GLI ALUNNI DEL I.C. “BASTIANO GENOVESE” INTERVISTANO LA DIRIGENTE SCOLASTICA
Questa intervista nasce con lo scopo di “incontrare” personalità di rilievo del mondo della cultura, della politica, dello sport, della società civile del nostro territorio.
Il primo “incontro” lo abbiamo riservato alla Dirigente del nostro Istituto Comprensivo, “Bastiano Genovese” di Barcellona P.G., alla quale abbiamo posto alcune domande.
D: Da quanto tempo fa la Preside?
R: Da nove anni
D: Sempre in questa scuola?
R: No, ho insegnato cinque anni nell’istituto
di Caronia e da quattro insegno nell’istituto
“Bastiano Genovese”
D: Cosa l’ha portata a fare questo lavoro?
R: Da ragazzina volevo fare il medico però
I miei genitori hanno deciso di mandarmi al Liceo Classico
e così mi sono appassionata alle materie umanistiche e
ho conseguito la laurea in filosofia. All’inizio
pensavo di fare il docente universitario invece
ho capito che la scuola era il posto dove desideravo
spendere le mie energie. Alcune mie colleghe che
erano interessate a fare il concorso mi hanno incitata
e sorprendentemente ho superato sia lo scritto che
l’orale. Ci hanno assegnato subito l’Istituto e a
39 anni sono diventata dirigente.
D: Ha mai provato una sensazione di potenza?
R: Assolutamente no, perché non è il potere che caratterizza
questo lavoro, ma il senso di responsabilità. Chi guarda da fuori
può pensare che il dirigente può tutto, ma non è così.
D: Quali sono i pro e i contro di fare la preside?
R: Dato che la nostra è una scuola a indirizzo musicale
mi piace usare questa metafora “La dirigente è come un
direttore d’orchestra che mette insieme più strumenti diversi
tra loro”. Questo è un aspetto positivo o meglio creativo
del mio lavoro. Una delle cose negative di questo lavoro
è che tra 106 lavoratori che dirigo non tutti hanno le stesse
idee e quindi la Dirigente deve immedesimarsi negli
altri professori, però badando sempre al bene dell’istituto.
D: Se volesse fare un cambiamento potrebbe farlo subito
o ha bisogno dell’approvazione di altri?
R: Dipende da cosa si deve cambiare; ad esempio, se sono
problemi di carattere didattico, allora c’è il collegio dei docenti,
se sono cose che riguardano la gestione, si consulta il Consiglio
d’ istituto. Però io credo che cambiamenti ne abbiamo fatti tanti
e in modo positivo.
D: Lei cosa vorrebbe cambiare nella nostra scuola?
R: Io vorrei una scuola non divisa in plessi, ma un polo
didattico, dove tutti i plessi fossero più vicini tra loro,
in modo che la comunicazione fosse molto più
semplice e la mia presenza si sentisse di più.
Vorrei migliorare la sicurezza; ma per fare ciò
ho bisogno dell’aiuto degli Enti locali. Vorrei chela
Scuola Media fosse un laboratorio continuo
e non si limitasse solo alle ore
anti-meridiane, ma che potesse comprendere anche
quelle pomeridiane.
D: Lei cosa ne pensa del progetto “L’ETTORE PROVINCIALE” al quale
abbiamo aderito?
R: Il progetto “L’ETTORE” mi sembra fantastico, e stimo
moltissimo il Preside Stello Vadalà, perché siamo diventati
Presidi con lo stesso concorso. Per lui la comunicazione
è importante e questo progetto permette agli studenti di
comunicare e interagire sempre di più e sempre meglio tra loro.
Io e il Dirigente Vadalà abbiamo fatto altri
progetti insieme e lui è stato molto importante per me mentre
ero nell’ istituto di Caronia perché ci ha ospitati nel suo auditorium,
dato che nella nostra scuola non c’era.
D: Può raccontarci di un episodio di bullismo nella
nostra scuola? E come ha agito la scuola per risolvere
il problema?
R: alla Bastiano Genovese non ci sono mai stati casi
di vero e proprio bullismo, ma casi che poi potevano sfociare
in bullismo e sono stati stroncati sul momento.
A cura di
Vittoria e Giovanni
I.C. “Bastiano Genovese” Barcellona