venerdì, Novembre 22, 2024
Arcipelago Milazzo

Sì viaggiare … nel borgo di Novara di Sicilia, giardino e fiore per gli Arabi, amici dei Novaresi!

Tradizioni, leggende, storia, geologia…i nostri Borghi non smettono mai di stupirci come la nostra bella Sicilia che ha mille facce. “Dicono gli atlanti che la Sicilia è un’isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d’onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto d’isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato cangiante, come nel più ibrido dei continenti. Vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle. Vi è la Sicilia verde del carrubo, quella bianca delle saline, quella gialla dello zolfo, quella bionda del miele, quella purpurea della lava. Vi è la Sicilia “babba”, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia “sperta”, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è la Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell’angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio…” (Gesualdo Bufalino–  scrittore siciliano, profondo conoscitore ed amante della nostra terra)

 

Novara di Sicilia a caccia di…streghe!

Storia o leggenda delle streghe… voi ci credete? A noi piace pensare che le streghe buone e simpatiche come quelle di Novara di Sicilia, siano esistite…

Si racconta che al centro della Piazza Matrice ci fosse un imponente albero di noce sui cui rami si accovacciavano delle streghe per consumare dei pasti, ma rigorosamente senza sale, solo a base di pane e uova.

Ma come ci arrivavano su quei rami?  Vi aspettate una scopa della befana, la carrozza di Cenerentola oppure una zucca di Halloween? Troppo scontato…Le streghe ci arrivavano con un mezzo insolito che non si trova in nessuna pagina di fiabe, nientemeno che un maiale. Allo scoccare della mezzanotte, ogni strega urlava: Ventu, forti ventu, portimi supra a na nuggìa di Spartiventu, ed a quelle parole appariva il maiale che le doveva condurre sull’albero della Piazza. Per mandare tutto in rovina bastava che una strega dicesse: passatemi il sale! E per incanto tutto svaniva. Accadde che una notte una strega pronunciò le parole vietate ed allora una tempesta di vento si scatenò e gettò le streghe nei quattro angoli del mondo.  L’albero millenario su cui le streghe si “riunivano” a banchettare, per così dire, venne abbattuto e quando fu eretto il Duomo, con il suo legno vennero costruiti gli armadi, le porte e gli scranni del coro, che ancora oggi si possono ammirare nella Chiesa Madre. Anche se nessuno a Novara conosce l’origine di questa leggenda, tutti gli abitanti vogliono tenerne vivo il ricordo e farla conoscere ai visitatori che vengono in paese attratti dalla sua bellezza e dalla ricchezza della sua storia, che affonda le radici nella notte dei tempi. Novara, è suggestiva di giorno ed ancor più la notte, quando calano le luci e tutto intorno il silenzio regna sovrano. Ssssss… Silenzio… Novara dorme e nessuno deve svegliarla! E tornando alla leggenda…  la dieta senza sale è forse il messaggio che la leggenda ci vuole dare! (la rima imperfetta è siciliana)

 

Dal profano al sacro …la bellissima processione della Festa dell’Assunta, “A Festa i Menzagustu” …

La Santa Patrona di Novara di Sicilia è la Madonna Assunta in Cielo, in onore della quale annualmente, ogni 15 agosto (tanto che viene chiamata anche la festa di” Menzagustu”), si svolge una processione che inizia alle ore 21.00 e termina alle 2.00 di notte per le strette vie di Novara. I devoti del paese portano in spalla il fercolo ligneo (a vara) delle reliquie di S. Ugo Abate, non certo della leggerezza di una piuma, ma del peso di circa una tonnellata. I fedeli recano in segno di voto delle candele accese e fanno oscillare la statua. Le dispongono attorno alla statua, soprattutto sul davanti ed al centro appare in tutta la sua bellezza l’Assunta. Tutti gridano: “Evviva Evviva e cantano: Regina assunta in Cielo, (Regina Coeli) come stella del mattino…come Regina di Novara, si sentono i cori e la musica del corpo bandistico del paese, e sembra una festa in stile spagnolo, che rende il tutto ancora più spettacolare ed emozionante. Dal 2000, ogni cinque anni si è ripresa la tradizionale “Apoteosi dell’Assunta”: la festa si svolge portando in processione anche tutte le statue dei santi.

 

E se vogliamo puntare in alto, ecco la Rocca Salvatesta…per gli appassionati di alta quota: “Il Cervino di Sicilia”.

Di grande interesse, a Novara di Sicilia, (Novalia, Nouah, Noucarie, Noara, a seconda delle dominazioni) è la Rocca Salvatesta. Si trova a 1340 metri di altitudine, sui Monti Peloritani ed è la seconda vetta più alta. Per arrivarci bisogna attraversare un bosco lussureggiante di pini e castagni, dove è possibile scoprire le vallate, respirare finalmente aria pura a pieni polmoni e osservare da vicino rocce calcaree. Per la sua forma particolare, la Rocca, su cui hanno girato un documentario di Rai Due, “La leggenda della Rocca Salvatesta”, è chiamata Cervino di Sicilia, e può essere visibile dal vulcano Etna. Si racconta che ci sia un tesoro delle femmine, giare colme d’oro nascoste negli anfratti delle rocce. Se venisse trovato, questo tesoro renderebbe ricca tutta la Sicilia. Nella Rocca Salvatesta è impresso un volto di figura umana che sovrasta il tesoro, ma per poterlo prendere, la leggenda racconta che una donna nell’arco di 24 ore deve raccogliere la legna di sette boschi, deve costruire un canovaccio, andare a casa, fare il pane e avvolgerlo in esso, allo scoccare della mezzanotte, ai rintocchi della campana del Duomo, ad attenderla ci sarà un cavaliere e la Sicilia sarà ricchissima. Leggenda a parte, in cima ad essa ti si “para” dinanzi un panorama mozzafiato: Le Isole Eolie, Tindari, Milazzo, lo Stretto di Messina, i Nebridi, le Madonie, i Peloritani, la valle dell’Alcantara e l’Etna. Abbracci con lo sguardo la tua Sicilia e ti senti felice! Quando si arriva all’altopiano denominato “Ritagli di Lecca” si può ammirare anche un antico complesso abitativo connesso all’antica città di Novara. Un luogo incantevole, tanto da attirare moltissimi turisti in vari periodi dell’anno. Il denominatore comune? La ricerca di nuove emozioni e la passione per la natura. Come non andarci almeno una volta nella vita? Ma se ci andate accompagnati da esperte guide, sarà ancora più bello conoscere la natura del territorio, tra botanica, geologia, storia e tradizione.  Sarà un’esperienza assolutamente indimenticabile!

 

Formica Francesco

Antonio Presti

Samuele Maiorana

Chiara Conte

Samuele Currò

Classe I C (Istituto Comprensivo Primo- Milazzo – Scuola media G. Garibaldi)

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