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Il muro di Berlino: divisioni, barriere, ostilità, guerre…

Il muro di Berlino trent’anni fa cadeva , simbolo materiale della divisione tra mondo comunista e mondo occidentale. Sorse la notte tra il 12 ed il 13 agosto 1961, prima come semplice barriera di filo spinato, poi come muro di cemento vero e proprio, alto più di tre metri e mezzo, lungo circa 150 chilometri, protetto da torrette di guardia, campi minati, cani poliziotto e l’ordine fu di fare fuoco su chiunque tentasse di superarlo. “Una cosa odiosa”, riconobbe Krusciov,” ma cos’altro fare?”. Solo il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini, le autorità comuniste della RDT emanarono una normativa relativa al transito alle frontiere che significava la completa liberalizzazione della circolazione fra le due Germanie.

Il muro di Berlino: divisioni, barriere, ostilità, guerre…

Da quel momento, la popolazione di Berlino Est si precipitò in massa contro il muro che venne abbattuto dando inizio ad una nuova epoca per la Germania e per il mondo. Il muro di Berlino servì a controllare che nessuno oltrepassasse il confine. La sua demolizione pose fine a quella “lacerante divisione del continente” che aveva provocato immani sofferenze. Oggi innalziamo muri per separare e contrapporre i popoli sprecando il dono della pace ed il sentimento della fraternità e dell’amore inclusivo. Se “chiudiamo le porte” il dialogo e la cooperazione si restringono, la condivisione si indebolisce e la paralisi dei rapporti umani incombe. La diversità e la multiculturalità non sono una minaccia ma una possibilità di lasciare impronte sulla strada del bene. I muri chiudono, i ponti collegano e creano opportunità… “È più facile costruire ponti che innalzare muri”.

Gli alunni della I A EE 

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