Salviamo il nostro futuro minacciato dal riscaldamento globale
Il riscaldamento globale è uno dei problemi più attuali di questo periodo. Si tratta di un incremento della temperatura media della superficie terrestre non dovuta a cause naturali, che comporta cambiamenti climatici con conseguenze disastrose. Questo mutamento viene attribuito all’immissione nell’atmosfera da parte dell’uomo dei gas serra, in particolare dell’anidride carbonica. Tutto è iniziato con la rivoluzione industriale alla fine del XVIII secolo, quando le fabbriche iniziarono a bruciare grandi quantità di carbone, riscaldando nell’aria i gas prodotti dalla combustione.
A questo si aggiunsero i vari mezzi a motore di oggi, che insieme agli impianti di riscaldamento domestico hanno aumentato la quantità di “gas serra”, detti così perché creano una cappa che impedisce alla terra di raffreddarsi. Oltre ai gas serra, ci sono poi le polveri sottili, prodotte dalle industrie e dalle automobili, e i gas nocivi prodotti dalle bombolette spray.
A causa dell’emissione di tutti questi gas nell’atmosfera, il clima sta lentamente cambiando. Sempre più spesso si sente parlare perciò di ghiacciai che si sciolgono o dell’aumento di zone desertiche. E tutto è dovuto a questo cambiamento climatico, che ha fatto aumentare la temperatura del pianeta.
Così lo scioglimento dei ghiacciai comporta un innalzamento del livello del mare, precipitazioni sempre più violente ed abbondanti, senza considerare l’impatto che ne consegue sull’agricoltura e sulla fauna. Sempre più spesso troviamo frutti ed ortaggi, che generalmente maturano in estate, pronti già in primavera. Inoltre questa variazione della temperatura crea gravi danni all’ecosistema marino, come l’invasione delle alghe killer, delle meduse o l’arrivo di pesci tropicali nei nostri mari.
Altre conseguenze sono gli aumenti dei fenomeni atmosferici estremi, le cosiddette “bombe d’acqua”, le alluvioni o le ondate di caldo. Le conseguenze del riscaldamento globale non riguardano però solo l’ambiente: anche l’economia ne risente e per ultimo anche l’uomo. Infatti, sempre a causa dell’aumento delle temperature, si creano le condizioni favorevoli per la diffusione di malattie di origine tropicale come la malaria.
Da qualche anno si cerca di mettere un freno a questo problema, ed è stato infatti firmato a Kyoto già nel 1997 un protocollo che impegna le grandi potenze a ridurre la quantità di gas serra e di emissioni industriali. Anche l’Europa ha contribuito e sta contribuendo in tal senso ma non è ancora abbastanza. Si sente parlare, infatti, sempre di più di risparmio energetico con la realizzazione di edifici isolanti, di auto che vengono alimentate dall’elettricità anziché dal gasolio; si studia per sfruttare l’energia prodotta dal sole, dal vento e dalle maree, però si dovrebbe fare molto di più.
Per questo motivo recentemente ha fatto parlare di sé una ragazzina di 16 anni, Greta Thunberg, che sta girando il mondo e sta parlando con le varie potenze mondiali per sensibilizzare ancora di più e chiedere di fare quanto più possibile per salvare la Terra.
E anche noi, nel nostro piccolo possiamo contribuire perché, come afferma Greta, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”. Certo è una piccola goccia nel mare, ma almeno possiamo dire di aver cercato di contribuire a salvare il mondo e il nostro futuro.
Chiara Cambria
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.