Il bosco di Biancaneve esiste davvero? Sì, è il Bosco di Sasseto (VT)!
Sembra tratto da un libro di favole. Il National geographic ha definito il Bosco del Sasseto di Torre Alfina – Acquapendente (VT) il bosco di Biancaneve.
Dunque, nulla di meglio che chiedere ad un enfant prodige degli studi naturalistici, Francesco Barberini, aspirante ornitologo di 12 anni, nominato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alfiere della Repubblica per meriti scientifici e divulgativi, di descrivere la magia di questi luoghi: “vengo qui molto spesso, è di fatto la mia casa”.
Francesco si muove con leggerezza in quel groviglio di radici millenarie che è il Bosco del Sasseto.
I maestosi alberi secolari e le bianche rocce invase dal muschio si alternano laddove nella notte dei tempi sorgeva un minaccioso vulcano. Uno scrigno di biodiversità, l’antico bosco in provincia di Viterbo ha fatto da sfondo a film per l’alto contenuto simbolico, è stato già infatti scenografia di Garrone in Il racconto dei racconti ed è meglio conosciuto con la definizione del National geographic di bosco di Biancaneve.
Quest’angolo verde sembra essere uscito dalle pagine di una fiaba: alberi secolari dalla forma così contorta da apparire come magiche figure immobilizzate, sentieri silenziosi immersi tra una fitta vegetazione rigogliosa e pietre vulcaniche ovunque, i sentieri sembrano ripercorrere i passi di Biancaneve con verdi muschi, felci, rami contorti che incorniciano un castello.
Atmosfera unica e incantata per il bosco che è stato inserito tra i 20 luoghi incantati d’Italia, uno degli esempi meglio conservati di bosco relittuale mesofilo, caratteristica che gli ha permesso di diventare riserva integrale, monumento naturale e zona di protezione speciale (ZPS).