Gubbio e Betlemme collegati tra di loro per un messaggio di pace
Quasi quattromila km di distanza annullati con un pulsante!
A Gubbio l’accensione dell’albero più grande del mondo, effettuata a distanza dal custode della terra santa a Betlemme. Una cerimonia dal valore simbolico che unisce due luoghi della spiritualità francescana.
Ad accendere l’albero più grande del mondo nella città di Gubbio che a Natale si trasforma nel paese delle meraviglie, quest’anno è stato il custode di Terrasanta, padre Francesco Patton, proprio dal luogo che più di tutti rappresenta la natività di Gesù, la grotta della mangiatoia a Betlemme.
Un rito semplice a rinnovare un appuntamento che dal 1981 è entrato ormai nella tradizione delle cerimonie che precedono il Natale.
Centinaia di luci colorate disegnano sul fianco del Monte Ingino la sagoma di un albero alto 650 metri con una cometa che occupa una superficie di quasi mille metri quadrati.
Betlemme e Gubbio, due luoghi che sono particolarmente cari alla spiritualità francescana, quest’anno sono collegati tra di loro per portare un messaggio di pace all’Italia e al mondo.
Il custode, padre Patton, aggiunge così la sua firma ad una lunga e prestigiosa lista di personalità che hanno dato lustro a questa cerimonia , dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al papa emerito Benedetto XVI, a papa Francesco ma il record della distanza appartiene all’astronauta Paolo Nespoli che nel 2017 accese l’albero di Gubbio dalla stazione spaziale orbitante mentre sorvolava l’Umbria.