senso riuscivo a capire di cosa si parlava, la situazione mi stava iniziando ad incuriosire, ma non ero molto preoccupata. Giorno dopo giorno la condizione in Cina era sempre più critica, molti contagiati, morti, avevo capito che non era tutto così semplice come pensavo. A fine gennaio sento che l’OMS dichiarava l’emergenza sanitaria della Cina di interesse globale, si conoscevano sempre più informazioni, ma la nostra vita era normale, continuavamo ad andare a scuola, a lavoro, a svolgere tutte quelle attività routinarie. Verso metà febbraio accolgo la notizia che ci sono i primi casi in Italia, al nord, “oddio, anche in Italia…noo” pensavo.  Sempre più sovraffollati da notizie, diciamo che abbiamo trascorso anche il carnevale nel migliore dei modi, anche se già in molte regioni del nord molte manifestazioni erano state annullate, ma qui da noi la situazione era abbastanza stabile. Primi giorni di marzo: il contagio si è diffuso nel nostro paese, soprattutto al nord, ma anche in altre regioni, mercoledì 4 marzo il governo annuncia la chiusura di tutte le scuole e università fino al 15 marzo. Giorno 9 marzo, intorno alle 22, ero sul divano, “tg edizione speciale”. Conte annuncia di aver esteso a tutta l’Italia le misure prese in Lombardia (divenuta zona rossa già da qualche giorno), “tutta Italia diventerà zona protetta” dichiara il Dpcm 9 marzo 2020. La regola da adesso in poi si riassume con l’hashtag #iorestoacasa “si può uscire solo per ragioni di necessità”. Paura, ansia, panico, ancora non ci credo a dire il vero. Tutte le nozioni che ho studiato sui libri qualche tempo fa adesso sono realtà. La nostra vita è in stand-by, anzi a quanto pare tutto il mondo lo è. La solita quotidianità (che poi rendiamoci conto adesso più che mai che di solito e scontato non c’è quasi nulla), piena di date, di orari, di appuntamenti e di scadenze, tutti i nostri progetti adesso sono “in pausa” a data da destinarsi. Un blackout mondiale che non durerà di certo qualche ora. Il primo focolaio di Coronavirus in Italia è stato in Lombardia, a Codogno, in provincia di Lodi. Successivamente a venire, sono state adottate varie misure di restrizione, fino al totale lockdown dell’intera nazione.

“INIZIO DI UNA NUOVA VITA”: 9 marzo 2020. È stata concordata la data del 9 marzo 2020 come inizio del nostro “diario sul Covid-19” in quanto oltre al giorno in cui l’Italia è stata dichiarata “zona rossa” è il giorno di inizio delle nostre lezioni e-learning.

Prima settimana: 9-15 MARZO 2020

Dati numerici: Giorno 9 marzo: nel territorio nazionale i casi totali sono 9172, al momento sono 7985 le persone che risultano positive. Le persone guarite sono 724. I pazienti ricoverati con sintomi sono 4316 in terapia intensiva 733 mentre 2936 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 463.

I coronavirus sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate. Sono virus a RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio. Sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Il primo focolaio di SARS-CoV-2 è stato segnalato a Wuhan, in Cina, il 31 dicembre 2019. Sembra che il virus sia un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di uno che arriva dai serpenti e che da questi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo, questo virus ha fatto il cosiddetto “salto di specie”, acquisendo nuovi recettori che gli permettono di legarsi alle cellule del sistema respiratorio umano, quindi l’organo bersaglio di questo virus sono i polmoni.

“Black out” mondiale: il mondo è in pausa… “Di doman non v’è certezza”

I sintomi più comuni di un’infezione da COVID-19 includono febbre, tosse secca persistente, difficoltà respiratorie, nei casi più gravi può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Si presentano quindi sintomi simil-influenzali (inizialmente si pensava così). Le persone anziane e quelle con malattie preesistenti, quali ipertensione, malattie cardiache, diabete e i pazienti immunodepressi sono più predisposti. Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus.  Il periodo di incubazione non è ancora certo, si presuppone che vari tra 2 e 15 giorni. Per verificare la positività al virus è necessario eseguire un tampone, i risultati sono generalmente disponibili entro 48 ore. La Trasmissione del virus avviene attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, tramite la saliva, fonazione, tosse e starnuti, con contatti diretti personali come ad esempio le mani (trasmissione diretta) o tramite superfici o oggetti contaminati (trasmissione indiretta). Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche.

“Black out” mondiale: il mondo è in pausa… “Di doman non v’è certezza”

Per la prevenzione è utile ricordare l’importanza di una corretta igiene, l’utilizzo di disinfettanti contenenti alcool o a base di cloro sono in grado di uccidere il virus. Utilizzare mascherine nei luoghi di eccessivo transito e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Non esiste un trattamento specifico per la malattia e al momento, ovviamente non sono disponibili vaccini. In Italia non sono disponibili abbastanza mascherine, gel disinfettanti e si hanno pochi ventilatori artificiali indispensabili per le insufficienze respiratorie. Soltanto 700 posti in terapia intensiva in tutta Italia, una fase di emergenza sanitaria davvero critica, ancora incredula la popolazione italiana che fino a qualche giorno fa svolgeva tranquillamente la quotidianità. L’emergenza Covid-19, sta mettendo in ginocchio il nostro paese sia a livello economico che sanitario. Il governo ha adottato misure di sicurezza per prevenire i contagi, nonostante ciò, siamo la nazione più contagiata dopo la Cina. In queste ultime giornate della settimana, sono venuti in nostro soccorso medici cinesi.  Si stanno approfondendo le caratteristiche sul farmaco anti-artrite reumatoide che pare dia dei buoni risultati contro il Covid-19 ma ancora è tutto in fase di sperimentazione. È bene informarsi esclusivamente attraverso i canali ufficiali, quali protezione civile, OMS ed ISS (Istituto Superiore di Sanità) per non favorire la diffusione di fakenews. Giovedì 12 marzo è stata dichiarata “pandemia” dall’ OMS… “Un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie”, questa è la definizione di pandemia, secondo l’OMS. E questo ufficialmente è da ora il coronavirus, un nuovo nemico mondiale: non più un’epidemia confinata ad alcune zone, ma diffusa in tutto il pianeta.

Seconda settimana:16 -22 MARZO 2020

Giorno 16 marzo: i casi totali sono 27980, al momento sono 23073 le persone che risultano positive al virus. Le persone guarite sono 2749. I pazienti ricoverati con sintomi sono 11025, in terapia intensiva 1851, mentre 10197 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 2158.

I numeri dei contagi salgono vertiginosamente e questo porterà il governo a prolungare la chiusura di tutte le attività. Le zone più colpite sono quelle del Nord, la città di Bergamo ha registrato il tasso di mortalità più alto. Nel frattempo medici, infermieri e tutto il personale sanitario continuano la lotta contro questo virus pandemico. Non mancano gli aiuti umanitari da parte degli americani e tanti sono i messaggi di solidarietà da parte dei volti noti dello spettacolo e di fashion blogger che tramite i social hanno aperto diverse raccolte fondi per aiutare la sanità italiana, ormai al collasso. La situazione ospedaliera è tragica, pochi posti in terapia intensiva, al punto che molti pazienti sono stati trasferiti in ospedali di altre regioni e in Germania (CROSS), inoltre molti reparti degli ospedali italiani (ginecologia, pneumologia e molti altri) sono stati convertiti in Covid-19.  Più di 3000 persone in terapia intensiva. Panico, paura… sembra di essere in un brutto sogno. È importante seguire rigorosamente il decreto, uscire soltanto in caso di necessità, come spesa, lavoro e salute. In questi giorni, il nostro Paese ha cambiato completamente aspetto: piazze vuote e strade deserte, chiusi bar, locali e ristoranti vari, aperti soltanto negozi e imprese utili per i beni di prima necessità. Tuttavia, ci sono ancora troppe persone in giro, soprattutto sportivi (o presunti tali), infatti questo tipo di azioni hanno portato molti governatori delle regioni ad adottare ulteriori misure restrittive. Chiuse anche le frontiere, poiché il viaggiare, la globalizzazione(che nel corso degli anni ha fatto cambiare l’ indice di mortalità, ma  anche lo standard di vita)  facilita non soltanto l’import e l’ export di materie prime necessarie, ma anche lo sviluppo e il contagio di malattie, che non restano con facilità confinate in una regione, ma si spostano da un luogo all’ altro con l’uomo e magari non si ha modo di scoprire di essere a malati, proprio perché il periodo di incubazione(che va dal momento in cui si entra in contatto con l’agente eziologico della malattia alla comparsa dei primi sintomi), da cui dipende la contagiosità e la pericolosità della malattia , è tanto più lungo, tanto più è silente la malattia. Nel caso del Covid-19 è stato confermato un periodo di incubazione che va dai 10 ai 20 giorni, in media 15, anche se il follow-up della malattia è ancora scarso. Sono tante le testimonianze di infermieri e parenti delle vittime costretti a morire da soli. Testimonianze che sembrano quasi “irreali”, realtà che appaiono “fantastiche” ai nostri occhi. Chiusi in casa ad assistere a scenari di tg atroci…mentre seguiamo le nostre lezioni e svolgiamo la nostra quotidianità seppur chiusi dentro quattro mura…ma riteniamoci fortunati.

Terza settimana: 23-29 MARZO

23 marzo Nelle ultime 24 ore 601 vittime. I malati attuali di Covid-19 in Italia sono 50.418, i morti sono 6.077, i guariti 7.432 dall’inizio dell’emergenza. Superate le 6 mila vittime. Oltre 50mila malati. Più di 3.200 ricoverati in terapia intensiva.

I virologi non considerano la situazione attuale il picco, atteso da un giorno all’altro, si spera che le misure restrittive portino dei risultati migliori nei prossimi giorni. L’andamento al centro-sud sembra abbastanza contenuto ma in Sicilia ci si aspetta una bomba all’improvviso, visto che l’ultimo controesodo delle persone provenienti dal nord Italia è stato qualche giorno fa bisogna aspettare in media 15 giorni per vedere se questo ha generato nuovi focolai. L’ agenzia italiana del farmaco (AIFA che sovraintende, sorveglia e tutela la popolazione e i pazienti ammalati) ha reso disponibile l’associazione dei due farmaci antivirali, Lopinavir/ritonavir (utilizzati nel trattamento dell’HIV), la decisione è stata presa alla luce degli studi eseguiti a Wuhan. In Italia, a differenza della Cina che ha utilizzato questo farmaco in pazienti con malattia in stadio avanzato, è stato impiegato anche in pazienti meno compromessi rispetto al quadro clinico generale. In uso già in molti ospedali il farmaco antimalarica, inoltre i laboratori hanno iniziato i test sull’Avigan (antivirale), già utilizzato in Giappone. Il farmaco anti-artrite reumatoide già riscuotendo un buon successo, in quanto agisce come antiinfiammatorio nei confronti della polmonite. Siamo ancora lontani dalla possibilità di avere un vaccino. In queste settimane gli italiani si stanno dimostrando molto solidali, sono stati raccolti 25,5 milioni sul conto corrente della Protezione civile, che verranno utilizzati per acquistare materiale sanitario. Continuano gli aiuti sia dal punto di vista medici che presidi ospedalieri anche da parte di Cubani, Cinesi e Russi e Francesi e questo dimostra la grande solidarietà e la grande apertura che l’Italia ha saputo costruire negli anni precedenti nei momenti cui questi paesi erano in condizioni di emergenza, quali guerre ed emergenze sanitarie. Non dimentichiamo l’enorme lavoro della protezione civile, un gruppo di volontari che mettono a disposizione la loro professionalità e disponibilità nei confronti del popolo, essa nasce in Italia, nel 1981, 39 anni fa in seguito all’ accaduto del bambino caduto nel pozzo a Vermicino…una vicenda che ha letteralmente bloccato l’intera nazione, da allora sempre in campo per gestire le emergenze nazionali ed aiutare la cittadinanza. Durante queste settimane questa organizzazione nazionale si è attivata anche per costruire ospedali, strutture per triage pre-ospedaliero e molto altro ancora. Già da qualche settimana nel nostro paese alcune attività industriali di calze, ma anche Gucci, Armani ed altri brand di alta moda italiana hanno acquistato degli appositi macchinari per la produzione di mascherine, producendone un quantitativo sufficiente a non doverle quasi più importare, le mascherine possono salvarci la vita, soprattutto quelle a pressione negativa, FFP2 e FFP3, che consentono di proteggere in modo migliore le mucose orali e nasali. La riconversione, oltre ad un motivo di necessità sanitaria è anche un modo per non fermare l’economia. La crisi economica è epocale, tutti i settori commerciali sono stati chiusi, difatti vengono richiesti allo stato aiuti economici, sgravi fiscali, sospensione dei mutui, accantonamento delle bollette per poi pagarle in un secondo tempo. Si sa già che la ripartenza economica sarà difficile, ma bisogna evitare la recessione. Venerdì 27 marzo, alle ore 18, Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria, in cui tutti i cristiani si sono riuniti in una bellissima preghiera virtuale molto emozionante, soprattutto per il periodo in cui ci troviamo. L’invito è sempre quello di rimanere a casa non soltanto per non incorrere in sanzioni ma anche per proteggere sé stessi e i propri cari, per aiutare il sistema sanitario del nostro paese, perché troppi casi in una volta stanno provocando il collasso del sistema sanitario e ciò significa l’impossibilita di curare i pazienti. Il numero delle vittime tra gli operatori sanitari è di oltre 51 tra medici di base e medici in prima linea, che seppur utilizzando i dovuti presidi sono la categoria più a rischio, in quanto troppo esposti al virus… eroi, che salvano vite umane, prestando il proprio servizio fino all’ estremo delle loro forze. Quindi, pensiamo anche a loro, al rispetto della loro vita, è un motivo in più per rimanere in casa rispettare le regole dettate da scienziati che conoscono realmente il problema, per far ciò, ad oggi la misura migliore per far ammalare meno persone è la restrizione…Restare in casa.

Quarta settimana: 30 MARZO-5 APRILE  

Dati numerici.30 marzo: i casi totali sono 101.739, al momento sono 75528 le persone che risultano positive. Le persone guarite sono 14620.I pazienti ricoverati con sintomi sono 27795, in terapia intensiva 3981, mentre 43752 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 11591.

I virologi avevano stimato che ad un certo punto l’aumento dei numeri di contagi avrebbe raggiunto un picco massimo, cioè il momento in cui la curva si sarebbe fermata per poi rimanere qualche giorno stabile senza subire ne incrementi ne decrementi per poi iniziare a flettersi. Ed ecco raggiunto il picco tanto atteso! Potrei dire di sentirmi per un istante “positiva”, perché penso che raggiunto il picco, la curva comincerà a scendere e ciò significa che la situazione nella nostra “appassita” Italia potrà iniziare giorno per giorno a rifiorire, un po’ come accade in primavera, ma poi mi fermo e penso che ancora la strada è lunga e di certo non molto facile… Durante questo periodo i contagi, le difficoltà sanitare e le vittime sono state moltissime e come ben sappiamo l’Italia è il paese al mondo con più vittime, se ne contano oltre 13.000 (in Cina circa 3.000) oltre 500.000 ammalati e tantissimi pazienti in terapia intensiva. La popolazione italiana è flagellata. Nella speranza che il 13 aprile i dati siano confortanti la ripresa e l’allentamento delle restrizioni avverrà gradualmente, cercando pian piano di tornare alla vita normale, che poi non sarà mai quella di qualche mese addietro, dovremmo imparare a convivere con questo nemico e con tutti gli aspetti pericolosi, dovremmo imparare ad essere forti e combattere però questa volta non con le armi, come è solito l’uomo fare durante le guerre, ma con le dovute precauzioni. In questi giorni è stato acconsentito la passeggiata di un genitore con un figlio minore nella zona antistante alla propria abitazione, è stata una precisazione di un decreto che era stato emanato, molte sono state le critiche al riguardo, a parer mia una decisione non adeguata, perché molti potrebbero prenderla come scusa per uscire di casa. La Santa Pasqua si farà a casa, ovviamente, e ci sono una serie di precauzioni proprio per evitare che si verifichino comportamenti non adeguati. Sono stati raccolti 21 milioni di euro dai 200 donatori, privati e non, a partire dai Ferragnez (Chiara Ferragni e Fedez) con le loro campagne sui social, ad Armani, Agnelli, Berlusconi, e molti altri, così da poter costruire un ospedale in 10 giorni nei locali della Fiera di Milano con 400 posti letto e terapie intensive. Un ospedale che in tempi normali avrebbero potuto costruire in 10 anni. A lavorare per realizzarlo sono state oltre 500 persone senza mai fermarsi, in condizioni paurose, sempre tutti pronti ad aiutarsi…Parole che soltanto a sentirle mi fanno emozionare e riflettere su quanto noi uomini possiamo essere grandi e solidali quando lo vogliamo. Una situazione negativa da cui trarre un esempio buono, bello, per affrontare anche la nostra piccola quotidianità. Altri aiuti umanitari da parte di 30 medici albanesi che dopo aver eseguito un tampone faringeo ed essere stati isolati per 24 ore in un albergo si sono messi in campo a lavorare nel bresciano.Il dato dei decessi di molte nazioni appare molto più basso rispetto all’ Italia perché vengono differenziati i decessi con coronavirus, cioè i decessi delle persone con più patologie pregresse, con i decessi per coronavirus. In Italia anche se un paziente aveva più patologie pregresse, ma il coronavirus ha destabilizzato una situazione importante ma in equilibrio viene classificato nelle vittime per coronavirus. Molte ad oggi le testimonianze dei pazienti guariti che affermano: “è stato come andare sott’acqua… sembrava di annegare”. Pauroso.

Quinta settimana:6 -12 APRILE

Dati numerici. 6 aprile: i casi totali sono 132.547, al momento sono 93.187 le persone positive. Le persone guarite sono 22.837.I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.976, in terapia intensiva 3.898, mentre 60.313 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 16.523.

Da qualche giorno vediamo la curva epidemiologica scendere, è un inizio di cui si parlava tanto per cui saranno avviate anche nuove misure. La pesante attesa di queste settimane (siamo già a circa un mese e 20 giorni dall’ inizio dell’emergenza Italia) è quella del famoso fattore R0 che è tale quando la contagiosità della malattia infettiva (la cui caratteristica principale è la trasmissibilità) si arresta, siamo ancora lontani però. Ieri (7 aprile) i positivi erano 880 in più, rispetto ai 1900 della giornata precedente. Questo dato incoraggiante sta ad indicare che sta procedendo abbastanza bene il lockdown (confinamento, blocco), che è un protocollo di emergenza che impedisce alle persone di entrare o uscire da un determinato luogo, nel nostro caso la quarantena da Coronavirus per contenere i contagi. Ci sono ancora moltissimi morti, circa 600 ma altrettanti guariti 1555. Ma attenzione è importante valutare un altro aspetto dei dati: Oggi in Italia appare che gli ammalati siano 135 mila persone (cioè gli attuali malati, i pazienti guariti e quelli deceduti) mentre gli attuali positivi al virus sono circa 95 mila, ma non sono dei numeri reali, (e questo è un scientifico non un modo di dire) perché in Italia non sono state tamponate tutte le persone che avevano sintomi o che sono stati a contatto con persone malate, perché il governo insieme al comitato tecnico scientifico ha dovuto stabilire un protocollo per due ragioni: perché la parte scientifica dell’ Italia afferma che i test di screening a tappeto sono fuorvianti, danno notizie sbagliate che possono creare degli errori tecnici di valutazione, e perché in Italia non ci sono abbastanza reagenti a disposizione ,per cui molte regioni adesso si stanno attrezzando a produrli da soli. Quindi il numero reale degli ammalati è da moltiplicare per 10, cioè se il dato in questo momento è di 135 mila persone, realmente si sono ammalati 1.3 milioni di persone.  Altro dato importante relativo al numero non reale dei decessi è quello sulle criticità rilevate in moltissime RSA, in cui non vengono comunicati i morti, il motivo per il quale avviene ciò sono i lunghi tempi che vengono impiegati per eseguire le autopsie. Purtroppo ad oggi circa 80 sanitari sono deceduti.  Non è stato ancora raggiunto l’indice R0, che sarà tale quando per circa due cicli di periodo di incubazione stimati e (cioè 15 giorni più 15 giorni) non si hanno nuovi contagi. Inoltre, l’R0 è stimato in base ai tamponi che sono stati eseguiti, perché non sarà mai uno 0 reale, (perché come sappiamo non tutti sanno di essere ammalati e non tutti sono stati tamponati). Gli scienziati hanno previsto che dopo un periodo di R0 ci sarà un nuovo aumento di casi e di decessi, il punto è contenere questa seconda fase, se sono casi sporadici è facilmente contenibile, il problema è se dovesse riscoppiare un’emergenza. Bisogna mantenere le norme di sicurezza fin quando non ci sarà il vaccino che è un preparato biologico all’ interno del quale vi è il principio attivo della patologia, in questo caso il virus inattivato, cioè viene tolta la patogenicità del virus, inoltre deve essere reso stabile e sicuro, per cui passeranno mesi. Un altro aspetto importante di cui bisogna parlare sono i test sierologici, che non servono per fare una diagnosi ma per attuare un primo test di screening di siero prevalenza epidemiologica e quindi è utile per la ricerca degli anticorpi all’interno del siero del soggetto, cosi da individuare se la persona ha avuto un contagio con il virus.

Sesta settimana:13 – 19 APRILE

Dati numerici.13 aprile: I casi totali sono 159.516, al momento sono 103.616 le persone positive al virus. Le persone guarite sono 35.435. I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.023, in terapia intensiva 3.260, mentre 72.333 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 20.465.

La situazione si fa sempre più pressante perché ci si avvicina sempre più alla data dell’interruzione del lockdown la curva epidemiologica è ancora un po’ oscillante, i numeri dei decessi sono ancora alti,in Lombardia ancora la situazione è drammatica. Ogni giorno guariscono oltre 2000 persone per cui si ha un fattore discendente positivo. Durante questa settimana diminuisce il numero dei ricoverati in terapia intensiva, un dato molto importante su due fronti: perché diminuisce la virulenza e quindi il numero dei contagi e perché la situazione iniziale si è totalmente capovolta, ad oggi ci sono molti posti in terapia intensiva liberi, addirittura nell’ospedale costruito nei locali dell’ex fiera di Milano, pare che ci siano ricoverate soltanto 6 persone! Potremmo dire “è stato un lavoro inutile allora” ma non è così… è un reparto che rimarrà in Italia come centro di eccellenza di terapia intensiva. Un altro aspetto positivo è che inizierà la procedura dei test sierologici su 150 mila italiani per consentire di individuare i pazienti che sono potenziali immunizzati. Continuiamo ad assistere ad un’ecatombe di anziani morti e questo, oltre al dispiacersi è un grosso problema di interesse sanitario. Sono scattate delle misure di controllo da parte della procura per identificare il problema di tutte queste morti nelle RSA. L’OMS ha definito tutto ciò “un massacro nei confronti degli anziani”, chiedendo conto al governo. Il caso più sconvolgente è stato quello della casa di riposo di Milano “Pio Albergo Trivulzio”, ma anche in una RSA del messinese è accaduto un fatto simile, con circa 19 morti. Insomma le RSA hanno avuto e continuano ad avere una percentuale più alta tra le mortalità extra ospedaliere aggredite dal virus. Il “caso” delle RSA rientra tra condizioni anomale di infezioni ospedaliere, che non dovrebbero accadere se ci fosse una maggiore attenzione nei confronti dell’anziano dell’igiene e del personale medico.  Si dice che già da fine aprile/ maggio si inizierà a testare il vaccino, ma  passerà molto tempo perché dopo averlo sperimentato sugli animali, bisogna provarlo su due gruppi di persone, assoldate volontariamente, in uno di questi  gruppo si somministra il vaccino, nell’ altro no, successivamente bisogna aspettare per valutare il grado di immunità che  può dare ( l’ immunità del vaccino è una propria caratteristica e per quanto tale deve essere piuttosto stabile e duratura, protratta nel tempo), se non è in grado di dare un’ adeguata immunità deve essere modificato. A questo segue il tempo della messa in commercio e quindi la competitività delle case farmaceutiche. Di solito occorrono tre anni, ma in periodo di emergenza sanitaria, durante una pandemia, vengono compresse una serie di fasi, avendo anche il vantaggio che si utilizzerà un vaccino vettoriale adenovirus che non si replica nell’ uomo e che esprime una proteina di superficie del coronavirus simile a quello dell’ebola. All’inizio erroneamente, non avendo delle informazioni chiare, i sintomi del Covid- 19 erano definiti “simil-inflienzali”, ma il virus dell’influenza nella situazione peggiore può avere un interessamento bronchiale, mentre il coronavirus nuoce a livello polmonare e se riesce a raggiungere gli alveoli polmonari crea dispnea ed insufficienza respiratoria grave, infatti la letalità è molto più elevata. Inizialmente anche l’H1N1 (virus influenzale sottotipo A) del 2009 sembrava essere devastante, ma questo tipo di virus non colpiva gli anziani, l’aggressività del Covid- 19 è 10 volte maggiore dell’H1N1.Nel momento in cui si guarisce da Covid-19, questa patologia lascia dei danni a livello di altri organi? Forse in coloro che hanno avuto la malattia in forma più violenta porrebbe avere degli effetti sul sistema nervoso, inoltre oltre ai tipici sintomi noti già nelle prime settimane adesso vi è un nuovo sintomo tipico del coronavirus: l’anosmia, cioè la perdita temporanea del gusto e dell’olfatto, in quanto si ha un’alterazione dell’epitelio degli organi olfattivi. È un sintomo temporaneo che una volta risolta la patologia scompare, perché l’epitelio si rigenera. In questi giorni l’AIFA ha dato l’autorizzazione di testare, sui pazienti affetti da Covid-19, l’eparina a basso peso molecolare, questo test verrà eseguito al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, in modo da ridurre (prevenzione terziaria) un altro effetto che porta ai decessi. L’eparina è un anticoagulante, cioè fluidifica il sangue e quindi evita la formazione di trombi che ostruiscono il flusso sanguigno, generalmente questo farmaco si somministra (con iniezione piccola) nel post chirurgico o nei pazienti allettati, o quando si e costretti a rimanere per molto tempo ingessati, (l’immobilita può rallentare il ritorno venoso). Dall’esame autoptico di un paziente deceduto per coronavirus è stata constatata la presenza di micro trombosi (molti trombi distribuiti nel torrente circolatorio) per cui si è stato notato che questo rappresenta un aggravante delle condizioni cliniche della malattia, addirittura pare che sia più grave la formazione dei micro trombi che genera il covid-19 piuttosto che la polmonite interstiziale. Quindi se fosse davvero così sarebbe un successo enorme nell’ ambito della prevenzione terziaria, perché significherebbe ridurre il numero dei decessi, visto che l’eparina non ha grandi controindicazioni a differenza degli antivirali e degli antiparassitari. Molte notizie si stanno acquisendo giorno per giorno, grazie allo studio degli scienziati. Il follow up del Covid 19 è scarso perché è una patologia nuova che si è stati “costretti” a studiare da tre mesi a questa parte. Uno studio fatto ad Hong Kong ha dimostrato che il periodo massimo della contagiosità del Covid -19 è due giorni prima della comparsa dei sintomi, e che quindi il contagio massimo dura 5 giorni. Settimane addietro l’asintomatico era considerato non contagioso, oggi si è affermato che il paziente asintomatico è molto più pericoloso degli altri.  In questo momento l’indice di contagio, R0, pare essere intorno allo 0,8% (quindi trend discendente) ma ancora non ha raggiunto il valore di -1. In Italia, eseguire test di screening a tappeto era inizialmente una “cosa fuori dagli schemi”, mentre adesso è in atto la procedura per eseguirli, infatti il numero di positività di questi giorni comincia ad essere altissimo perché vengono eseguiti in media 60.000 tamponi al giorno e più si cerca il virus, più si trova. Ma…quanta gente si è ammalata realmente? In Italia ci sono 60 milioni di abitanti quindi il 10% di questi si è ammalato il resto (50 milioni) si definisce suscettibile, tutta la gente ha possibilità di ammalarsi, non c’è una categoria umana o una fascia d’età che questo virus risparmia. L’ Italia dal punto di vista coronavirus è stata divisa in tre macro aree, Nord, Centro e Sud. Nel Nord Italia, Lombardia in primis, Veneto, Piemonte ed Emilia, il 90% di persone sane scende a circa 86-87%, perché è stata, l’area maggiormente colpita.  Nel Centro Italia il valore scende a 88-89%, mentre 90-91% per il sud. Quindi facendo una media delle tre macro aree il 90 % è suscettibile, il che significa che per garantire un’immunità a tutta questa gente l’unico modo è il vaccino su circa il 70-75 % della popolazione. Nel frattempo ci sarà obbligatorietà per la prossima campagna di vaccinazione antiinfluenzale e pneumococcica per tutti gli over 65 perché al primo autunno quando scoppierà l’influenza ci sarà la popolazione per cui si scatenerà il panico. E quindi cosa accadrà dopo il 4 maggio?  Sicuramente si passerà alla fase 2…non sappiamo ancora in che modo si riaprirà, certo è che ci sarà l’ obbligo di adottare le dovute precauzioni e obblighi sociali…Insomma dovremmo imparare a vivere una quotidianità tutta nuova, un po’ come quando i bambini iniziano ad imparare nuove regole, a scuola o in un nuovo gioco…Per un primo periodo sarà un po’ imbarazzante e insolito, abituati ad abbracciarci, a salutarci con dei baci, a stare a pochi centimetri di distanza, ma in questo momento pensiamo a mantenere la distanza fisica, rimanendo ad un millimetro dal cuore…per poi abbracciarci in seguito. Apriranno i parchi, di fondamentale importanza, non tanto perché si “respira aria fresca”, ma tanto per l’insorgenza di molte malattie cronico- degenerative. Infatti nella piramide delle regole da seguire per mantenere una buona salute di principale importanza sono le abitudini di vita e soprattutto la non sedentarietà e in questo periodo costretti a stare chiusi in casa non riusciamo a far ciò! Mangiamo buone pietanze, stiamo ore e ore davanti a dispositivi elettronici e tutto ciò nuoce gravemente alla nostra salute a tal punto da generare gravi patologie come il diabete, tumori e molto altro. Alcune regioni hanno già interrotto il lockdown ma con molte lamentele. Il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, afferma “blindiamoci in Sicilia, conteniamo i contagi”, perché essendo una delle regioni meno colpite, (circa 2600-2700 casi) più apriamo le porte più la situazione peggiora. Insomma, da adesso in poi, prima di uscire di casa, oltre ad assicurarci di aver preso il telefono (un accessorio senza il quale non possiamo più vivere) ricordiamo di indossare la mascherina!

Settima settimana: 20-26 APRILE

Dati numerici. 20 aprile: I casi totali sono 181.228, al momento sono 108.237 le persone positive. Le persone guarite sono 48.877. I pazienti ricoverati con sintomi sono 24.906, in terapia intensiva 2.537 (numero più basso da 1 mese a questa parte), mentre 80.758 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 24.114.

Negli ultimi giorni gli epidemiologi continuano a dire che il trend è discendente, ma in realtà vi è stato una nuova risalita della curva epidemica nazionale dei contagi, (vengono eseguiti più tamponi, circa 64 mila al giorno) aumentati di diverse migliaia soprattutto nel nord Italia. Sono diminuiti i decessi, anche se ci manteniamo sempre sui 400-500 al giorno, e pensare che in Italia da due mesi a questa parte muoiono ogni giorno circa 500 persone, in totale ad oggi 25 mila i morti…un dato atroce.  L’ aspetto positivo e quindi il motivo per cui gli epidemiologi definiscono il trend in calo è il numero dei guariti che aumenta, circa 2729 e il numero dei ricoverati in terapia intensiva che si riduce. Oggi il numero dei ricoverati è sceso a 2364, un dato di certo positivo, ma se ci pensiamo bene, 2000 persone è l’equivalente di un intero comune ricoverato con ventilatore artificiale. Uno dei più grandi problemi è quello della scuola, in cui molte persone, circa 2000 (come nella nostra realtà scolastica), si dovrebbero muovere allo stesso orario, sui mezzi, e permanere in luoghi più o meno chiusi e affollati. Intanto il governo insieme al CTF sta studiando tutti gli scenari possibili per mettere in sicurezza la popolazione italiana. Da lunedì prossimo ci si potrà spostare da un comune all’altro, ci potrà essere la possibilità di andare a trovare i parenti ed andare nelle seconde case, inoltre dovrebbe esserci un via libera alle corse da soli.  Il C.T.F. afferma che i veri focolai adesso sono nell’ambito familiare, quindi bisogna stare ancor più attenti, e per bloccare immediatamente i contagi bisogna rispettare le regole e far ciò che ci è consentito. Inoltre verranno potenziati i territori tramite ASL territoriali, medici di base e App Immuni. Intanto sul tavolo di discussione italiano ed europeo si discute sull’ applicazione del decreto “cura Italia”, che permette di liberare delle disponibilità economiche per far fronte alle emergenze economiche di piccole medio imprese, di privati e facendosi carico della cassa integrazione, mentre a livello europeo si parla di possibilità di aiuti finanziari volti ad aiutare le nazioni che stanno vivendo l’emergenza sanitaria e ci sono tre diverse soluzioni: il Recovery Fund, i MES e gli Euro Bond. Ci sono degli aggiornamenti riguardo la virulenza del Covid-19, lo studio parte da un caso unico, in fase di studio, si tratta di una paziente di 23 anni ricoverata al Sant’ Orsola di Bologna ancora positiva, contagiosa dopo 55 giorni. L’ ultimo tampone eseguito il 16 aprile attesta ancora la positività, insomma un fatto anomalo dal punto di vista follow-up/storia naturale della malattia, basti pensare che fino a qualche giorno fa si attestava che la durata massima della contagiosità potesse essere fino a quattro settimane e addirittura ancor prima di 21 giorni! Un altro aspetto di cronaca è quello che 42 psichiatri esperti a livello mondiale prevedono che passata la fase acuta del Covid- 19 ci possa essere una “pandemia dei problemi legati alla mente”, a causa della critica situazione dal punto di vista economico e sociale, disoccupazione, casse integrazioni…Ma non solo. Durante questo lockdown sono aumentati anche i casi di violenze familiari, già esistenti in condizioni normali, ma più gestibili perché essendo liberi di uscire tutte le frustrazioni si potevano sfogare al di fuori “delle quattro mura”. Vorrei però far presente che questo lockdown ha avuto anche degli effetti positivi (se così possiamo definirli), pare che abbia fatto ricongiungere molte famiglie e recuperare molti legami e abitudini famigliari “perse” a causa della frenetica vita quotidiana. Per quanto riguarda il vaccino ancora la situazione è molto incerta, pare che in Inghilterra a giorni lo testino sui cittadini, in Svizzera dovrebbe essere testato a fine agosto e dovrebbe essere disponibile ad ottobre per poi essere messo in distribuzione.  Alcuni scienziati affermavano che per poter riprendere la quotidianità non è importante il vaccino ma una cura. Un caso “incoraggiante” è quello del Policlinico San Matteo di Pavia, in cui una ventottenne incinta, è stata trattata ed è guarita con l’infusione di due sacche di plasma iperimmune, prelevato dai pazienti guariti, è il primo caso al mondo.  Ad oggi tutti gli scienziati dell’OMS si sono ricreduti, perché forse si sarebbe potuto contenere ciò che è accaduto in Italia, se si fossero chiusi sin dall’ inizio i confini, quando in Cina è esplosa l’epidemia. Troppi se, troppi ma… superficialità, correttezza… non si sa. Inizialmente si pensava che tutto fosse più semplice, più risolvibile. La situazione è ormai questa, pensiamoci dopo a quel che è stato e a tutti gli errori commessi, in questo momento è importante uscire da questo “incubo” e per far ciò è importante seguire le regole che ci sono imposte, soprattutto il distanziamento sociale, che resta la vera indispensabile difesa nei confronti di questa malattia.

Ottava settimana: 27 APRILE-3 MAGGIO

Dati numerici. 27 aprile: I casi totali sono 199.414, al momento sono 105.813 le persone positive. Le persone guarite sono 66.624.I pazienti ricoverati con sintomi sono 20.353, in terapia intensiva 1.956, mentre 83.504 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 26.977.

In questi giorni il numero dei decessi è diminuito. Dal punto divista epidemiologico(dati) si afferma che il trend è discendente mentre dal punto di vista scientifico siamo ancora in una pandemia in corso, perché ci sono ancora decessi, ricoverati e positivi (sebbene adesso sotto controllo) quindi in questo momento non dobbiamo abbassare la guardia ancor più di prima.  I numeri dei malati in terapia intensiva sono sempre minori, circa 100 in meno ogni giorno. Oggi siamo arrivati a circa 1870 persone ricoverate in condizioni che chiedono la necessità di un respiratore artificiale, quindi la situazione è notevolmente migliorata sia da un punto di vista pratico, cioè di capienza, sia dal punto di vista umano e questo significa che l’aggressività del virus diminuisce. Allo stato attuale, facendo uno studio sul siero di pazienti guariti da Covid-19, gli immunologi affermano che il tasso anticorpale non è così elevato da assicurare un’immunità duratura, quindi le persone che si sono ammalate, potrebbero nuovamente riammalarsi.  In Italia dal 4 maggipo inizieranno a lavorare 2,7 milioni di persone, quindi è sicuramente un minimo passo per cercare di sbloccare l’economia del paese. Tutte le spese di sanificazione (bisogna sanificare due volte al giorno), i disinfettanti, i distanziatori, sono a carico degli esercizi commerciali e ci saranno dei controlli severi e in caso di trasgressione delle norme sarà ritirata la licenza. Diciamo che tutto questo ha penalizzato e continuerà a penalizzare molte categorie, tra cui i negozi di abbigliamento, l’uso di mezzi pubblici (utilizzati anche da molti dipendenti) dovrà rispettare delle severe nome, infatti potranno salire massimo 30 persone, inoltre il bus dovrà essere sanificato sia prima della partenza che all’ arrivo. Queste norme varranno anche per le compagnie aeree e visto che il numero dei passeggeri dovrà diminuire, il prezzo dei biglietti aumenterà drasticamente, per questo molte compagnie sono già in fallimento, addirittura molte stanno decidendo di non ripartire viste le molte spese da affrontare e i pochi guadagni. Inoltre tutti gli enti che potranno, dovranno continuare ad utilizzare lo smartworking. In questa settimana il presidente della regione Sicilia denuncia il mancato rispetto delle distanze di sicurezza sui voli Alitalia da e per la Sicilia: “Alitalia non rispetta sicurezza su aerei per la Sicilia”.  Sul piano scientifico sperimentale una notizia che potremmo rincuorante è quella di un vaccino che potrebbe essere disponibile già entro dicembre, messo a punto da “Lo Jenner Institute” della Oxford University in collaborazione con l’Irbm di Pomezia, testato su sei scimmie macao. Pare che si vogliano effettuare test clinici su 5mila persone a giugno, visti i risultati incoraggianti anche sui primi 320 volontari a cui è stato somministrato. In molte altre nazioni l’allentamento del lockdown è terminato già qualche settimana fa, ma con riscontri prevalentemente negativi. In Germania, l’R0 aveva raggiunto lo 0,5% ed è risalito allo 0,7%, quindi la nazione è costretta a richiudere. La Francia ha posticipato l’apertura delle scuole che era stata programmata perché l’indice di contagio sta salendo. L’ argentina ha chiuso nuovamente i voli nazionali ed internazionali. L’ Italia ha attuato un lento allentamento proprio perché sarebbe devastante avere un rialzo improvviso della curva, non soltanto dal punto di vista mentale e psicologico, perché significherebbe restare nuovamente chiusi in casa, ma perché ci sarebbe un’emergenza dal punto di vista economico che il paese non potrebbe sopportare. Una riapertura troppo rapida potrebbe portare a ricoveri in terapia intensiva che potrebbero superare i 150 mila, il che sarebbe un collasso a livello mondiale. Tutto il mondo, fino ad oggi, ha totalizzato più di 3 milioni di malati, e più di 220 mila morti. Durante la guerra del Vietnam, durata 20 anni, che ha sconvolto l’umanità sono morte 47 mila persone, oggi in America ne sono morte 57 mila in tre mesi di coronavirus, i numeri già parlano da soli.

Nona settimana: 4-10 MAGGIO

Dati numerici. 4 maggio: I casi totali nel nostro Paese sono 211.938 al momento sono 99.980le persone positive. Le persone guarite sono 82.879.I pazienti ricoverati con sintomi sono 16.823, in terapia intensiva 1.479, mentre 81.678 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 29.079. 10 maggio: L’incremento dei nuovi positivi è pari a 802. Complessivamente i casi dall’inizio dell’emergenza sono 219.070, così divisi:105.186 guariti,83.324 attualmente positivi ,30.560 deceduti

In questi giorni si ha un aumento dei guariti 8000(6 aprile) e diminuzione di ricoverati in terapia intensiva,1333 ieri (6 maggio) 369 decessi, per quanto riguarda la Sicilia i casi sono 3281 e nella provincia di Messina i casi sono 552. Durante queste ultime settimane sono guariti circa 50 pazienti trattati con del plasma iperimmune, una notizia che appare su tutte le testate giornalistiche ma che viene poco diffusa perché come ben si sa di fronte ad una pandemia c’è anche un grande business delle case farmaceutiche, in quanto mettere appunto un vaccino ha un margine di guadagno elevatissimo, mentre la cura con del plasma iperimmune ha costi quasi pari a zero. Ci sono molti “misteri” riguardo questo virus, è colmo di aspetti sconosciuti, tanto da essere stato definito “un incendio che devasta interi paesi. È una malattia sistemica altamente infettiva perché il recettore, Ace 2 col quale il virus si lega non si trova soltanto a livello delle cellule dell’apparato respiratorio ma anche a livello del cuore, dell’intestino e del fegato. Alcuni ricercatori sia del campus biomedico che del San Raffaele di Milano hanno anche detto che il virus con temperature miti e calde perde di virulenza e quindi potrebbe essere un amico acerrimo del caldo. In questi giorni il governo sta lavorando a un “decreto Rilancio” che tocca vari settori, tra cui il bonus baby sitter, allo smartworking per i genitori, al bonus vacanze da 500 euro per le famiglie e sconto su acquisto di bici, in modo da creare meno assembramenti possibili sui mezzi. Insomma si cerca di far ripartire l’economia nazionale, europea, mondiale, che in questo momento ruota attorno alla pandemia…Diciamo che tutta la nostra vita “ è condizionata dal virus”. È necessario capire che una pandemia dura anni, e non può sparire in tre mesi. Dobbiamo sperare che la curva epidemiologica non risalga, la fase 2 sarà lunghissima, quasi sicuramente si protrarrà fino al prossimo autunno, ricordiamoci che ogni singolo comportamento fa la differenza.

Decima settimana:11-17 maggio

Dati numerici.11 maggio: L’incremento dei nuovi positivi è pari a 744.Complessivamente i casi dall’inizio dell’emergenza sono 219.814, così divisi:106.587guariti,82.488 attualmente positivi,30.739 deceduti.

17 maggio: L’incremento dei nuovi positivi è pari a 675.I casi dall’inizio dell’emergenza sono 225.435, così divisi: 125.176 guariti, 68.351 attualmente positivi, 31.908 deceduti

In questi giorni i decessi rimangono stabili, al di sotto dei 200 al giorno mentre nella fine di questa settimana vi è un incremento. Il numero dei positivi rimane esiguo. La curva epidemica segna uno 0,35%, quindi un ulteriore calo. La Sicilia ha un trend abbastanza fermo e positivo, ci sono stati pochissimi casi 3354, se ne erano previsti da 2500 a 5000, quindi nella norma, ad oggi in terapia intensiva circa 20 persone su 5 milioni di abitanti.  Da giorno 18 si cercherà di riprendere il più possibile la vita normale, come ha annunciato il decreto del 13 maggio, infatti apriranno bar, ristoranti, negozi, parrucchieri e uffici pubblici, inoltre si potrà far visita agli amici. Gli spostamenti interregionali rimarranno bloccati, il turismo quest’anno sarà totalmente italiano, i confini rimarranno chiusi. Quasi sicuramente dall’1 giugno si consentiranno gli spostamenti tra una regione e l’altra senza l’obbligo della quarantena, come oggi si e tenuti a fare. È necessario far ripartire l’economia, incentivare il turismo e le imprese affidandosi al buon senso della popolazione come possiamo ben capire non sarà un’estate spensierata come le altre. In molte città molti locali hanno avuto la possibilità di utilizzare la parte esterna così da incentivare il numero di tavolini. L’ approccio che rimarrà nei prossimi mesi è quello di eseguire molti tamponi al giorno, come adesso, in quanto è l’unico test diagnostico inoltre sappiamo già che si verificheranno nuovi focolai nei prossimi mesi. Da lunedì saremo in uno stato di osservazione in cui l’epidemiologo “fotografa” cosa accadrà nelle prossime due settimane per poi decidere come procedere: se la curva rimarrà stabile si andrà avanti così, con queste regole e con qualche allentamento in più, fin quando non ci sarà un’immunità di gregge o una cura farmacologica ben definita, se la curva dovesse risalire si procederà con un secondo lockdown. Diciamo che aspettavamo si delineasse questa situazione, anche se speravamo in tempi più rapidi (anche se non era ipotizzabile), insomma tutti gli scenari ipotizzati dagli epidemiologi si sono verificati. La strada da percorrere ancora è lunga non pensiamo sia passato tutto, adesso l’unica cosa da fare è confidare nel buon senso della cittadinanza e nella ricerca scientifica, soltanto così riusciremo ad uscire pian piano da questo “blackout mondiale” e continuare a vivere e non sopravvivere!

I dati numerici:Ministero della salute

Per seguire la sitazione dei contagi in Italia: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-contagi_15721188-202002a.shtml

Marica Genovese 4C BS

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