Gino Bartali: “Giusto tra i giusti”, a 20 anni dalla scomparsa.
“Un atleta di straordinario valore, dal cuore grande, testimone di solidarietà, di dedizione e di sacrificio, che ha rilanciato il Paese agli occhi del mondo”, cosi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda Gino Bartali, uno dei più grandi ciclisti italiani, a 20 anni dalla sua scomparsa.
Tante sono le corse vinte dal “Ginettaccio”, tra cui tre Giri d’Italia e due Tour de France che hanno suscitato entusiasmo tra gli italiani e rafforzato le loro speranze anche in momenti difficili. Infatti, da ricordare è la vittoria del 1948, dopo l’attentato a Togliatti, in un periodo di forti tensioni sociali, la sua vittoria contribuì a rasserenare gli animi di tutti gli italiani.
A segnare la storia è stata anche la sua grande umanità durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui Bartali ha rischiato la vita durante l’occupazione nazista per salvare 800 ebrei. Sotto il sellino della bici, durante gli allenamenti per l’Italia centrale, ha nascosto documenti essenziali per quelle persone.
Un bellissimo atto di coraggio e solidarietà che ancora oggi suscita emozione e che non ha voluto rendere pubblico in vita ma che il figlio Andrea ha testimoniato nel 2012 all’interno della biografia “Gino Bartali, mio papà”.
Bartali nel 2013 ha avuto la nomina di “Giusto tra le Nazioni” per il coraggioso e silenzioso impegno nella rete di salvataggio che consentì a centinaia di cittadini ebrei di sottrarsi alla persecuzione e alla deportazione.
Anche il presidente della Camera Roberto Fico ha rievocato la figura del campione deceduto vent’anni fa, affermando: «Bartali è stato un grande ciclista, un campione di sport e un uomo generoso e coraggioso. Un esempio per tutti».
Gino Bartali ci ha lasciato il 5 maggio 2000 a causa di un attacco di cuore, quel cuore che lo ha trasformato in un mito sportivo e in un eroe “giusto tra i giusti”.
Marica Genovese IV C BS