venerdì, Novembre 15, 2024
Comprensivo Milazzo 1

La giungla di Calais…smantellato il campo simbolo della crisi dei migranti

Erano tra i 1000 e 1300 i minori non accompagnati che vivevano nella cosiddetta “Giungla di Calais “nel nord della Francia, nella regione dell’Alta Francia. Un campo di migranti non appoggiato dal governo francese provenienti dall’Afghanistan, dal Sudan, dall’Eritrea, in tutto oltre 6.000 tra grandi e minori, nel campo famoso in tutto il mondo, simbolo del dolore dei migranti. Bambini e ragazzi costretti a dormire all’aperto, lamentando continuamente freddo e stanchezza a causa delle pessime condizioni di vita, esposti ad intemperie ed abusi. Costretti a vivere in baracche ed in mezzo al fango in attesa di un “passaggio”, di un modo per entrare nel Regno Unito. Ogni giorno questi ragazzi, come se non bastasse, venivano sottoposti a stupri e altre violenze a sfondo sessuale in cambio della promessa di un passaggio nel Regno Unito.

Lo scorso anno, pochi mesi fa esattamente ad ottobre, è cominciato lo sgombero voluto dal Presidente francese Olande e dalla sindaca di Calais, Natasha Bouchart.

Più di 30 pullman sono partiti in direzione dei centri d’accoglienza di Francia e Inghilterra scelti dalle autorità.  I ragazzi potevano scegliere con chi partire. Poco più di settecento minori non accompagnati sono stati accolti in una costruzione temporanea allestita a poca distanza dal campo. Il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve ha detto che i minori con i genitori o parenti nel Regno Unito avrebbero potuto ricongiungersi alle loro famiglie, grazie a un accordo con le autorità britanniche.

Il sogno quasi per tutti i minori continua a essere la Gran Bretagna, per metà di loro si è realizzato, mentre per l’altra metà due erano le opzioni: domandare asilo in Francia o raggiungere un altro Paese europeo.

Non è stata una passeggiata sgomberare il campo, man mano che le baracche dove vivevano i migranti sono state liberate, gli operai hanno cominciato con lo smantellamento delle costruzioni e la raccolta dei rifiuti, ma tanti migranti prima di lasciare le baracche hanno appiccato il fuoco, e si sono dovuti domare tanti incendi. Ci sono voluti tantissimi mezzi, tanti agenti di sicurezza, per rendere le operazioni per la demolizione delle strutture del campo e di sgombero, celeri.

Nella giungla di Calais, tende e baracche almeno per ora non ci sono più. Smantellare il campo di Calais ha avuto un forte significato politico e simbolico, ma non è affatto detto che sia finita qui, anzi, i migranti con il pallino per la Gran Bretagna sono tornati e vagano ancora per quelle terre. Quindi si può dire che l’incubo non sia ancora del tutto finito. Ma dietro l’incubo rimane sempre la disperazione di popoli in fuga dalla guerra ed in cerca di serenità. Non dimentichiamolo!

Francesco Vita II B

Istituto Comprensivo Primo Milazzo Scuola media Garibaldi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.