Aspettando il Natale: classi quarte comprensivo Santa Lucia del Mela
ASPETTANDO IL NATALE, noi, alunni delle classi quarte, abbiamo dedicato, a questa occasione, momenti di riflessione, espresso le nostre emozioni, svolto delle ricerche, realizzato lavoretti, biglietti d’auguri e imparato canzoncine; abbiamo anche inventato delle filastrocche, qualche poesia e svolto un’indagine in classe sulle tradizioni natalizie del nostro paese.
In questo modo abbiamo provato a spiegare il significato del Natale.
IL NATALE E’…
- un raggio di sole per tutto il mondo, una famiglia che addobba la casa, la nascita di Gesù; è sincerità, rispetto e fraternità, la festa più importante, un fiocco di gioia che illumina il nostro cuore, un pupazzo di neve e soprattutto stare insieme. Evviva il Natale!
- fare l’albero e il presepe. Il Natale è ogni giorno, è sincerità e rispetto.
- Mi sveglio la mattina, guardo dalla finestra e scopro che nevica. Faccio colazione, dopo esco. Faccio un tuffo nella neve e mi sdraio a fare l’angelo con i miei amici. Insieme ai miei parenti mangio il panettone e i dolciumi. È bellissimo! Non vedo l’ora che arrivi il Natale!
- stare con la famiglia e gli amici. Natale è gioia, festa, rispetto, amicizia e vita. Si considera così perché é la gioia di tutti noi e la nascita di Gesù. Le luci si accendono, i bambini iniziano a cantare, gli elfi lavorano e Babbo Natale entra in scena.
- amore, solidarietà, aiutare il prossimo, ricevere regali, donare, vivere, condividere, famiglia.
- un giorno speciale perché nasce Gesù. Il Natale non è solo regali, ma è anche stare in famiglia. Ad alcuni piace perché non c’è scuola, ad altri perché ci sono i regali; per me è stare insieme ai parenti. Il Natale non è solo un giorno, ma tutto l’anno. È bellissimo!
- una festa che unisce le famiglie come la colla che appiccica le schede sul quaderno. Natale può essere ogni giorno se porti sincerità e rispetto, se ami, se sei un benefattore, se aiuti il prossimo. È anche la festa più importante, se doni.
un insieme di cose belle, per esempio una famiglia felice, la solidarietà, aiutare i poveri.
IL PRIMO PRESEPE
Il presepe così come lo conosciamo noi, con la grotta al centro e tutti gli uomini che vanno verso il Bambino, fu inventato da Francesco di Assisi, il santo ottimista amante della natura, che predicava alle rondini e salutava cortesemente le pecore e gli agnelli. Francesco ci ha lasciato nel presepe un mondo piccolo e ideale, che l’uomo può costruire con le sue mani. Francesco inventò a Greccio, vicino a Rieti, il primo presepe.
Il Santo era famoso in tutta la cristianità per la vita che conduceva: da quando si era spogliato dei suoi abiti davanti al vescovo per ridarli al genitore, molti giovani avevano lasciato beni e professione per seguirlo nel suo ideale di povertà. Egli parlava del Vangelo con tale entusiasmo che la gente e persino gli uccelli lo ascoltavano attenti. Nell’anno 1210 era stato a Roma da papa Onorio III e gli aveva chiesto l’approvazione della sua Regola di vita con i fratelli, in povertà assoluta, predicando il Vangelo nella semplicità, Il papa aveva elogiato il suo nuovo modo di essere cristiano e gli aveva permesso di formare una famiglia religiosa. Mentre tutti pensavano alla guerra e a vendicare torti veri o presunti egli, “armato” del perdono e della parola di Gesù, nel 1219 partì crociato in oriente: fu ricevuto dal sultano al-Malik- al-Kamil e potè visitare i luoghi santi della vita del Signore. Il ricordo più intenso di questo viaggio fu la visita alla grotta di Betlemme ove il Signore volle nascere nella povertà.
Un giorno un nobiluomo di nome Giovanni, incontrando Francesco, gli chiese cosa doveva fare per seguire le vie del Signore. Francesco gli disse di prepararsi e preparare il Natale. Allora quel tale fece costruire una stalla, vi fece portare del fieno e condurre un bue e un asino. Poi arrivò dicembre. La notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini, artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta che Giovanni da Greccio aveva preparato per Francesco. Alcuni avevano portato doni per farne omaggio al Bambino e dividerli con i più poveri. Francesco disse di voler celebrare un rito nuovo, più intenso e partecipato; per questo aveva chiesto il permesso al papa. Inviò un sacerdote, che su un altare improvvisato celebrò la Messa. Francesco, attorniato dai suoi frati, cantò il Vangelo. Francesco stava davanti alla mangiatoia ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Dopo il canto del Vangelo, “Fratelli – dice Francesco – questa è la festa delle feste. Oggi Dio si fa piccolo infante e succhia un seno di donna”. La commozione è tale che Francesco stesso si sente egli stesso un bambino e comincia a balbettare, come fanno appunto i bambini. Allora fu visto «dentro la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il beato Francesco, stringendo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno». Fra i testimoni del miracolo molti erano personaggi degni di fede e questo contribuì a divulgare la notizia in tutto il Lazio, l’Umbria e la Toscana fino a Genova e Napoli: ovunque ci fosse un convento e ovunque si festeggiasse il Natale. Da quel miracolo molti trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si convertirono e diventarono più buoni, altri presero il fieno della mangiatoia di Greccio e lo usarono come medicina contro i malanni degli uomini e delle bestie; una donna, travagliata da un parto difficile, trovò forza e pace… Nacque felicemente un bambino e fu festa per tutta la casa.
Tutto il paese sapeva di questi prodigi e teneva memoria di quella notte santa, quando un Bambino era apparso a Francesco, che aveva voluto ricostruire l’ambiente del primo Natale in un bosco dell’Appennino.
Questa è la storia vera del presepe.
RELAZIONE
Si avvicina il Natale, in ogni casa le persone si preparano a festeggiare questa festa preparando l’albero di Natale e il Presepe. Noi bambini abbiamo chiesto alla maestra delle informazioni sull’origine del presepe. La maestra ci ha dato delle spiegazioni, ha letto in classe un brano dal titolo “La vera storia del Presepe”, e ci ha anche detto di fare una ricerca a tal proposito. Noi alunni abbiamo formato dei gruppi e abbiamo iniziato le nostre ricerche scoprendo delle cose interessanti, abbiamo appreso che è stato San Francesco di Assisi colui che ha inventato il primo Presepe, in un luogo di preghiera solitario che gli piaceva tanto – Greccio- vicino Rieti.
Francesco diceva che voleva “vedere con gli occhi del corpo” come Gesù fu adagiato nella mangiatoia dalla sua mamma Maria e dal suo papà terreno Giuseppe – il papà al quale Dio Padre lo aveva affidato per un po’.
[la mangiatoia è un grande contenitore dove si mette il cibo per gli animali, di solito per le mucche o gli asini].
Cosa voleva dire Francesco quando diceva “gli occhi del corpo”? Voleva dire che fino ad allora tutte le persone immaginavano, sì, Gesù nella loro mente, nella loro testa, ma nessuno aveva capito per bene che cosa significava nascere in un luogo umile e avere come culla una mangiatoia. Francesco voleva che tutte le persone lo vedessero coi loro occhi!
In classe poi la maestra ci ha proposto di fare un Presepe. Ciascun gruppo ha lavorato per allestire un presepe con materiale povero e abbiamo realizzato i nostri capolavori così come ci dettava il nostro cuore. Abbiamo partecipato con entusiasmo e siamo stati felici del lavoro svolto.
LE NOSTRE FILASTROCCHE…
IL NATALE
La festa più speciale è il Natale;
si festeggia la nascita di Gesù
persino nelle tribù.
Secondo me, il Natale
è dolce come il miele di un alveare!
A Natale con i parenti si sta in compagnia
e con gli amici migliori in allegria.
Sotto l’albero gigante
c’è un regalo importante.
Nel frattempo facciamo un presepe suggestivo,
sorprendente e decorativo
IL GIORNO DI NATALE
Il giorno di Natale
tutto il mondo va a donare.
Il Natale è un’importante festività
che porta tanta gioia e sincerità.
E’ addobbare la casa con luci colorate,
ma le altre festività non vanno trascurate!
Il Natale non è solo scartare i regali,
ma è anche la nascita di Gesù.
Il Natale è stare in famiglia,
è mangiare insieme torroni e panettoni.
È sorridere e aiutare la gente
senza volere niente.
A tutto il mondo vogliamo augurare
un BUON NATALE!
NATALE
A Natale si può donare
e la casa addobbare;
il Natale è la nascita di Gesù Bambino
e, se lo rispetti, sarai più carino.
Il Natale è sincerità e rispetto,
ma si deve festeggiare sotto un tetto!
Si possono ricevere molti regali
e al nostro cuore mettere le ali.
Se le metti saremo angeli buoni
e faremo tanti doni.
La nonna per Natale prepara le lasagne,
ma a gennaio si rivedono le lavagne.
Si regalano molti panettoni
insieme a degli squisiti torroni.
Sull’albero ho appeso una conchiglia
e mi ha aiutato la mia famiglia.
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NATALE GLORIOSO
Aspettare il Natale glorioso
è magico e meraviglioso.
L’aspettiamo tutti con un’ansia esagerata
come se fosse una lunga camminata.
Noi bambini siamo felici di aprire i regali
e Babbo Natale, contento, regala agli angeli delle ali.
Dopo Natale noi bambini torniamo a scuola,
si avvicina la primavera e fiorisce la nostra aiuola
I miei amici mi regalano un panettone,
ma il nostro dolciume preferito è il torrone.
Dopo le feste gli alberi puntualmente si spengono,
ma i nostri cuori ancora risplendono.
Ci rivedremo il prossimo anno, addio Natale!
Tu sarai sempre più speciale!
BUON NATALE
Il 25 dicembre sta per arrivare
e io sono pronto ad apparecchiare.
Questa festa stupenda è molto bella:
ho letto che alla nascita di Gesù ha assistito un’asinella.
Quella casa addobbata mi sembra esagerata,
ma è tutto così perfetto per accogliere quell’ometto.
La sera si va al presepe
(per colorare le montagne hanno usato le foglie di una siepe).
Il mio albero decorato sembra incantato.
I bambini sono sempre più carini; in piazza hanno organizzato l’assaggio dei vini.
Ora faccio gli auguri di un Buon Natale armonioso e spero che il mondo sia sempre più festoso.
LETTERA A…
Caro Babbo Natale,
ci risiamo! Anche quest’anno è arrivato il tuo momento, quindi ho un po’ di cose da chiederti. Desidero ricevere un monopattino elettrico, tante scatole piene di Lego…; soprattutto vorrei che tutti i bambini del mondo ricevano un regalo, siano felici, fortunati come me e stiano bene, che dappertutto trionfi la pace, l’amore e la solidarietà. Allora prendi la slitta e tante renne e inizia a fare il tuo giro, perché il Natale è molto vicino!
Mi raccomando fai in fretta! I bambini ti aspettano!
Con affetto un tuo caro amico
TRADIZIONI NATALIZIE NEL NOSTRO PAESE
Il Natale nel nostro paese è ricco di tradizioni sacre, profane e gastronomiche. I nonni raccontano che un tempo l’atmosfera natalizia si cominciava ad avvertire a partire dal giorno dell’Immacolata Concezione: in quel giorno si preparava il Presepe e si addobbava l’albero di Natale. Oggi il clima natalizio comincia con molto anticipo.
Una tradizione molto sentita in paese è il PRESEPE VIVENTE; infatti nelle stradine del centro storico, alcune persone rappresentano la Sacra Famiglia e gli antichi mestieri. Inoltre, per nove sere prima di Natale, un piccolo gruppo di musicisti si sposta in diversi punti del paese dove è stato allestito un piccolo Presepe, per suonare la “NOVENA”, cioè delle canzoni natalizie. Un’altra tradizione ancora viva è quella di accendere, la Vigilia di Natale, un falò (ZUCCO DI NATALE) e di farlo bruciare tutta la notte.
Dall’anno scorso il nostro paese si illumina di luci colorate, nella piazza principale si realizza un grande albero illuminato, ci sono i mercatini per acquistare i regali di Natale e, per far divertire noi bambini, una giostra, un trenino (che fa il giro del paese) e Babbo Natale. Dolci della tradizione sono le “CASSATELLE”: un tipo di biscotto con all’interno un impasto di fichi, noci e mandorle… molto buoni! Nelle pasticcerie si preparano diversi dolci: panettoni artigianali, torroni, nocciolato, mandorlato…
A Natale si gioca a tombola e a carte, si mangia in famiglia e ci si scambia tanti regali.
Scuola Primaria “XXV Aprile” – Classi quarte sezioni A/B/C
Istituto Comprensivo di Santa Lucia del Mela