giovedì, Novembre 21, 2024
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Il rispetto dell’ambiente: emergenza climatica ed ecosistemi a rischio

“Non bisogna far violenza alla natura, ma persuaderla”

Epicuro, gnomologio vaticano

Ambiente – ogni regione naturale ha il proprio clima e la propria diversità biologica. A queste si aggiungono gli ambienti artificiali creati dall’uomo, che, a partire dalla preistoria, ha modificato l’ambiente in relazione alle sue necessità. Ma nel tentativo di adattarsi vi ha forse introdotto trasformazioni tali da rischiare degradazioni e rotture irreversibili?

Il progresso tecnologico ed economico, non sottoposto ad un controllo ferreo e razionale, anziché diventare sinonimo di sviluppo civile si è trasformato in strumento di alterazione degli ecosistemi naturali. L’inquinamento, l’anidride carbonica prodotta con la combustione, i gas ad effetto serra, gli interventi di deforestazione, le attività agricole intensive e non sostenibili, sono tutti elementi che hanno contribuito notevolmente ad innalzare la temperatura del pianeta. Ora urge pulire il mondo prima che sia troppo tardi.

Il rispetto dell’ambiente: emergenza climatica ed ecosistemi a rischio

La giovanissima Greta Thunberg con tenacia e determinazione ha unito tutti i giovani  da Sidney a New York, da Berlino a Genova, mostrando di essere la voce della scienza. Tutti dobbiamo essere protagonisti per fermare il surriscaldamento del pianeta e convertire l’economia nel segno della sostenibilità.

Il rispetto dell’ambiente: emergenza climatica ed ecosistemi a rischio

Lo slogan “No Planet B” fa riflettere sulla valutazione delle nostre scelte che oltre a “fare la differenza”, “influenzano gli ecosistemi”. Difendere la biodiversità a partire dall’agricoltura e piantare gli alberi per mitigare la temperatura non sono impossibili se crediamo che il benessere debba passare dall’investimento e dall’innovazione. Solo gesti concreti concorreranno a difendere  un Pianeta che appartiene soprattutto alle generazioni che verranno nei confronti delle quali non siamo stati abbastanza responsabili.

Lucia Siragusa

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