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La Stregoneria: è esistita una “religione delle streghe”?

La stregoneria per secoli si è creduto che non fosse altro che il “culto di Satana”, cioè di una figura rappresentante il Male all’interno del Cristianesimo. Nell’Ottocento, tuttavia, lo storico romantico francese Jules Michelet fu tra i primi a ipotizzare che le streghe avessero praticato in realtà una religione pagana, anch’essa in contrasto con la Chiesa cattolica, ma di ben altra origine. Questa teoria fu poi ripresa negli anni Venti e Trenta del Novecento dall’antropologa ed egittologa inglese Margaret Murray, che attribuiva alle streghe la pratica di un culto precristiano, incentrato sulla fertilità, che era sopravvissuto per secoli ai margini dell’Europa occidentale.

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Secondo la Murray, la religione delle streghe prevedeva l’adorazione di un dio pagano cornuto (che le autorità cristiane avrebbero poi confuso con il Diavolo), nonché la pratica di quattro Sabba ogni anno. La tesi di una religione pagana praticata dalle streghe trovò comunque nel corso del tempo i sostenitori più disparati. Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, ad esempio, il gerarca nazista Heinrich Himmler fece intraprendere da un gruppo di SS la più grande rassegna di resoconti di caccia alle streghe condotta fino a quel momento, con l’obiettivo di rintracciare le prove di una religione naturale celto-germanica repressa dall’Inquisizione e per ricostruirla.

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L’opera di Margaret Murray ispirò anche l’occultista inglese Gerald Gardner, che negli anni Cinquanta dichiarò di avere aderito fin dal 1939 a un gruppo di seguaci della religione delle streghe miracolosamente sopravvissuto alle persecuzioni. Insieme con prese di posizione analoghe, la dichiarazione di Gardner fu all’origine della moderna religione neopagana della “Wicca”. Più recentemente, poi, alcuni studiosi autorevoli, come l’italiano Carlo Ginzburg, hanno parzialmente ripreso la teoria della Murray, sostenendo che alcune limitate pratiche religiose di origine pagana siano sopravvissute nell’età moderna e abbiano contribuito alla formazione del concetto di stregoneria. La tesi della studiosa inglese era incentrata in particolare sul culto sincretico di un “dio cornuto”, da lei ritenuto centrale per un culto delle streghe. Da allora, però, molti fondamentali aspetti della tesi esposta nel suo saggio sono stati completamente screditati e l’idea di una resistenza pagana clandestina, altamente organizzata, che persisteva nel periodo pre-moderno, è considerata erronea. Nonostante la diffusa disapprovazione in generale per questa teoria, va però sottolineato che alcune delle intuizioni esposte dalla Murray sono invece considerate ora corrette da alcuni antropologi e la maggior parte degli storici della stregoneria concordano che, a livello locale ed in zone più o meno isolate, moltissime credenze e pratiche derivate dal paganesimo sopravvissero fino all’età pre-moderna, e che il conflitto tra tali credenze e il cristianesimo aiutò ad accelerare l’avvio della caccia alle streghe. Tuttavia, per paradosso, fu proprio l’opera dell’Inquisizione cristiana a raccogliere ed appiattire dentro un unico e fantomatico “culto diabolico stregonesco” tutte le variegate sopravvivenze di origine pagana, che andava perseguitando ed estirpando

È esistita una “religione delle streghe”?

Ma allora cosa è stata in realtà la “stregoneria”? Essa viene talvolta definita una “religione immaginaria” poiché, più che le effettive idee degli accusati, rispecchia paure o desideri degli accusatori che, attraverso la tortura, riuscivano a far confessare alle imputate proprio ciò che volevano sentirsi dire. Non dimentichiamo poi che essa veniva attribuita prevalente a donne fuori dagli stereotipi femminili del tempo: belle e intelligenti o vecchie e sagge, esperte di cure naturali o depositarie di saggezza popolare disprezzata dai dottori e dagli uomini di Chiesa. La “strega” incarnava quindi il perfetto modello del ribelle: colpevole di tradimento contro Dio in quanto eretico e apostata, o di cospirazione politica in quanto adoratrice del Diavolo. Rinnegarne le possibili origine pagane non fu perciò che un modo per appiattire nell’alveo del Cristianesimo ogni possibile residuo di cultura ad esso preesistente.

Francesca Giunta

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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