La festa di Ognissanti Origini e tradizioni antichissime
La Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi cade a novembre ogni anno. Le origini di questa ricorrenza sono lontanissime e tutto sembrerebbe risalire alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi: quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. I giorni di inizio di questi due periodi venivano quindi festeggiati. Il primo durante il mese di maggio e il secondo a metà autunno (quello della morte, e della quiete della natura). Nello stesso periodo storico presso i romani si festeggiava un giorno simile: si tratta della festa in onore di Pomona, in cui si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquistò la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono. I giorni per il festeggiamento, quindi, cadevano, a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo novembre.
Possiamo considerare i santi come i nostri fratelli maggiori, in quanto, avendo vissuto la fede in maniera esemplare, sono per noi modelli di vita cristiana. Siamo dunque legati a loro perché – lo ricorda papa Francesco – «esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una comunione che nasce dalla fede».
La festa di Ognissanti è importante, dunque, per ricordare questo legame tra tutti i credenti che, sulla Terra e nel cielo, formano «un solo corpo» in cui «il bene degli uni è comunicato agli altri». Questo legame prende il nome, nella Chiesa Cattolica, di «comunione dei santi».
Tante sono le tradizioni popolari legate alle ricorrenze dei Santi e dei Morti, in alcune zone d’Italia ancora molto sentite e celebrate. Nelle zone rurali e in alcuni paesi di Abruzzo, Friuli, Piemonte, Puglia, Trentino e Veneto, ad esempio, c’è l’usanza nella notte tra il 1° e il 2 novembre di lasciare un lume acceso, acqua fresca e pane per i morti in visita al mondo terreno.
In Valle d’Aosta, addirittura, c’è l’usanza di lasciare la tavola apparecchiata e imbandita a casa quando si va in visita al cimitero; mentre nelle campagne della Lombardia vengono sistemate coperte e lenzuola per il riposo dei defunti. In Sardegna i bambini girano di casa in casa per chiedere le offerte per i morti e ricevono pane, fichi secchi, dolci e mandorle. In Sicilia i Santi o i Morti, dipende dalle zone, portano ai bambini dolci o giocattoli. Insomma, pur con origini nella notte dei tempi, queste tradizioni legate ad Ognissanti sono tuttora numerose e variegate.
Francesca Giunta
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.