Milazzo: una città negata
Il Majorana riscopre Milazzo attraverso la presentazione del libro dell’architetto Marino Famà
Giorno 15 dicembre 2016 presso l’Istituto Tecnico Tecnologico “E. Majorana” di Milazzo si è tenuta la presentazione del libro dell’architetto Marino Famà “Milazzo: una città negata”. Hanno partecipato all’incontro il prof. Bartolo Cannistrà (fondatore e già presidente della sezione di Milazzo dell’associazione “Italia Nostra”) e la dottoressa Elena Grasso, in qualità di rappresentante della casa editrice “Giambra”.
Il Dirigente Scolastico Stellario Vadalà dopo aver presentato gli ospiti agli alunni che, numerosi, erano presenti in Aula Magna, ha sottolineato come l’istituto Majorana conferma ancora una volta la sua attenzione verso il territorio della città mamertina.
Gli interventi del professore Cannistrà e dell’architetto Famà sono stati preceduti dalla presentazione dei lavori che nel precedente anno scolastico hanno coinvolto alcune classi in occasione del progetto indetto dall’associazione Italia Nostra “La città fortificata di Milazzo: quattro punti di osservazione”.
Per poter introdurre la città fortificata di Milazzo, gli alunni insieme alle docenti, hanno avuto la necessità di partire dall’esterno, per cui il primo lavoro, presentato dall’alunno Andrea Giordano della classe IV A TL è stata una brochure riguardante i quattro punti di osservazione della Città Murata. A seguire, lo studente Daniele Cardullo della classe II A IT ha presentato un powerpoint sulla città fortificata all’interno delle mura del castello. L’alunna Dalila Cuppari, della II C BS, ha proseguito con un altro lavoro riguardante le dominazioni e le fasi edilizie che si sono susseguite nel corso dei secoli (scavi, lavori di ristrutturazione, indagini stratigrafiche e archeologiche). Infine l’alunna Arianna Torre, sempre della II C BS, ha illustrato un plastico concernente la planimetria generale della città murata in scala 1:100, dove vengono evidenziati gli ambienti dedicati all’attività manifatturiera, alle zone abitate e la presenza di cisterne scavate nella roccia.
Il prof. Cannistrà, dopo essersi congratulato con gli alunni per l’ottimo lavoro svolto, ha presentato il libro dell’architetto Famà specificando che esso non va trattato come una storia urbanistica della città di Milazzo, bensì come un vero e proprio romanzo di formazione o come un giallo, come suggerisce il titolo del libro, ispirato al romanzo “Il cadavere scomparso” di Georges Simenon. Successivamente il prof. Cannistrà ha mostrato agli alunni diverse cartine e planimetrie risalenti al XVI-XVII secolo che dimostrano come la città di Milazzo, così come noi oggi la conosciamo, in realtà avesse il suo centro proprio all’interno della città fortificata che, senza dubbi, si può considerare un museo a cielo aperto dell’arte fortificatoria, unico nel suo genere. Dopo aver ribadito che il patrimonio storico è una risorsa economica per un paese e che esso può produrre ricchezza solo se viene rispettato, se non viene manomesso o strumentalizzato, conclude affermando che il libro di Famà è completo, didascalico e sistematico perché dà la possibilità a chi non conosce di scoprire il romanzo della città milazzese. L’architetto Famà ha poi effettuato un’analisi riepilogativa della struttura della città fortificata e delle dominazioni che si sono succedute, fornendo notizie interessanti che confermano l’importanza di Milazzo nel corso dei secoli. Al termine dell’intervento i ragazzi hanno formulato delle domande all’architetto, che ha risposto con garbo e professionalità. L’incontro si è concluso con i ringraziamenti del Dirigente Scolastico a nome di tutto l’istituto.
Alessandro Albini, Giovanni Santamaria IV A TL