Ruggero II e l’origine del Duomo di Cefalù
Ruggero II, sotto la sua guida il Regno normanno di Sicilia e di Puglia conosce una grande fioritura artistica e culturale. A testimonianza di ciò troviamo tante opere d’architettura «arabo-normanna», non solo in quella che fu la capitale, cioè Palermo, ma in tutto il Regno dell’Italia meridionale. In particolare parliamo del Duomo di Cefalù, che conserva un’interessante leggenda. Nell’agosto del 1129, infatti, Ruggero II partì da Salerno per ritornare in Sicilia.
Ad un tratto, però, una nebbiolina iniziò a scendere dal cielo. La nebbia pian piano si fece sempre più fitta fino a quando il cielo non diventò pieno di nuvoloni e si alzò una tempesta. Il re e l’equipaggio erano terrorizzati, non avevano mai visto qualcosa di simile. L’acqua entrava da tutte le parti, l’interno della nave era quasi distrutto. Il re pregava chiedendo al Signore di salvarlo dalla burrasca. Pregò tanto. La nave, però, anche se la tempesta non permetteva alcun movimento, continuava ad andare avanti come se qualcuno la guidasse e la spingesse per poterla salvare. Come una scena da film, nel buio della notte apparve una luce: era il Signore che disse “Non temere, io sarò con te”. Ruggero promise allora al Signore che nel posto in cui sarebbero approdati avrebbe fatto sorgere un tempio alla sua gloria. E a quel punto cadde in un sonno profondo.
La mattina si risvegliò sentendo le urla di esultanza dell’equipaggio. La nave aveva gettato le ancore a Cefalù.
L’anno successivo Ruggero fece ergere una cattedrale, come promesso al Signore. In realtà i lavori iniziarono nel 1131, due anni dopo, ma questo a noi non interessa, in quanto… le leggende hanno sempre ragione!
Francesca Giunta
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.