PANETTONE E PANDORO, GOLOSITA’ ITALIANE
I dolci natalizi sono tantissimi, di tutte le forme e per tutti i gusti, ma i veri protagonisti in fatto di tradizione sono loro: il panettone e il pandoro. Certo, ogni dolce è ben gradito sulla tavola di Natale, ma sicuramente, fra i tanti, “loro” non possono mancare!
Il panettone è di chiare origini milanesi e le sue prime tracce risalgono al ‘200 come una sorta di pane dolce, ma è nel ‘400 che diventa “leggenda”. Secondo quella più accreditata siamo a Milano, un 24 dicembre, quando alla corte di Ludovico il Moro il panettone nasce da un errore commesso in cucina. Il dolce destinato agli ospiti infatti viene bruciato e Toni, lo sguattero, improvvisa un impasto lievitato arricchito da miele, uvetta e canditi – chiamato “Pan del Toni”- che a tavola riscuote un tale successo da dare il via alla sua diffusione. Un secondo aneddoto, invece, rimanda a due innamorati: Ughetto degli Atellani, che perde la testa per la figlia di un fornaio, una ragazza di nome Algisa. Il giovane, in preda alle farfalle nello stomaco, si fa assumere dal padre di Algisa e, per fare bella figura ed impressionare, inventa il “Pan del Toni” (dal nome del fornaio) che, da quel momento, diventò un dolce di straordinaria popolarità. A differenza del pandoro, suo rivale, che può essere fatto anche con il lievito di birra, il panettone è realizzato solo con il lievito madre e deve lievitare per circa 2-3 giorni, contro le 18 o al massimo 36 ore del pandoro. E questa sua particolarità lo rende sicuramente più digeribile.
Il pandoro, invece, nasce a Verona e anche la sua storia è un intreccio di aneddoti e leggende. Si dice che la versione attuale risalga all’ ‘800 come evoluzione del “nadalin”, ovvero il dolce duecentesco della città di Verona. Il nome, di contro, sembra risalire ai tempi della Repubblica Veneziana, quando si usava offrire un dolce tipico chiamato “pan de oro”. Il pandoro ha mantenuto però ancora oggi, nonostante i secoli, la sua tipica forma a stella ad otto punte ed è stato brevettato come dolce natalizio da Domenico Melegatti precisamente il 14 dicembre del 1884. Melegatti prese a modello il Levà, un lievitato che – privato delle mandorle ed arricchito di burro e uova – venne reso molto più morbido rispetto al suo antenato. C’è quindi chi lo predilige al suo rivale milanese proprio per la semplicità del gusto e l’essenzialità degli ingredienti, anche se ormai è possibile trovarne in commercio di diverse varianti con farciture di ogni tipo.
Insomma, pur contrastata dai numerosissimi dolci natalizi di origine sia regionale che internazionale, quella del pandoro e del panettone è dunque una tradizione storica che non ha mai abbandonato le tavole degli italiani. La ricetta, unica e speciale, richiede per entrambi abbastanza tempo nella realizzazione e sono ormai molto più diffusi i prodotti industriali rispetto a quelli artigianali, anche per la loro economicità. Tuttavia, al di là della scelta e del gusto personale, alla fine si può dire non è Natale o Capodanno senza la loro presenza sulle nostre tavole… e ne vale davvero la pena!
Francesca Giunta
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.