“Living Art a Portofino”, i russi che vogliono sentirsi in Italia
Mosca, capitale della Russia, ha un nuovo quartiere realizzato dall’architetto Andrea Desimone insieme alla società di costruzioni russa Krost Construction per conto di un magnate. Un luogo di oltre 40000 metri quadrati composto da 30 edifici differenti curati sia nell’arredamento che nei minimi dettagli esterni, la maggior parte dei quali è costituita da negozi di souvenir altri invece sono appartamenti abitati.
Desimone ha creato così alla vista un modello replicabile di borgo tradizionale nostrano, unito a una integrazione di elementi portanti che potessero resistere al clima e alle condizioni atmosferiche russe. Questo quartiere è una riproduzione di una città ligure: Portofino.
Ci vivranno diecimila persone, che si sentiranno sempre in vacanza. Questo l’intento del costruttore, che ha voluto anche piscine, campi da tennis e negozi su un terreno di 40 mila metri quadrati. Un posto dove vivere, non un centro vacanze. Ma sembrerà di passeggiare sulla riviera ligure. Questo progetto ha dato l’idea all’architetto Desimone di creare una società di restaurazione e decorazione chiamatasi: “Arte sui Muri”. Alla base di tutto c’è sempre la richiesta di riprodurre un’Italia a misura d’uomo accogliente, elegante ed armonica nelle proporzioni vista dagli occhi di un turista. Questo progetto è stato realizzato in due anni e quest’opera è stata ribattezzata come “L’opera d’arte più grande al mondo”. I dettagli esterni degli edifici sono stati eseguiti dall’azienda di decorazione e restauro Arte sui Muri, con sede a Genova, per rendere più autentico il gusto del progetto, dichiaratamente italiano, anzi: ligure come il nome Portofino evoca.
Ma chi è questo grande architetto italiano? Andrea Desimone 44 anni è nato a Fubine (Alessandria) vive a Lu Monferrato ed ultimamente è tornato a Fubine per ritirare il premio creato da una Compagnia Teatrale Fubinese chiamatasi “Fubinese dell’anno”. Tra le sue opere degne di essere annoverate: Il Contrappunto, Piazza S. Giovanni XXIII e il Dionisio Winery.
Il Contrappunto è l’omaggio ad una tecnica compositiva musicale utilizzata sin dal tardo Medioevo, consistente nel contrapporre ad una linea melodica principale una o più altre melodie, alla ricerca di un’armonia d’insieme in grado di mantenere intatta l’identità di ognuna di esse.
Piazza S. Giovanni XXIII tende invece a sottolineare la duplice funzione di questo spazio come luogo di collegamento e luogo di sosta e di eventi. Attraverso l’uso di un linguaggio contemporaneo con linee essenziali e materiali della tradizione, l’architetto ha inteso operare verso un dialogo tra le parti: la chiesa, la piazza, gli edifici e il panorama.
Dionisio Winery è una cantina di vinificazione, è come immaginare “la storia di una comunità” che si raccoglie intorno ad un tavolo raccontando storie e miti di una bevanda che ha radici antiche.
Un progetto che descrive il “percorso iniziatico” nel quale si viene accompagnati in un’esperienza multisensoriale ricca di emozioni, nella quale l’Architettura è il palcoscenico e il vino è lo strumento in grado di generare ricordi indelebili. Un racconto che permette di immergersi in questa cultura attraverso “il tempo del vino”, e che consente di vivere ogni singolo momento della visita da due prospettive differenti: vino e natura e vino e comunità. Un edificio che vede nella completa integrazione paesaggistica il motivo delle sue forme, derivanti dai flussi di persone, di merci e di mezzi. Che dire… l’architettura resta sempre un vanto “Made in Italy” ed i posti di vacanza si ispirano sempre all’italian life style!
Francesco Quattrocchi
Classe II B Istituto Comprensivo Primo Scuola media Garibaldi