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Raffaello Sanzio: il 6 aprile 2020 il mondo ricorda la sua arte

Nel 2020 ricorrono i cinquecento anni dalla morte di uno dei maggiori esponenti del Rinascimento artistico non solo italiano: Raffaello Sanzio. Questo magnifico e versatile pittore e architetto, morto a soli 37 anni il 6 aprile 1520 all’apice della sua carriera, vera e propria leggenda nell’ambito della storia dell’arte, doveva essere celebrato da moltissimi eventi e mostre in tutto il mondo organizzate da tempo che ne avrebbero ricordato le numerosissime opere e l’influenza esercitata sulle correnti artistiche posteriori.

Invece un altro tipo di “influenza”, un’influenza respiratoria con complicazioni mortali, il Covid-19, ha fatto saltare ogni programma. Con l’arrivo delle misure per arginare il diffondersi di questo CoronaVirus, infatti, tutte le manifestazioni organizzate in onore del maestro urbinate sono state cancellate. Nonostante ciò, nulla toglie, però, che tutti noi da casa non si possa ugualmente ricordarlo, poiché grazie all’aiuto della tecnologia, è possibile ammirare i suoi capolavori attraverso numerose mostre virtuali, prima tra tutte quella prevista presso le “Scuderie del Quirinale”, la più spettacolare monografia mai dedicata a Raffaello, immediatamente sospesa non appena i decreti di contenimento del contagio hanno imposto la “quarantena” a tutta Italia.

Raffaello Sanzio: il 6 aprile 2020 il mondo ricorda la sua arte

Ma perché il grande artista rinascimentale ha meritato e merita tanta attenzione? Beh, certamente di Raffaello si conosce la vita, cioè che nacque ad Urbino il 6 aprile 1483 e morì nello stesso giorno nell’anno 1520. Durante il suo periodo di apprendistato fu allievo e collaboratore di Pietro Vannucci chiamato il “Perugino” e di Bramante; ma fu anche in grado di riprodurre alcune opere di Leonardo Da Vinci e di Michelangelo Buonarroti. Successivamente si spostò da Urbino verso Firenze, nel 1504, e da qui nel 1505 andò a Roma, dove rimase fino alla sua morte, artista prediletto di papi e cardinali. Anche architetto, qui si dedicò soprattutto alla pittura e viene ricordato per le sue Madonne celeberrime, per i ritratti di papi o importanti signori e per gli innumerevoli affreschi, famosi adesso in tutto il mondo. Tra le varie Madonne, due sono le più celebri: “La Madonna della seggiola” e la “Madonna del cardellino”. Questi dipinti sono un esempio significativo della pittura luminosa del Maestro, e suscitano in chi le guarda dolcezza, sentimenti positivi e devozione. Certo non dobbiamo poi dimenticare che molte tra le opere più maestose di Raffaello, come le “Stanze Vaticane”, sono merito del mecenatismo di due grandi papi, Leone X de’ Medici e Giulio II della Rovere, e di questi l’artista ci ha lasciato i ritratti, a specchio di due personalità completamente differenti ma altrettanto influenti nel loro tempo.

Raffaello Sanzio: il 6 aprile 2020 il mondo ricorda la sua arte

Tra gli eventi dedicati ai 500 anni della morte di Raffaello, alcune mostre erano previste anche per gli alunni delle scuole e a Barcellona Pozzo di Gotto era stato indetto un concorso da parte della locale sede della associazione “Fi.Dapa” che si incentrava sulle figure femminili nella pittura del maestro. Allo stesso si erano e si sono dedicati gli alunni della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo”, che su guida delle loro insegnanti di arte, hanno realizzato delle creative ricostruzioni di diverse opere di Raffaello, alcune delle quali, essendo fuori concorso, faranno parte di una prima mostra online che nell’anniversario del 6 aprile 2020 sarà pubblicata sulla pagina Facebook dell’Istituto Comprensivo e renderà gli alunni partecipi di questo grande evento nazionale. Anche se siamo in una situazione di emergenza mondiale, infatti, non dobbiamo mettere limiti al nostro sapere e alla nostra cultura, che si deve allargare il più possibile. Quindi il 6 aprile 2020 ricordiamo la morte di un grande artista rimasto per sempre nella storia, ma commemorarlo ci deve infondere fiducia nel futuro e ricordare la grandezza del popolo italiano, sempre capace di rialzarsi più forte e unito di prima dai periodi bui e dalle difficoltà, diventando poi esempio per gli altri popoli e le altre culture.

Greta Coppolino

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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